Meteo, quando la Pasqua porta l'inverno: il precedente del 2008
Il meteo a Pasqua, ancor di più se questa cade fra fine marzo ed inizio aprile, è spesso segnato da tempo molto variabile, che può andare dalla primavera all'inverno pieno. Nel 2008 ci fu una Pasqua fredda e nevosa.
I giorni intorno a Pasqua sono quasi sempre all'insegna di una grande variabilità meteo. Può succedere che piova e faccia freddo nella prima parte e che arrivi la primavera nella seconda, o viceversa. Può succedere che la settimana santa sia marcata interamente da freddo e neve, o che proprio in quei giorni esploda la primavera. Molto spesso poi, guardando anche al passato, può succedere che l’Italia sia divisa in due: maltempo e freddo in una parte del paese, sole e primavera nell'altra.
Sono davvero poche le festività di Pasqua che si sono salvate da questa grande variabilità meteo. Anche per questo, sebbene sia una buona pratica stare attenti ai modelli previsionali per vedere quale sia la tendenza, è sempre bene diffidare dalle previsioni meteo a due settimane dalla Pasqua: quelle davvero attendibili sono le previsioni a 3 giorni.
Inizio della primavera: massima variabilità del meteo
Il motivo di questa grande variabilità del meteo a Pasqua è semplice: la domenica di Pasqua è la prima domenica dopo la prima Luna piena posteriore all'equinozio di primavera. Può quindi variare fra il 22 marzo o il 25 aprile. Ed è proprio questo uno dei periodi di massima variabilità meteorologica in Italia. Non per niente a marzo ed aprile si parla di “tempo pazzo”. Insomma, può succedere che si giri in maniche corte, oppure che ci si ritrovi a fare a palle di neve anche in zone collinari o pianeggianti. Forse proprio in questa grande variabilità sta il bello di questo periodo. E poi, chi l’ha detto che neve e freddo debbano per forza essere “maltempo”?
Il caso della Pasqua 2008: freddo e neve in tutta Italia
Un esempio di cosa possa succedere durante le festività pasquali è quanto accadde nei giorni della Pasqua 2008, esattamente dieci anni fa. Quell'anno la Pasqua cadde il 23 marzo, una delle più “anticipate” degli ultimi decenni (l’ultima Pasqua così anticipata era avvenuta nel 1913). Proprio nel giorno di Pasqua, caddero abbondanti nevicate sulle Alpi, per la gioia degli amanti dello scii e su molte regioni del nord: neve record a Courmayer e sulle altre piste da sci delle Alpi occidentali.
Grande freddo e nevischio a Milano, dove un senza tetto morì di ipotermia, vento molto forte a Torino, dove ci fu un'altra vittima per la caduta di un albero, neve sulle pianure della Lombardia, neve fino alla Toscana, dove cadde qualche fiocco anche su Firenze e dove vennero copiosamente imbiancati i monti Abetone e Amiata, ma anche la zona della Versilia. Neve anche nelle Marche e nelle città dell’Umbria, come Perugia. La neve cadde fino a quote collinari anche sulla Liguria, dove vennero imbiancate i monti delle Cinque Terre: a Vernazza un'ambulanza in difficoltà per la neve venne soccorsa dai Vigili del Fuoco, sulla strada che accede al paese.
Una sfuriata invernale, per niente anomala e del tutto in linea con questo periodo dell’anno all'insegna della grande variabilità. Già nel giorno di Pasquetta il tempo migliorava al nord, dove usciva anche il sole, mentre il maltempo si spostava al centro-sud. Le regioni centro-meridionali vennero spazzate da venti molto forti e tanta pioggia. Le temperature si abbassarono su tutto il paese, la neve imbiancò l’Appennino centro-meridionale e ci furono forti temporali. L'allerta meteo della Protezione Civile durò per tutto il ponte di Pasqua.