Meteo: ciclone verso la Sicilia, attese forti burrasche e mareggiate
La formazione e successivo isolamento di un ciclone sul Canale di Sicilia e basso Ionio causerà una forte ondata di maltempo all'estremo sud, con venti forti e mareggiate. Ecco tutti i dettagli.
Nelle prossime ore le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia, faranno i conti con una importante ondata di maltempo, per la formazione di un ciclone extra-tropicale sul Canale di Sicilia.
Sviluppo del ciclone fra Canale di Sicilia e Ionio
Una saccatura atlantica, attraverso la Francia, tende a estendersi sul Mediterraneo centro-occidentale, contribuendo ad aspirare aria più calda, subtropicale continentale, dai deserti algerini e dalla Tunisia verso la Sardegna e la Sicilia.
Quest’aria più calda, interagendo con l’aria temperata più fredda, presente sui mari che circondano Sardegna e Sicilia, genererà un’area “baroclina” nei medi e bassi strati, la quale interagendo con la forte avvezione di vorticità positiva in quota, indotta dall’abbassamento di latitudine della saccatura atlantica, metterà le basi per lo sviluppo e successivo approfondimento di un minimo depressionario sul Canale di Sicilia, in movimento verso est-nord/est.
Questo ciclone extra-tropicale darà origine al peggioramento atteso per venerdì 16 aprile sulla Sicilia, con piogge, accompagnate da venti burrascosi, generalmente da E-NE e Est, pronti ad innescare mareggiate lungo le coste orientali della Sicilia.
La suddetta circolazione depressionaria, durante la sua risalita verso nord/est, andrà ulteriormente ad approfondirsi, presentando un ampio settore caldo pre-frontale che produrrà precipitazioni, prevalentemente deboli, ulteriormente enfatizzate dalle forzature orografiche alla ventilazione orientale. Queste precipitazioni venerdì si estenderanno al resto delle regioni centro-meridionali.
Attenzione ai forti venti orientali attesi in Sicilia e Calabria
Oltre alle piogge, a tratti abbondanti, questa depressione nel corso della giornata di venerdì 16 aprile tenderà a contrapporsi al promontorio anticiclonico, presente sull’Europa centro-orientale, con valori di oltre 1020 hPa già sul nord Italia.
La presenza di questo promontorio anticiclonico a nord, pronto ad interagire con il minimo depressionario sul Canale, stimato sui 997 hPa, provocherà un fitto ispessimento delle isobare sui mari attorno la Sicilia, con la conseguente attivazione di forti venti da E-SE, Est e E-NE, che per brevi ore raggiungerà lo status di burrasca forte in mare aperto.
Grosse onde in sviluppo sullo Ionio
Questo intenso flusso orientale, che dall’Egeo meridionale e dal mar di Creta si muoverà fin verso le coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica, solleverà un imponente moto ondoso, che non troverà alcun ostacolo e si propagherà direttamente alle coste della Sicilia orientale e della bassa Calabria ionica.
I forti venti orientali che si attiveranno in mare aperto, lungo il quadrante settentrionale della depressione in rapida risalita dal Canale di Sicilia, trasferiranno alla superficie marina una gran quantità di “energia cinetica” che si manifesterà attraverso lo sviluppo di onde, alte anche più di 3-4 metri in mare aperto, ma con “run-up” superiori ai 5 metri fra basso Ionio e alto Canale di Sicilia.
Le aree a rischio mareggiate
Il “fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) piuttosto ampio sullo Ionio determinerà le condizioni ideali per la formazione di un moto ondoso significativo, con onde ben formate che si dirigeranno verso le esposte coste della Sicilia orientale, Malta e le coste orientali delle isole Pelagie, dove purtroppo fra venerdì 16 e sabato 17 si attiveranno mareggiate da Est e E-SE, sull’intero litorale della Sicilia ionica, da Taormina fino a Capo Passero.
L’importanza del “fetch” sulla determinazione del moto ondoso
Lo sviluppo di queste ondate cosi grandi, su tutto l’alto Ionio, verrà favorito non solo dalla forza del vento, in mare aperto, quanto dal “fetch” piuttosto esteso su un ampio tratto di mare, dalle coste meridionali greche e dal tratto di mare ad ovest di Creta si estenderà fino alle coste della Sicilia ionica, dove purtroppo si potrebbero verificare dei danni.
Questa notevole estensione del “fetch” farà in modo che l’onda, sollevata dai forti venti da SE e E-SE attivi sul basso Ionio, troverà tutto lo spazio necessario per poter crescere in altezza, prima di uscire dall’area perturbata, su cui agisce il vento, e raggiungere le coste della Sicilia e Calabria ionica, sotto forma di veri e propri muri d’acqua, alti fino a 3-4 metri.