Ondata di freddo verso Scandinavia e Russia, attese le prime nevicate al piano in Europa
In particolare nelle aree a nord del bacino del Volga e nella regione degli Urali settentrionali, dove si verificheranno anche veri e propri rovesci di neve, agevolati dalle temperature che si spingeranno su valori negativi.
Dopo settimane di caldo, temperature ben oltre le medie stagionali e la persistenza di un poderoso promontorio anticiclonico di blocco, l’autunno ora comincerà a fare sul serio anche sul nord della Scandinavia e sulla Russia europea, dove nei prossimi giorni piomberà la prima vera ondata di freddo della stagione.
Il rinforzo delle correnti zonali alle alte latitudini, fra Atlantico settentrionale e Scandinavia, oltre a stirare ulteriormente verso l’ovest dell’Ucraina il promontorio anticiclonico da giorni posizionato sull’Europa centrale, sta favorendo lo spostamento verso la Russia, anche piuttosto rapido, del profondo ciclone extratropicale carico di aria fredda polare marittima, che dopo aver attraversato la penisola Scandinava, fra sabato e domenica si sposterà fra il Golfo di Botnia e la Finlandia.
Aria fredda verso l’est Europa
Questa profonda depressione extratropicale, alimentata lungo il suo lato occidentale da un blocco di aria molto fredda d’estrazione polare marittima che in queste ore sta scivolando in direzione della Scandinavia, determinando un brusco calo termico sulla Lapponia, dalla Finlandia si allontanerà verso il settore centrale della Russia europea, richiamando verso quest’ultima una sostenuta ventilazione dai quadranti sud-occidentali, con raffiche che potranno superare pure i 60 km/h.
Il passaggio di questo profondo ciclone extratropicale, lungo le pianure Sarmatiche, avrà il merito di smuovere finalmente le acque, favorendo l’arrivo della prima avvezione fredda autunnale anche sulla Russia europea, ed in modo particolare sul settore centro-settentrionale, dove si vedranno i primi fiocchi di neve.
Neve e prime gelate sull’est Europa
Durante il prossimo weekend, con lo spostamento della profonda depressione, dalla Scandinavia alla Russia europea, una consistente ondata di freddo, in discesa dall’Artico norvegese, si getterà fra la Finlandia e le pianure della Russia europea centro-settentrionale, riportando i termometri su valori al di sotto dei +0°C, con il conseguente ritorno della neve fino a quote pianeggianti in diverse località della Russia europea.
Addirittura, nel fine settimana, la quota dello “zero termico” raggiungerà il piano fino alla regione degli Urali settentrionali, dove si prevedono nevicate significative, capaci di lasciare accumuli al suolo.
In particolare nelle aree a nord del bacino del Volga e nella regione degli Urali settentrionali, dove si verificheranno anche veri e propri rovesci di neve, agevolati dalle temperature che si spingeranno su valori prossimi ai +0°C. Ma fiocchi di neve, misti alla pioggia, si vedranno pure fra Russia e Finlandia. Non sono escluse fioccate coreografiche neppure su San Pietroburgo e nell’area di Mosca.
Il motivo di questo raffreddamento
Questa prima ondata di freddo di stagione verrà favorita dall’ennesima elongazione verso nord-est di una estesa e robusta area anticiclonica dinamica, che da settimane domina sull’Europa centro-occidentale, determinando condizioni di tempo estivo sul nostro Paese.
Questa ampia struttura anticiclonica, caratterizzata da elevati valori di geopotenziale in quota, costringe il ramo principale del “getto polare” a spingersi sul nord della Scandinavia, per poi aggirare a nord l’ostacolo anticiclonico, deflettendo successivamente verso sud-est, al traverso della Russia europea, con un ramo meridianizzato che si prolunga fino al bassopiano Sarmatico e all’area degli Urali.
La presenza di questo ramo discendente del “getto polare” andrà ad alimentare una saccatura artica, che dal mare di Barents si protende in direzione della Carelia, allungandola ulteriormente, permettendo il conseguente ingresso di masse d’aria molto fredde, per non dire gelide in quota, di diretta estrazione artica (facenti capo alla circolazione del vortice polare in azione sul mar Glaciale Artico).
Queste affluendo a tutte le quote tenderanno a scivolare lungo il margine orientale del promontorio anticiclonico, ubicato con i propri massimi sull’Europa centrale, sotto una sostenuta, a tratti pure intensa, ventilazione da NO e N-NO, che dal mare di Barents dilagherà sopra le vaste pianure sarmatiche, provocando un brusco calo termico, oltre che una significativa destabilizzazione atmosferica, esacerbata proprio dall’affondo meridiano del ramo principale del “getto polare”, fino al cuore della pianura russa, che incrementerà l’avvezione di vorticità positiva sull’intero territorio russo.
La caduta della prima neve, sul nord della Russia, favorirà anche un certo raffreddamento tramite l’effetto Albedo. In molte località della Russia settentrionale dalla prossima settimana si registreranno le prime importanti gelate autunnali.