Meteo e neve sulle Alpi: la situazione. I giorni della Merla porteranno freddo e neve per le settimane bianche?

Entra nel vivo la stagione delle settimane bianche: Il punto della situazione sull’innevamento e le prospettive per il cuore della stagione sciistica. Quanta neve c’è sulle Alpi? Ecco cosa ci aspetta in vista dei giorni della Merla.

Siamo nel cuore della stagione degli sport invernali e delle settimane bianche, il periodo più atteso dagli appassionati di montagna e sport invernali. Nelle ultime settimane abbiamo spesso focalizzato l’attenzione sulle nevicate che hanno spesso interessato il centro sud Italia, vediamo ora come va la stagione sulle Alpi.

Le nevicate di inizio inverno avevano fatto ben sperare su una stagione ricca di neve fresca al nord, poi però gli anticicloni sull’Europa centrale hanno fatto da scudo alle perturbazioni per l’arco Alpino. Vediamo dunque ora di fare un focus sulle Alpi: tornerà la neve? E in pianura?

Quanta neve c’è sulle Alpi?

Le Alpi si presentano in uno scenario che varia notevolmente da zona a zona: alcune località di confine del Piemonte e Val d’Aosta possono vantare un buon innevamento grazie alle perturbazioni provenienti da nord-nordovest, mentre altrove faticano a garantire condizioni ottimali di neve naturale, soprattutto a quote più basse. Insomma, in molti casi e stazioni sciistiche si scia solo grazie alla neve artificiale.

Tornano le perturbazioni atlantiche, in genere di intensità debole o moderata: non abbondanti, ma graditi, gli apporti di neve fresca previsti da ECMWF nel corso della settimana.

Le ultime settimane hanno visto un alternarsi di brevi episodi nevosi e fasi più miti, spesso specie nelle Alpi orientali la neve è caduta solo oltre i 1.500-1.800 metri, e i fondovalle specie delle Prealpi sono privi di neve.

Comunque, in genere nei comprensori da sci la sciabilità è buona, e specie a quote medio alte il paesaggio bianco e incantevole.

La situazione rischio valanghe

Le regioni e province autonome alpine sono dotate di servizi nivometeorologici che emettono appositi bollettini sul rischio valanghe. Nel sito AINEVA, associazione interregionale che coordina i servizi nivometeo, attualmente spicca nell’arco alpino un rischio valanghe in prevalente fra 1 debole e 2 moderato, su una scala di 5 livelli.

Attenzione però nelle zone di Piemonte occidentale ai confini con Francia e Val d’Aosta, come in alta Val di Susa e Alpi Graie, dove il rischio è 3 marcato, in quanto interessate di recente da neve fresca e ventata specie ad alta quota.

Il bollettino di ARPA Piemonte fa presente che “Le valanghe asciutte sono a livello isolato di grandi dimensioni e facilmente distaccabili da un singolo appassionato di sport invernali, attenzione nelle conche, nei canaloni e dietro ai cambi di pendenza, come pure nelle zone in prossimità delle creste e dei passi al di sopra dei 2100 m circa”.

Nelle Dolomiti, altra area di grande attrattiva turistica, il problema è viceversa lo scarso innevamento per le attività più a contatto della natura, il bollettino di ARPA Veneto infatti sottolinea che “Lo scarso innevamento spesso limita lo sviluppo delle classiche sci alpinistiche ed esiste un pericolo di scivolata sulla dura superficie del manto nevoso. È necessario fare attenzione alle rocce affioranti. I pendii estremamente ripidi sottovento vanno affrontati con cautela, valutando attentamente le condizioni locali di stabilità.

La situazione meteo

Stiamo assistendo a un cambio di circolazione importante, si indebolisce infatti l’anticiclone Europeo e cessa anche la condizione di Rex-blocking che, coi cicloni mediterranei, ha causato maltempo al sud. Viceversa, si riaprono le porte alle perturbazioni atlantiche, accompagnate però da aria mite, ma sembrano solo passaggi deboli o moderati.

Zero termico in rialzo nel corso della settimana, la neve cadrà solo a quote di media montagna, in Appennino dopo fugace apparizione si vedrà un passaggio a pioggia.

Questa situazione comunque darà occasione di ritorno della neve sulle Alpi, ma in genere non certo a quote basse, lo zero termico infatti sarà in aumento col passare dei giorni.

Neve in arrivo a metà settimana, ma solo in media alta montagna

Domani martedì giornata di intervallo di variabilità con nubi in aumento al nordovest, focalizziamo su mercoledì 22 gennaio, giornata che vede il ritorno della neve su Alpi Marittime, Piemonte, Val d’Aosta.

Lambita a sera la Lombardia occidentale, nuvoloso senza fenomeni nelle Alpi nordorientali. Le citate nevicate saranno a quote di oltre 1000-1200 m inizialmente, in aumento a sera sui 1500 m circa. Nelle valli chiuse neve anche sugli 800-1000 m.

Sci alpino ma anche sci nordico o di fondo, scialpinismo, ciaspole, escursioni: queste attività, più a contatto della natura, necessitano di neve naturale.

Giovedì qualche nevicata interesserà la Lombardia e quindi marginalmente anche il Trentino alto Adige, in genere con fiocchi oltre 1400-1600 m.

Nevicate però non abbondanti: solo sul Piemonte occidentale potranno cadere 20-30 cm, per il resto 5-20 cm, soli 3-10 cm nelle Alpi lombarde e trentine.

Per l’Appennino ligure e tosco Emiliano, dopo fiocchi iniziale passa a pioggia anche a quote alte. In pianura padana solo pioggia.

Arriverà una svolta per i giorni della Merla?

Questo quadro che abbiamo presentato benché veda un ritorno di un po’ di neve sulle Alpi, non è propriamente invernale, anzi. Al momento nel resto della settimana paiono dominare correnti umide zonali, ma senza perturbazioni degne di nota.

Forse un’altra perturbazione potrebbe poi transitare verso lunedì 27-martedì 28 al nordovest, sempre con neve a quote di media alta montagna. Poi si avvicinano i giorni della merla: al momento non paiono esserci presupposti per irruzioni fredde, l’inverno sembra proseguire nella mediocrità dal punto di vista di freddo e neve al nord, ma ricordiamo che febbraio e anche marzo non hanno mancato di portare sorprese anche nel passato recente.