Meteo: in altalena con la primavera
Nei prossimi giorni rapido cambio di scenario con rinforzo delle correnti occidentali atlantiche e qualche pioggia prevista anche in Italia. Poi ripensamento più freddo in stile invernale. In fondo, questa è la primavera.
Ogni anno, arrivati in questa fase dell’anno, mi piace rinfrescare un concetto: la primavera non è sinonimo di tempo stabile e soleggiato accompagnato da idilliache condizioni climatiche da mezza manica e bermuda. È un passaggio, la transizione dal periodo più freddo dell’anno a quello più caldo.
Poi a noi umani piace classificare e parcellizzare le linee evolutive della natura, in questo caso spezzettiamo l’anno in trimestri più o meno di eguale durata attribuendo ad ognuno di questi caratteri di omogeneità che, soprattutto quando si parla di autunno e primavera, si rivelano ingannevoli.
Gli eventi atmosferici che i modelli numerici stanno faticosamente indagando, relativi alle prossime settimane, calzano molto bene con il ragionamento di cui sopra. Nel giro di pochi giorni potremmo infatti assistere a due spartiti meteorologici completamente diversi e alternativi, il primo in linea con l’idea di volubilità primaverile, il secondo più vicino alle corde invernali.
Il senso dell’altalena: ecco cosa potrebbe succedere
Due i momenti chiave dal punto di vista dell’evoluzione della circolazione generale sull’Europa e sull’Italia nei prossimi giorni:
1) tra giovedì 11 e venerdì 12 brillante risveglio del vortice polare con affermazione di un vasto e complesso campo depressionario tra l’Islanda, la Scandinavia ed il Mare del Nord. Conseguente rinforzo delle correnti occidentali a latitudini via via più basse fino a coinvolgere anche l’Italia. Questa fase dovrebbe durare fino a domenica.
2) Lunedì 15 e martedì 16 avvio di una nuova pulsazione meridiana dell’anticiclone atlantico con massimi in progressiva migrazione verso l’Islanda e conseguente sprofondamento di una saccatura depressionaria contenete aria fredda tra il mare di Barents, la Russia e l’Europa centrorientale (modello ECMWF).
Si fa quindi probabile un doppio sostanziale cambio di scenario che ricorda proprio la rapida oscillazione di un’altalena tra condizioni tipiche del periodo in corso e l’altro che sa molto di ripensamento invernale.
Fase 1: in arrivo qualche pioggia tra venerdì 12 ed il week-end
Tra venerdì e domenica le correnti occidentali incideranno sulla meteorologia italiana favorendo una certa risalita delle temperature e soprattutto il ritorno di qualche pioggia. Ecco nel dettaglio la sequenza possibile:
Giovedì 11 ancora bel tempo al centrosud ma primi segnali di cambiamento al nord con tempo più umido e cielo più nuvoloso. Possibile qualche pioggia tra Liguria di levante e le confinanti zone della Toscana. Neve a carattere sparso sulle creste alpine confinarie centroccidentali a quote abbastanza elevate. Temperature in ripresa.
Venerdì 12 tipica variabilità primaverile su tutte le regioni con addensamenti nuvolosi più importanti su nordest e aree appenniniche centromeridionali del versante tirrenico dove si avranno anche delle piogge a carattere sparso. I fenomeni più rilevanti attesi sulla Venezia Giulia. Possibili delle nevicate sulle Alpi orientali mediamente sopra i 1200 metri.
Sabato tempo migliore al centronord mentre al sud potrebbero manifestarsi annuvolamenti più consistenti associati a qualche pioggia o rovescio sparso. Temperature massime in aumento con estremi compresi tra 14 e 20 gradi.
Domenica 14 inizia la fase 2: fronte e poi aria fredda
Si inizia con piogge a nordest e lungo il versante tirrenico tra Liguria di levante e Lazio. Quota neve in calo fino a 600 metri tra le Dolomiti e le Alpi Giulie. Tempo migliore sul resto del nord.
Seguirà un incremento dell’instabilità prima sulle regioni centrali e sulla Sardegna, poi dalla sera su Sicilia e meridione in genere. Appaiono comunque più esposte le regioni tirreniche. Dalla sera ampie schiarite al nord, sulla Sardegna e sulla Toscana. Temperature in contenuta diminuzione.
Tendenza successiva: correnti fredde artiche (ma quanto fredde?)
Soprattutto dai giorni 16 e 17, con l’aumento dei geopotenziali tra Irlanda e Islanda, sull’Europa centrorientale e sull’Italia potrebbero dunque affluire correnti settentrionali fredde che risulterebbero secche al nord mentre al sud potrebbero attivare circolazioni depressionarie con rischio di piogge e neve a quote piuttosto basse sui rilievi.
I principali modelli mostrano per ora un’incertezza non da poco sull’entità della possibile irruzione fredda con forbice compresa tra -2 e -6 gradi alla quota di riferimento di circa 1500 metri. Certamente si aprirebbe una fase con temperature in generale più basse della media del periodo e che potrebbe avere una durata non trascurabile.