Ciclogenesi fredda sul Tirreno, tanta neve in arrivo sull'Appennino
Una profonda ciclogenesi fredda si isolerà sul mar Tirreno aspirando aria fredda verso l'Italia che causerà fitte nevicate nei prossimi giorni lungo tutta la catena appenninica, da nord a sud.
Dopo un inizio inverno caratterizzato dalla penuria di neve, fino alle quote più alte, finalmente sull’Appennino sta per arrivare un bel po’ di neve fresca, con accumuli anche abbondanti, fin dalle quote collinari al centro-nord. In alcune regioni, inoltre, le nevicate potrebbero risultare abbondanti, causando non pochi disagi, specie alla circolazione stradale.
L’ondata di maltempo, dalle tipiche caratteristiche invernali, sarà provocata da una ciclogenesi a carattere freddo, pronta a scavarsi sul Tirreno centro-meridionale. Tale vortice, approfondendosi sopra le miti acque del Tirreno, contribuirà a richiamare dell’aria ancora più fredda che produrrà nevicate, anche abbondanti, lungo tutta la dorsale appenninica.
Perché sul Tirreno si scaverà un minimo profondo?
La saccatura, di origini polari, che in queste ore sta scivolando sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, impossibilitata a muoversi verso est e pressata da ovest dal nuovo rinvigorimento del promontorio anticiclonico delle Azzorre, viene compressa su sé stessa, allungandosi verso le regioni più meridionali, fino allo Ionio.
Tale processo favorirà, entro la serata di domani, un marcato processo di “stretching” di quest’ultima che terminerà con lo sviluppo e il successivo isolamento di un minimo depressionario sul medio Tirreno, supportato in quota da un nocciolo di aria molto fredda, di tipo artica marittima nella media troposfera, rappresentata da valori di -35°C -36°C sul piano isobarico di 500 hPa.
Parliamo quindi di aria gelida in quota, pronta a scorrere sopra mari ancora relativamente tiepidi. Questa disparità termica, concentrata fra bassa e media troposfera, incentiverà la formazione di cumulonembi, che causeranno rovesci e temporali, anche di carattere grandinigeno.
Attenzione alle abbondanti nevicate attese sull’Appennino, e non solo...
L’isolamento del minimo al suolo comporterà, nella giornata di venerdì 20, una intensificazione dell’avvezione fredda nei bassi strati, richiamando aria fredda dalla regione danubiana che raggiungerà l’Italia settentrionale dalla porta della bora (Golfo di Trieste), causando nevicate fin dai 400/300 metri sull’Emilia Romagna, e dai 500 metri interni di Marche, zone più interne della Toscana, Abruzzo, Umbria e Lazio.
Quest’aria piuttosto fredda, continentalizzata nei bassi strati, dopo aver aggirato ad est l’ostacolo eretto dalle Alpi, dall’Austria e dall’Ungheria, tramite la Slovenia, raggiungerà le nostre regioni settentrionali, assumendo una marcata direttrice “retrograda” sull’area balcanica.
Proprio da qui la massa d’aria fredda e parecchio densa, tramite la bora, comincerà a sfogare sull’Adriatico incanalandosi attraverso gli intagli naturali delle Alpi Dinariche, sotto forti “venti catabatici” che fra il pomeriggio di domani e la giornata di lunedì sferzeranno con forza le coste dell’Istria e della Dalmazia, oltre al Golfo di Trieste.
L’intensa ventilazione nord-orientale, in uscita dai Balcani, aspirata dalla ciclogenesi sul basso Tirreno, inoltre, determinerà abbondanti precipitazioni di carattere nevoso sin dai 200/300 metri sull’Emilia Romagna, e a quote un pochino più alte su Marche e Abruzzo, dove la neve imbiancherà le aree collinari, a seguito di rovesci provenienti dall’Adriatico.
Possibile la neve in città di pianura come Bologna, Modena, Reggio Emilia
Non si può escludere, in caso di temporali, che i fiocchi di neve possano scendere fino alla pianura emiliana, interessando diverse città, come Bologna, Modena, Reggio Emilia.
Ecco dove nevicherà in modo abbondante entro il weekend
Le precipitazioni verranno esaltate dalla ventilazione nord-orientale, piuttosto intensa, che raggiunte le coste adriatiche sarà costretta a risalire i pendii dei rilievi dell’Appennino Marchigiano, Abruzzese, creando dei moti convettivi, anche particolarmente intensi.
Arrivata ad una certa altezza la massa d’aria si saturerà, condensandosi in imponenti annuvolamenti orografici che apporteranno delle nevicate, anche di forte intensità, fra Marche, Abruzzo, Molise e persino sulle aree più interne della Basilicata, Campania, Lazio e Umbria, sino a quote di bassa collina.
Le nevicate più intense e abbondanti dovrebbero interessare l’area dei monti Sibillini, i monti della Laga e il Gran Sasso.
In arrivo forte maltempo e neve a bassa quota anche al Sud
Ma attenzione perché fra venerdì e il prossimo fine settimana, con lo spostamento del profondo minimo alla mesoscala verso il basso Tirreno e il sud, il maltempo colpirà in maniera marcata il sud Italia, con piogge, rovesci, temporali e nevicate fino a bassa quota fra Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
In modo particolare l’arrivo dei fenomeni convettivi dal Tirreno potrebbe provocare rovesci di neve fin dai 600 metri su Campania, Basilicata e nord della Puglia, con rischio imbiancata in molti comuni, al di sopra di questa quota altimetrica. La neve, entro il weekend, imbiancherà per bene pure le montagne della Sardegna, fin dai 600 metri di altezza, e quelli della Sicilia, a partire dagli 800/900 metri.