Meteo, cambiamenti in vista: scenari di freddo e neve a Natale?
Arrivano ulteriori conferme sul blocco atlantico in arrivo alla fine del mese che potrebbe spalancare le porte del freddo sul Mediterraneo e in Italia. Ecco i dettagli!
Come abbiamo avuto modo di analizzare nella linea di tendenza per dicembre, in questo articolo, le prime due decadi del mese sono state caratterizzate da una circolazione atmosferica, tipica dei pattern da “NAO” e “AO” positive. Quindi con un vortice polare troposferico che rimarrà, per gran parte del tempo, compatto alle alte latitudini. Solo verso l’ultima decade del mese si sarebbe visto qualche cambiamento, con possibili discese di masse d’aria molto fredde fino all’area mediterranea.
Conferme sul blocco in sviluppo in Atlantico
Le ultime analisi dei principali centri di calcolo internazionali iniziano a delineare questo importante cambio di circolazione proprio per la fine mese, a causa di un intenso aumento della pressione atmosferica sull’Atlantico settentrionale, che agirà come “blocco” al flusso perturbato proveniente dall’oceano, favorendo l’avvento di una circolazione disposta lungo i meridiani. Quindi la possibilità di vedere importanti discese, di masse d’aria fredde, d’estrazione sia artica che polare, scivolare verso il sud Europa e la fascia mediterranea, lungo i margini più orientali di questa figura anticiclonica che si andrà a costruire in Atlantico.
Il blocco del flusso perturbato atlantico potrebbe consentire, verso la parte finale del mese, proprio in corrispondenza con le festività natalizie, l’apertura delle porte del freddo sull’Italia, con conseguenti ripercussioni sulle nostre regioni. In questa prima fase soprattutto per le regioni adriatiche e il sud potrebbero essere favorite, essendo maggiormente esposte alle ondate di freddo provenienti da N-NE.
Possibilità di indebolimento del vortice polare?
Il vortice polare stratosferico, come abbiamo già detto, rimane piuttosto compatto e molto freddo. Almeno fino alle prossime due settimane. Nel periodo che va da Natale fino alla fine dell’anno, pero, si assisterà ad un rapido incremento dei flussi di calore, dalla stratosfera verso la stratosfera, in sede artica. La netta discesa dell'indice climatico dell'oscillazione Artica, dopo il 16 dicembre, annuncia un importantissimo cambio di circolazione per fine mese, con l'apertura dei primi canali di freddo dal Polo Nord verso il sud Europa.
Difatti fra alta troposfera e bassa stratosfera si attiveranno dei flussi di calore (per la meridianizzazione dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico), portanti fino in stratosfera dalle grandi “onde di Rossby” , che avranno le capacità di debilitare dall’esterno la circolazione depressionaria di aria gelida, d’estrazione artica, facente capo al vortice polare, favorendone un suo lento indebolimento.
Si potrebbe andare verso uno split del vortice polare?
L’ulteriore incremento d’intensità di questi flussi di calore, soprattutto dall’area atlantica, potrebbe agevolare un ulteriore “stratwarming”, con una possibile nuova destabilizzazione del vortice polare, aprendo verso prospettive decisamente più dinamiche nella seconda parte della stagione, “scambi meridiani” più decisivi che potranno favorire l’avvento di diverse ondate di freddo tra Europa, Asia centro-settentrionale e nord America.
Soprattutto nel caso di “split” del vortice polare, con il conseguente scivolamento dei “lobi” di quest’ultimo verso le medie latitudini, in direzione dell’Europa e del nord America. In genere il significativo indebolimento della figura del vortice polare, legato anche alla rapida avanzata del manto nevoso e al successivo raffreddamento, si presenta in pieno inverno, con un picco fra la fine di dicembre e il mese di gennaio.