Meteo: cambia il pattern atmosferico, cosa accadrà in Italia?
Il ricompattamento del vortice polare comporterà una notevole intensificazione delle miti correnti oceaniche che penetreranno fino al cuore del Mediterraneo. Quali sono i possibili sviluppi per il tempo in Italia?
Siamo appena usciti da un lungo periodo caratterizzato da una circolazione atmosferica parecchio ondulata, con lo sviluppo di grandi “onde di Rossby” che sono rimaste stazionarie sulle rispettive aree geografiche.
Ciò ha favorito anche lo stazionamento di quel robusto anticiclone di blocco, che dopo l’ondata di freddo di San Valentino si è prolungato fino ai primi giorni di marzo, rendendo il tempo stabile e asciutto, anche se a tratti sporcato da nuvole basse, nebbie e foschie.
Mentre l’Italia era influenzata da questo regime anticiclonico, poco più ad ovest e sull’entroterra del Marocco, l’isolamento di una goccia fredda, rimasta stazionaria davanti le coste di Gibilterra e del Marocco, ha prodotto forti piogge, rovesci e temporali, con conseguenti esondazioni e inondazioni.
Vortice polare in ricompattamento e zonalità in aumento
Dopo un lungo periodo caratterizzato da un vortice polare debole, particolarmente esposto ai flussi di calore provenienti dal Pacifico e dall’Atlantico, che hanno favorito la discesa dei suoi “lobi” fino alla fascia temperata, ora la situazione sta radicalmente cambiando.
Il vortice polare, difatti, torna nuovamente a ricompattarsi in sede artica, con tutte le conseguenze che ne derivano alle medie latitudini, e sul bacino del Mediterraneo. Questo scenario favorirà temperature un po' più vicine a quelle corrispondenti al periodo dell'anno.
Il ricompattamento del vortice polare stratosferico in sede artica sta già comportando una intensificazione delle umide correnti occidentali alle medio-alte latitudini, con la ripresa di un alto indice zonale e la rigenerazione del ramo principale del “getto polare”, con diversi “Jet Streaks” (massimi di velocità del “corrente a getto”), specie fra la Cina, il Giappone, il Pacifico settentrionale, il nord America e l’Atlantico settentrionale, con valori che potranno superare anche i 300 km/h oltre i 9500 metri di altezza.
Cosa accadrà in Italia?
La vasta circolazione ciclonica va ad intensificarsi alle alte latitudini, con lo sviluppo di profondi cicloni extra-tropicali colmi di aria gelida d’estrazione artica in costante invorticamento.
In parole povere ciò significa lo spalancamento della porta delle perturbazioni atlantiche, le quali pero, pur riuscendo a entrare sul Mediterraneo, si muoveranno principalmente verso l’Europa continentale, lasciando parzialmente scoperto l’estremo sud.
Il passaggio di un paio di fronti causerà muovi peggioramenti che interesseranno in modo particolare le regioni tirreniche, le quali essendo maggiormente esposte al flusso umido oceanico potranno essere interessate pure da rovesci e locali temporali.
Le previsioni meteo per giovedì 11 e venerdì 12 marzo
In modo particolare, fra giovedì 11 e venerdì 12 marzo lo sviluppo di una profonda depressione sull’Europa settentrionale, darà ulteriore enfasi alle correnti atlantiche, che penetreranno sin dentro il Mediterraneo, addensando nubi fra la Liguria e la Toscana, dove si potranno verificare delle piogge, anche sotto forma di rovescio.
Venerdì 12 le precipitazioni potrebbero interessare pure la Sardegna e il Lazio, oltre che parte della Toscana e la Liguria di levante. Delle piogge sono attese anche sulle regioni di nord-est, mentre sulle Alpi sono previste nevicate, inizialmente a partire dai 1000 metri. Altrove tempo più asciutto e con maggiori spazi soleggiati.
I venti, a partire da giovedì 11, ruoteranno nuovamente da sud-ovest, andando a rinforzarsi tra Ligure e alto Tirreno, dove si arriverà a raggiungere lo status di burrasca a largo.
Di conseguenza atteso un rapido aumento del moto ondoso, con il mar Ligure pronto a diventare molto mosso, agitato venerdì, con onde di “mare vivo” alte anche più di 2,5 metri. Possibilità di deboli mareggiate sulle coste del levante ligure e dell’alta Toscana.
Possibili ondate di freddo in arrivo nel medio-lungo termine?
La primavera meteorologica è iniziata da poco. Al momento elaborare una previsione è quasi impossibile, visto che ci troviamo di fronte la famigerata “barriera di primavera”, periodo in cui elaborare una previsione a cosi lunga scadenza diventa un compito molto arduo, per non dire impossibile, viste le variabili in gioco.
Ma come abbiamo spiegato nel recente articolo fra la seconda e la terza decade del mese, la tendenza è verso un aumento ulteriore dei geopotenziali su tutta l’Europa occidentale, mentre più ad est si andrà verso una diminuzione, anche sensibile.
L’Italia quindi sarebbe interessata da flussi prevalentemente settentrionali, sia di origine atlantica che continentale, che potrebbero spingere masse d’aria più fredde, fino in direzione del bacino del Mediterraneo, in grado di regalare scenari tipicamente invernali.
In questo caso dovrebbero essere le regioni del versante adriatico e il centro-sud dovrebbero essere avvantaggiate dal punto di vista pluviometrico. Mentre il nord dovrebbe risentire di un clima più asciutto, essendo protetto dalle Alpi, e trovandosi più vicino all’area interessata da questa anomalia positiva di geopotenziale ad ovest.