Un fiume atmosferico sorvola l'Adriatico, ecco perché si rischiano fenomeni meteo estremi
Nelle prossime ore la fenomenologia potrebbe essere ulteriormente esaltata dalla risalita di un “atmospheric river”, un vero e proprio “fiume atmosferico” che sta trasportando un ingentissimo quantitativo di umidità tropicale, direttamente proveniente dalle latitudini sub-equatoriali dell’Atlantico.
Come abbiamo scritto abbondantemente da giorno, in queste ore l’Italia è alle prese con una nuova ondata di maltempo, davvero anomala per maggio, che rischia di causare disagi e non poche criticità, in diverse aree del Paese.
Il tutto a causa della risalita di un profondo ciclone extratropicale, denominato "Minerva", in fase di ulteriore approfondimento sul medio Tirreno. Nella giornata di ieri la profonda depressione, scesa sotto i 997 hPa, dopo essere risalita sul Canale di Sicilia ha raggiunto le coste più meridionali della Sicilia, poco ad ovest di Gela.
A contatto con la complessa orografia della Sicilia, soprattutto con i rilievi dell’agrigentino e del ragusano, il ciclone si è diviso in due minimi al suolo, con un minimo al suolo sullo Ionio, a largo di Catania, e un altro che si è andato ad isolare sul basso Tirreno. Questo processo fisico viene indotto dall’attrito esercitato dai monti della Sicilia, nei confronti della circolazione depressionaria, che ne favorisce una temporanea riorganizzazione, mentre la circolazione ciclonica in quota rimane del tutto intatta.
Il minimo al suolo in isolamento sul basso Tirreno, ad ovest delle Eolie, la notte scorsa è andato ad approfondirsi sensibilmente, per il trasporto di vorticità positiva sull’asse ascendente della saccatura, tanto da evolvere in una ciclogenesi profonda, a largo delle coste campane.
Attenzione al maltempo delle prossime ore
Dopo aver duramente colpito la Sicilia ieri, con piogge molto abbondanti, fino a oltre 100 mm in 24 ore sul palermitano, e temporali di carattere grandinigeno, accompagnati da forti raffiche di vento, ora il grosso del maltempo si sta spostando sull’Italia peninsulare, dove sono attesi, purtroppo, anche fenomeni di forte intensità, come temporali e nubifragi, accompagnati da forti raffiche di vento.
Sostanzialmente fino a domani continuerà a piovere senza sosta, specialmente sulla parte più orientale dell’Emilia e sulla Romagna, mentre fra Lombardia, Veneto e Friuli le piogge e i rovesci saranno a carattere sparso e irregolare. Qualche pioggia più sporadica si potrà vedere pure sul Piemonte e sulla Liguria.
Ma attenzione pure alle regioni centrali, soprattutto a Toscana, Marche e Umbria, dove si potranno vedere dei fenomeni anche intensi, di carattere temporalesco, con rischio di grandinate. Mentre sul resto delle regioni del Centro le piogge saranno meno diffuse, distribuite per lo più a macchia di leopardo sul territorio.
Al Sud, invece, già domani, a parte residui rovesci solo tra Campania, Calabria tirrenica e Puglia, il tempo andrà a migliorare un po’ ovunque, con schiarite sempre più ampie e maggiori rasserenamenti.
Un enorme fiume atmosferico risale l’Italia, perchè è pericoloso?
Purtroppo nelle prossime ore la fenomenologia potrebbe essere ulteriormente esaltata dalla risalita di un “atmospheric river”, un vero e proprio “fiume atmosferico” che sta trasportando un ingentissimo quantitativo di umidità tropicale, direttamente proveniente dalle latitudini sub-equatoriali dell’Atlantico.
In pratica la depressione che sta risalendo l’Italia è riuscita a risucchiare una massa d’aria molto mite e carica di umidità, proveniente niente meno che dalle latitudini sub-equatoriali africane, nell’area vicino la Guinea. Il canale di umidità, dopo aver sorvolato la Sicilia e il Sud, ora sta risalendo l’Adriatico, fino a raggiungere le coste dell’alto Adriatico, dove l’enorme quantitativo di umidità rischia di esaltare le precipitazioni, fra Emilia orientale e Romagna, producendo piogge anche “eccezionali” per il periodo.
Quando, per ragioni orografiche (presenza di rilievi), o dinamiche (dentro il warm conveyor belts di un ciclone extratropicale), i “fiumi atmosferici” vengono costretti ad ascendere verso l’alto, i “fiumi atmosferici” possono determinare precipitazioni anche di carattere alluvionale, come visto nell’alluvione lo scorso autunno ha colpito le Marche.
L'importanza dei fiumi atmosferici sulla pluviometria
Recenti studi hanno dimostrato come la maggior parte degli eventi alluvionali, occorsi sia in Europa che nel nord America, siano da attribuire a questi cosiddetti “atmospheric rivers”, veri e propri “fiumi atmosferici” in bassa e media troposfera (fra i 2500 e i 5000 metri) che trasportano un ingente quantitativo di vapore acqueo lungo il lato ascendente (pre-frontale) dei cicloni extratropicali.
Questi corridoi di aria molto umida, spesso molto stretti e nascosti all’interno del “warm conveyor belt” dei singoli cicloni extratropicali, sono responsabili delle precipitazioni estreme e delle inondazioni che ciclicamente colpiscono l’Europa e gli Stati Uniti centrali e occidentali, e svolgono anche un ruolo essenziale per l’approvvigionamento idrico in queste aree.
Recentissimi studi hanno dimostrato come questi “fiumi atmosferici” svolgono anche un ruolo essenziale per l’approvvigionamento idrico in queste aree. In California contribuiscono ad apportare oltre il 50% delle precipitazioni annue.