Meteo: aria inquinata nelle città, la neve ripulirà l’aria?
Sono bastati pochi giorni per passare dall’allerta neve all’allerta smog. Ecco le previsioni di qualità dell’aria in relazione all’evoluzione meteo. Quali sono le vere soluzioni al problema inquinamento atmosferico?
Milano Viale Marche 72, Pavia 65, Mantova 62, Verona 64, Padova 74, Piacenza 53, Ferrara 57, con Torino che batte tutti a ben 107. Sarebbe bello che questi fossero i centimetri di neve in pianura padana, invece purtroppo sono le concentrazioni di particolato (PM10) nella giornata di ieri in microgrammi per metro cubo d’aria. Il limite di legge, lo ricordiamo, è posto a 50 mg/m3, superabile per non più di 35 giorni all’anno.
I 35 giorni sono già stati superati in molte località del nord, come Milano e Modena. Superamenti del limite di 50 mg/m3 ieri sono stati misurati anche in Toscana, a Lucca in particolare, 96 mg/m3 a Capannori, e nel Lazio, a Frosinone Ceccano con un picco di 95 mg/m3. Prossima ai limiti di legge Roma, con una sola stazione a 55 mg/m3. Insomma, alta pressione non è automaticamente bel tempo.
La causa meteo
In inverno l’alta pressione favorisce, come noto, il fenomeno dell’inversione termica. Martedì mattina in pianura padana e nelle conche del centro si osservavano temperature minime fino a -2,-4°C, in quota a 2000 m il termometro non è sceso sotto zero, e mercoledì addirittura in quota avremo un ulteriore aumento delle temperature. Lo zero termico in libera atmosfera addirittura risalirà, nelle Alpi occidentali, a 3400-3500 m. Insomma, si formerà una sorta di tappo, che favorirà il ristagno delle sostanze inquinanti emesse dalle varie sorgenti antropiche.
A questo, si aggiunge la scarsa ventilazione, il resto però lo fanno appunto le emissioni. Preme sottolineare infatti che questa situazione meteo è una forzante dell’inquinamento e non la causa, che naturalmente risiede nelle attività umane.
Il vero motivo: le emissioni
Sono varie le cause, in questi giorni in particolare il traffico è particolarmente frenetico, urbano ma anche extraurbano e autostradale. Sempre più evidenze infatti puntano l’attenzione sul ruolo delle emissioni del trasporto pesante di merci e delle autostrade. Traffico che, come ha dimostrato il lockdown 2020, ha un ruolo importante, specie sugli ossidi di azoto, ma l’effetto di quei giorni è svanito in fretta. In più fa freddo, e viene spontanea e ovvia la necessità di scaldare le nostre case e gli edifici. Anche qui, oltre ai combustibili fossili, va ricordato il ruolo delle biomasse legnose.
Le previsioni di qualità dell’aria
Se avete notato, nella sezione mappe del nostro sito sono disponibili anche le previsioni di qualità dell’aria. Oltre ai PM10, normati da legge, bisogna fare attenzione anche ai più insidiosi e dannosi per la salute PM2.5. Purtroppo, per tutta settimana le concentrazioni resteranno molto alte in pianura padana ed in aumento anche nelle conche del centro. Interessante notare dalle animazioni che in alcuni giorni, come giovedì, complici le sia pur deboli circolazioni dei venti porteranno trasporti di particolato dalla pianura padana alla Liguria di Ponente e perfino al Mar Ligure.
Qualche accenno di miglioramento si nota solo verso domenica al nordest, per l’ingresso di correnti più fredde.
Che fare per risolvere il problema smog?
La COP26 e il negoziato ONU riguardano i cambiamenti climatici, ma indirettamente alcune decisioni avranno ripercussioni anche sulla qualità dell’aria. In particolare il piano di alcuni paesi per una transizione a veicoli a emissioni zero sicuramente potrà avere benefici, ma parliamo di lungo termine, il 2035. L’Italia peraltro non ha aderito a questo accordo extra negoziato.
Un aspetto importante poi sono le emissioni degli edifici residenziali, di servizi e commerciali. Non basta più ridurre di 1-2°C la temperatura, occorre eliminare o ridurre al minimo la necessità di riscaldare gli edifici tramite azioni di efficientemente energetico. Dove possibile dunque è bene sfruttare incentivi come il 110% di sgravio fiscale.
Il quadro di azioni è complesso, non bastano piccoli gesti individuali ma coinvolge un po’ tutti i settori economici e sociali. Del resto l’inquinamento atmosferico ha pesanti ricadute sulla salute, sulla spesa sanitaria e anche sulla diffusione del coronavirus responsabile del COVID-19.
Sarà la neve a ripulire l’aria?
La neve per vari motivi ha un effetto dilavante minore della pioggia, e al momento non ne è previsto l’arrivo in pianura al nord. A lungo termine infatti osserviamo movimenti interessanti delle masse d’aria, ma le perturbazioni sembrano più propense a interessare le regioni centro meridionali.
Insomma, non possiamo contare su neve o pioggia per ripulire l’aria, ma dobbiamo risolvere una volta per tutte il problema agendo sui colpevoli dell’inquinamento.