Nella Sicilia arsa dalla siccità saranno imminenti i primi temporali di calore
Nei prossimi giorni sull’Isola si assisterà, finalmente, all’arrivo di un po’ d’instabilità, a causa di un parziale indebolimento dell’anticiclone africano, che favorirà la formazione di diversi temporali di calore, nelle aree più interne.
In Sicilia la siccità ormai ha raggiunto livelli di grande criticità. Circa un terzo dell’Isola è ormai senz’acqua. In alcune cittadine e città, vedi Agrigento, gli acquedotti vengono riforniti attraverso l’arrivo delle navi cisterna, che immettono il prezioso liquido nelle locali infrastrutture, rimaste all’asciutto.
Le uniche aree della regione dove l’acqua non manca sono quelle dell’area orientale, grazie alle falde e ai pozzi locali, presenti fra Iblei, Etna, Peloritani e Nebrodi. Ma anche da queste parti, se non pioverà, a breve la situazione potrebbe degenerare e molti comuni rischiano di restare a secco.
Il tipo di siccità che sta colpendo l’Isola
Fino ad ora si tratta di una fase siccitosa di medio periodo, destinata però a prolungarsi ulteriormente se non arriveranno le piogge entro il prossimo autunno e inverno.
Anche se la situazione non è grave come la fase siccitosa che caratterizzò la fine degli anni 90 e i primi due anni del 2000, quando l’isola rimase completamente a secco, da un punto di vista di siccità agrometeorologica e idrologica ci stiamo avvicinando parecchio.
Questo perché, in questi ultimi anni, le temperature medie annuali sono state molto elevate, in particolare nell’ultimo anno, caratterizzato da una assenza di importanti eventi freddi nel cuore della stagione invernale.
Quindi anche se ci troviamo ancora all'interno di un quadro di siccità a medio termine, non a lungo termine, tuttavia l'impatto sull'agricoltura e sulle riserve idriche superficiali appaiono molto simili a quelli del 2002.
Questo perché l'aumento delle temperature medie ha reso più grave l'impatto della siccità, incrementando il tasso di evaporazione dei suoli e aumentando i fabbisogni delle colture e i consumi in tutti i settori. La somma di effetti ha causato una drastica riduzione di portata delle principali fonti idriche sull’isola.
Quando potrebbe tornare a piovere sull’Isola?
Nei prossimi giorni sull’Isola si assisterà, finalmente, all’arrivo di un po’ d’instabilità, a causa di un parziale indebolimento dell’anticiclone africano, che favorirà la formazione di diversi temporali di calore, nelle aree più interne dell’entroterra, durante le ore pomeridiane. Soprattutto fra monti Erei, Nebrodi, Etna, Peloritani ed Iblei.
L’intensa radiazione solare riscaldando i terreni favorirà l’innesco di discreti “forcing” convettivi, aiutati dall’inasprimento del “gradiente termico verticale”.
Ma ovviamente per vedere le piogge in grado di dare una boccata d’ossigeno a una regione in ginocchio, bisognerà attendere il prossimo autunno, e soprattutto l’inverno venturo. Difatti questi temporali di calore saranno troppo irregolari, sia nell’intensità che nella distribuzione geografica.
Dovremo attendere fino all’inizio della prossima stagione autunnale per poter sperare nell’arrivo delle piogge, in modo particolare quelle portate dalle intense perturbazioni mediterranee, che si formano sui mari che circondano l’Isola. Inoltre in questo periodo dell’anno le alte temperature dei suoli contribuiranno a far evaporare gran parte della pioggia che cade, senza farla infiltrare in profondità.
Si spera in un autunno ricco di piogge
Dovremo attendere fino all’inizio della prossima stagione autunnale per poter sperare nell’arrivo delle piogge, in modo particolare quelle portate dalle intense perturbazioni mediterranee, che si formano sui mari che circondano l’Isola.
Magari all’inizio del prossimo inverno 2024/2025, quando il flusso perturbato principale sul Nord Atlantico si abbasserà ulteriormente di latitudine, spingendo le perturbazioni e i sistemi frontali oceanici verso l’Italia meridionale e la Sicilia.
Così si potrebbe aprire una intensa fase piovosa nel cuore dell’inverno, periodo migliore per vedere una ricarica delle nostre falde, visto la scarsa evaporazione dei terreni.