Nuovo picco estremo di caldo in Sicilia, attesi fino a +46/+47°C
Durante il weekend, l’esteso promontorio anticiclonico dinamico nord-africano, che dai deserti del Marocco e dell’Algeria si elonga fino al medio-basso Tirreno, continuerà ad “avvettare” masse d’aria davvero roventi in media-bassa troposfera.
Mentre al Nord le temperature si sono abbassate, anche se a suon di forti temporali e grandinate estreme, sulle regioni del centro-sud l’intensa ondata di calore non accennerà a placarsi. Anzi, proprio nel corso del prossimo weekend, assisteremo ad un ulteriore recrudescenza del caldo, soprattutto in Sicilia, dove si potranno registrare valori davvero estremi.
Durante il weekend, l’esteso promontorio anticiclonico dinamico nord-africano, che dai deserti del Marocco e dell’Algeria si elonga fino al medio-basso Tirreno, continuerà ad “avvettare” masse d’aria davvero roventi in media-bassa troposfera.
Praticamente la “Cella di Hadley”, invece di sostare sopra la zona del Sahara occidentale, in questi giorni, causa la persistente ondulazione ciclonica che dal mar di Norvegia scivola sulla Spagna, si è spostata più a nord del solito, tanto da far salire fino ai 34° - 35° Nord di latitudine il baricentro del caldo anticiclone subtropicale africano fra la Tunisia, la Sardegna e la Sicilia. Queste, purtroppo, sono le tipiche configurazioni bariche che poi danno origine alle ondate di calore estreme in riva al Mediterraneo.
In Sicilia nuovi picchi estremi di caldo da domenica
Nella giornata di domenica 23 luglio l’isoterma di +29°C a 850 hPa (ora posta a oltre 1550 metri di altezza) raggiungerà la Sicilia occidentale, contribuendo ad arroventare ulteriormente l’atmosfera sull’Isola, facendo schizzare i termometri oltre la soglia dei +43°C +45°C in diverse località dell’entroterra, per quella che dovrebbe essere una delle giornate più calde dell’intera estate 2023.
Dopo valori di oltre +45°C registrati nei giorni scorsi, soprattutto nell’area dell’agrigentino, causa il soffio di venti bollenti da Nord provenienti dall’entroterra, nel weekend, con la possibile attivazione di una debole ventilazione di libeccio e ponente, le temperature più estreme si dovrebbero registrare sulla Sicilia orientale, sul fondovalle del fiume Dittàino (zona di Catenanuova), e nell’area fra siracusano, nisseno, catanese, così come sul basso messinese ionico, dove si potranno raggiungere e superare pure i +46°C +47°C. Fino alle porte di città, come Catania o Siracusa.
Il libeccio arroventerà la Sicilia orientale
Generalmente, quando in concomitanza con l’arrivo di aria estremamente calda e secca (d’estrazione sahariana) in libera atmosfera al suolo si attiva una ventilazione da W-SW, capace di “comprimere” (per caduta) ulteriormente l’aria calda e secca dal piano isobarico di 850 hPa fino al suolo, la piana di Catania in queste situazioni si trasforma in un vero forno, “arroventato” dall’azione incessante dell’insolazione che surriscalda notevolmente il terreno.
In queste zone, con l’arrivo di isoterme veramente bollenti di +29°C +30°C a 850 hPa, nella giornata di domenica si potranno archiviare temperature massime davvero estreme, ben più alte delle temperature massime registrate nel sud della Spagna negli ultimi giorni. Inutile dire che c'è la possibilità di battere tanti record di caldo, sia mensili che assoluti.
Dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo aria molto calda, la ventilazione sud-occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della “compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio.
Questo fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà già domani a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +41°C +42°C.
I massimi dell’anticiclone africano a ridosso della Sicilia
L’analisi dei modelli evidenzia come il promontorio anticiclonico sub-tropicale dal fine settimana sia alimentato da una nuova e intensa “avvezione di spessore” (avvezione d’aria calda che si estende alle quote superiori della troposfera), con valori di geopotenziali molto alti, fra Tunisia e Sicilia.
Questi valori di geopotenziale così alti produrranno una estesa fascia di “subsidenze atmosferiche�� (lentissime correnti discendenti tipiche nei regimi anticiclonici) che contribuiranno a far impennare le temperature su vaste aree del sud, e soprattutto sulla Sicilia.
Va detto che l’ulteriore rinforzo del promontorio anticiclonico nord-africano è indotto dallo scivolamento, in direzione della Spagna, della saccatura atlantica, la stessa responsabile dell’attività temporalesca sparsa che ha interessato le regioni del Nord, con fenomeni anche estremi, come quelli occorsi mercoledì sera in Veneto, fra trevigiano, padovano e veneziano.
Perché l'anticiclone africano insiste al Sud?
L’evoluzione verso levante di questa ondulazione ciclonica intensificherà l’avvezione di aria calda e molto secca in quota dall‘entroterra desertico algerino, la quale contribuirà a rafforzare il già presente promontorio anticiclonico già strutturato a tutte le quote.
Anzi nelle prossime ore un nuovo impulso di aria veramente “rovente” risalirà dalle coste tunisine verso la Sicilia, accompagnandosi nei bassi strati con una ventilazione da S-SO e SO pronta ad arroventare l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali presenti in quota (tipica firma del promontorio africano).
Il caldo intenso inoltre persisterà sull’Isola anche per buona parte della prossima settimana, con temperature massime inchiodate sopra la soglia dei +40°C +42°C sulle aree dell’entroterra, mentre sulle zone costiere il caldo sarà afoso, accompagnato da indici dell’umidità relativa elevati, anche di giorno, che accresceranno il disagio fisico.