Maltempo invernale tardivo: neve record in Appennino, durerà fino al 25 aprile? Le previsioni di Luca Lombroso
Mai tanta neve in Appennino in tutto l’inverno, sbalzo termico mai visto, giornata straordinariamente fredda al nord. Ecco la situazione e le previsioni in diretta. Tutti i dettagli sulle previsioni per la montagna!
Sbalzo termico veramente sbalorditivo nelle ultime ore. Come abbiamo descritto ieri dai 30°C precoci di inizio settimana siamo passati alla neve tardiva a bassa quota al nordovest e nell’Appennino Tosco Emiliano.
L’Osservatorio Geofisico di Modena ha sottolineato che mai dal 1860 a oggi la temperatura aveva subito una così drastica diminuzione nell’arco di una settimana. La pianura padana non ha visto nevicate per un soffio, la situazione presenta infatti somiglianze con la storica nevicata del 17-18 aprile 1991, ma con alcune differenze nel profilo termodinamico verticale, allora isotermo per fenomeni di “cold air damming”, “diga di aria fredda” e invece più instabile con forti gradienti termici verticali nei primi 500 m in questi giorni.
Singolare anche che per l’Appennino questa sia la nevicata più abbondante della stagione fredda, ma la vera grande anomalia è che la neve è mancata nei mesi a lei consona dell’inverno.
Situazione e previsioni a breve termine
La perturbazione insiste ancora al nordest, complice una ritornante da est per il ramo occluso. Seguite il radar da cui potete osservare dove sono in corso le precipitazioni e come nel corso di oggi si attenueranno, per presentarsi con rovesci invece al centro, con nevicate irregolari in Appennino abruzzese e molisano. La depressione presente sull’Italia centrale comunque si va lentamente colmando. Permane però una saccatura strutturata a 500 hPa con un minimo isolato sul centro nord Italia e isoterme basse per la stagione, -30°C a 500 hPa.
Di conseguenza mercoledì mattina un altro impulso instabile porterà rovesci al nordest, e nuovamente neve in Appennino Emiliano e Romagnolo, oltre 800-1000 m. Schiarite e variabilità al nordovest. Al centro instabile a tratti perturbato, con precipitazioni a carattere di rovescio un po’ in tutte le regioni peninsulari, variabile invece in Sardegna. Fitta nevicata in Appennino centrale, sempre fra 800 e 1000 m circa. Rovesci anche al sud lungo le coste e zone interne tirreniche, incluso Sicilia orientale. Qualche rovescio di neve atteso oltre i 1000-1200 m.
Temperatura in lento timido aumento, consultate i valori nelle mappe, ma restano sotto la media. Basso il rischio di gelate tardive.
Come sarà il ponte del 25 aprile? I dettagli per la montagna
La Festa della Liberazione vedrà tempo variabile un po’ in tutt’Italia, con qualche minaccia di rovescio nel pomeriggio nelle zone montuose specie Appenniniche. Torna il sole al nord, con formazione di cumuli al pomeriggio, al nordest e specie in Appennino produrranno brevi piovaschi e neve granulosa oltre 800-1200 m, occasionalmente più in basso nei rovesci temporaleschi. Anche al centro mattina con ampie schiarite, cumuli pomeridiani con brevi rovesci e qualche breve buferotto di neve in Appennino. Altrettanto al sud, tempo variabile con qualche acquazzone pomeridiano. Temperature in risalita di 2-3°C, ancora molto fresco però per la stagione.
Gradualmente poi da venerdì 26 aprile le temperature andranno ancora risalendo, con tempo a tratti molto variabili. Per il momento non sono attese ondate di caldo precoce ma neanche importanti perturbazioni, il che consentirà alle quote medio alte una discreta conservazione della neve tardiva.