Occhi puntati sul fiume atmosferico in uscita dall'uragano Kirk, potrebbe causare fenomeni molto intensi in Italia

Il fiume atmosferico in uscita dall'uragano "Kirk" rischia di potenziare la perturbazione atlantica che in settimana colpirà l'Italia, producendo fenomeni violenti in queste aree.

Mentre la perturbazione che ha interessato l’Italia nei giorni scorsi si allontana verso levante, con gli ultimi strascichi d’instabilità sulle regioni meridionali, dall’Atlantico si stanno per affacciare nuove intense perturbazione, che a più riprese interesseranno l’Italia nella prossima settimana, apportando severe fasi di maltempo.

Come capita sovente in queste situazioni, le regioni del centro-nord e i settori tirrenici peninsulari saranno le aree maggiormente colpite dalle precipitazioni, che spesso potranno assumere carattere di rovescio o temporale, con la probabilità di locali nubifragi sulle aree costiere.

Il primo peggioramento atteso fra domani e martedì

La prima perturbazione atlantica raggiungerà il Nord, in particolare la Liguria, a partire dal pomeriggio di domani, lunedì 7 ottobre 2024, apportando le prime piogge e i primi rovesci sulle regioni settentrionali. I fenomeni inizieranno a colpire il Nord-Ovest, dove in serata i fenomeni potrebbero essere intensi, per estendersi al resto del Nord e alla Toscana.

fiume atmosferico
Analizzando i modelli si nota come il peggioramento in arrivo sull'Italia, fra mercoledì e giovedì, avrà un collegamento con il fiume atmosferico che uscirà dal nucleo di Kirk, prima che quest’ultimo, avvicinandosi alla Bretagna, venga del tutto assorbito da una vasta saccatura, con tanto di minimo in quota, collocata col proprio centro di massa sopra le Isole Britanniche.

Sul lato caldo prefrontale del fronte l’aria molto tiepida e umida che precede la perturbazione potrà agevolare la formazione di temporali, anche di moderata o forte intensità, in lenta evoluzione verso nord-est. Sulle regioni del centro-sud, invece, il richiamo di aria calda dal Nord Africa favorirà un aumento delle temperature, anche significativo sulla Sicilia.

Attenzione alle piogge abbondanti in queste aree

Nella giornata di martedì 8 ottobre 2024 il grosso del maltempo colpirà le regioni settentrionali e i settori centrali tirrenici, dove purtroppo sono attesi fenomeni localmente intensi, che potrebbero creare anche delle criticità di carattere idraulico e idrogeologico.

Dapprima sulla Liguria e alta Toscana, dove sulle aree del vicino retroterra si potrebbero accumulare sino a 150/200 mm di pioggia in 24 ore. Accumuli di 100/150 mm in 24 ore sono attesi pure sui settori prealpini, rischiando di ingrossare pericolosamente i vari corsi d’acqua che scendono verso la pianura.

Nel corso della giornata le piogge più abbondanti si concentreranno sulle zone interne della Toscana, Umbria e Lazio, dove entro fine giornata gli accumuli pluviometrici potrebbero varcare la soglia dei 100/150 mm.

Entro la serata i fenomeni si sposteranno anche al Sud, con piogge maggiormente diffuse sui settori tirrenici, dalla Campania alla Sicilia.

A metà settimana occhi puntati all’uragano “Kirk”

Nei prossimi giorni, al già complesso scenario sinottico sull’area euro-atlantica, si aggiungerà la risalita, verso le coste dell’Europa occidentale, dei resti dell’uragano Kirk, attualmente in azione nel cuore dell’Atlantico, nel tratto di oceano a sud-ovest delle Azzorre,

Generalmente un uragano, non appena un uragano supera i 35’ 36’ di latitudine Nord, inizia a cambiare il suo volto, da un ciclone tropicale quasi perfetto (sistema “barotropico”), dotato di un occhio ben visibile e circondato da enormi bande nuvolose torreggianti, ad una depressione extratropicale particolarmente esplosiva (sistema “baroclino”), contraddistinta da un “gradiente barico orizzontale” molto ristretto.

Ciò significherà che la tempesta non sarà più alimentata dal calore latente fornito dalla superficie marina (il motore dei cicloni tropicali), ma dalle pure dinamiche atmosferiche (“Jet Streak”, “baroclinicità”) e dai forti contrasti termici fra masse d’aria completamente diverse fra loro (“gradienti termici”) che alimentano i cicloni extratropicali.

Analizzando i modelli si nota come il peggioramento in arrivo sull'Italia, fra mercoledì e giovedì, avrà un collegamento con il fiume atmosferico che uscirà dal nucleo di Kirk, prima che quest’ultimo, avvicinandosi alla Bretagna, venga con il suo profondo e piccolo nucleo depressionario del tutto assorbito da una vasta saccatura, con tanto di minimo in quota, collocata col proprio centro di massa sopra le Isole Britanniche.

Il fiume atmosferico dell’uragano Kirk

La presenza di questo fiume atmosferico rischia di esaltare, ulteriormente, la perturbazione atlantica che fra mercoledì 9 e giovedì 10 ottobre raggiungerà l’Italia settentrionale, creando l’ambiente ideale per lo sviluppo di forti temporali e bande di piogge intense e estese lungo la parte avanzante del fronte.

Quando, per ragioni orografiche, come la presenza di rilievi, o dinamiche, dentro il warm conveyor belts di un ciclone extratropicale, vengono costretti ad ascendere verso l’alto, i fiumi atmosferici possono determinare precipitazioni molto abbondanti, anche di carattere alluvionale.

Difatti nella giornata di giovedì 10 ottobre il maltempo potrebbe picchiare duro sulle regioni settentrionali e sui settori tirrenici, con piogge, rovesci e temporali localmente intensi in diverse regioni.

La fenomenologia dopo aver interessato il Nord, nel corso della giornata di venerdì 11 ottobre si sposterà sui settori tirrenici, fino a raggiungere, probabilmente, anche le regioni meridionali.