Previsioni meteo di maggio in Italia di Daniele Ingemi: rischio forti temporali e piogge abbondanti?
In questo articolo cercheremo di scoprire come si comporterà il mese di maggio in Italia, sotto il profilo meteorologico e climatologico. Come ogni mese andiamo a vedere cosa ci suggeriscono i modelli meteorologici dei centri di calcolo internazionali con le previsioni stagionali e mensili.
In questo articolo cercheremo di scoprire come si comporterà il mese di maggio in Italia, sotto il profilo meteorologico e climatologico. Come ogni mese andiamo a vedere cosa ci suggeriscono i modelli meteorologici dei centri di calcolo internazionali con le previsioni stagionali e mensili.
Prima di entrare nei dettagli va ricordato come le previsioni stagionali, meglio conosciute dagli addetti ai lavori con il termine di "linee di tendenza", sono di tipo sperimentale e presentano incertezze, ma sono comunque degli strumenti di elevato valore scientifico, soprattutto in chiave futura.
Non sono previsioni meteo dettagliate sul tempo che farà un certo giorno in una data località, ma ci danno il quadro di come potrebbe essere la tendenza climatica del mese futuro, svelandoci per tempo se farà più caldo o più freddo della media, se il clima sarà più secco o più umido.
Come sarà maggio?
Prendendo come punto di riferimento per le nostre analisi il modello di riferimento di Meteored, basato sui dati del centro europeo ECMWF, il mese di maggio si potrebbe aprire all’insegna di una certa dinamicità, con il passaggio di diverse perturbazioni sull’Europa e sull’area del Mediterraneo.
Ciò sarà indotto dalla presenza di anomalie negative di pressione e geopotenziale sull’area occidentale del Mediterraneo, mentre più ad est compariranno aree con valori di pressione sopra le medie.
Sull’Italia questo si tradurrà in un tempo decisamente più instabile, con precipitazioni di poco al di sopra delle medie sul Nord, in particolare sul Nord Ovest, e lungo i settori tirrenici. Sulle regioni settentrionali ci sarà il rischio di assistere a brevi ma intensi fenomeni temporaleschi.
Dal punto di vista termico, invece, avremo temperature generalmente in linea con le medie di stagione, o poco sopra al meridione, causa la maggiore esposizione ai richiami sciroccali dal Nord Africa.
Seconda decade più stabile?
Dall’ultima analisi elaborata dal modello ECMWF si nota come la seconda decade sarà caratterizzata da una maggiore stabilità, per un temporaneo aumento dei valori di geopotenziale sull’Europa centrale, mentre al contempo una anomalia negativa di geopotenziale e pressione insisterà più ad ovest, sull’Atlantico.
Tale assetto barico potrebbe comportare lo sviluppo di promontori anticiclonici subtropicali sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, ma di durata limitata nel tempo.
Lo sviluppo di questi promontori, alimentati da aria calda subtropicale continentale in risalita dal Sahara occidentale, comporterà dei periodi di tempo più stabile e soleggiato sul Paese, salvo delle fasi più fresche e instabili sulle adriatiche e al Sud.
Terza decade calda o instabile?
Ancora non sono molto chiari i segnali sul lungo termine, ma da quel che traspare l’ultima parte di maggio sembra essere caratterizzata da un tipo di tempo maggiormente stabile e soleggiato al centro-nord, con temperature sopra le medie del periodo.
Mentre al meridione e sull’area del medio e basso Adriatico, un calo, seppur non marcato, dei geopotenziali potrebbe aprire la strada a circolazioni secondarie fresche dall’area balcanica, capaci di attivare l’instabilità termoconvettiva sulle zone più interne dell’Appennino.
Attenzione ai famosi temporali primaverili
Nel mese di maggio l’intensificazione della radiazione solare e il progressivo riscaldamento delle aree interne potrà agevolare lo sviluppo di temporali, anche parecchio intensi, specie sulla Pianura Padana, dove in determinate situazioni meteorologiche possono nascere le pericolose “supercelle temporalesche”.
Simili eventi temporaleschi, tipici della tarda primavera, si producono non appena dell’aria più fredda in quota, di origine oceanica o nord europea, comincia a scorrere al di sopra dello strato di aria calda e umida, che nel frattempo si è depositato nei bassi strati.
I forti contrasti termici che si vengono a determinare fra i bassi strati e gli strati più alti della troposfera, possono produrre fortissime turbolenze, in grado di generare imponenti cumulonembi, forieri di piogge, grandine e raffiche di vento.