La primavera può attendere!
Con il primo marzo inizia la primavera per le convenzioni della Meteorologia. L'inverno in corso, tuttavia, non sembra voler mollare facilmente lo scettro e con un imperioso "stratwarming" piazza l'incognita di una fase molto fredda e forse, per diverse regioni, nevosa.
Episodi di stratwarming, così si chiama il forte e rapido riscaldamento stratosferico, hanno il potere di interrompere la prevalente direzione ovest-est delle correnti in quota a livello della troposfera favorendo flussi est-ovest, detti anti-zonali, capaci di trasferire dall’Artico e dalle pianure russo-siberiane verso ovest o sudovest imponenti masse d’aria, già molto fredde in origine, che in più possono assumere caratteristiche continentali.
Stratwarming di questo livello si sono verificati più volte in passato ed in qualche caso hanno determinato fasi invernali estremamente severe anche in Italia seguite da ingenti nevicate fino alle quote più basse, come accaduto nell'ormai mitico gennaio 1985.
Va detto che la risposta della troposfera (il settore più denso dell’atmosfera terrestre compreso tra il livello del mare e 10 km di altezza alle nostre latitudini, strato dove sono possibili i moti verticali dell’aria e quindi i fenomeni meteorologici) non è sempre uguale, quindi, episodi di stratwarming molto simili, non generano sempre le stesse risposte.
I prossimi venti giorni si preannunciano molto interessanti
I prossimi venti giorni si preannunciano particolarmente interessanti dal punto di vista delle dinamiche atmosferiche per l’Italia. La circolazione globale su scala emisferica sta proponendo una notevole dinamicità strettamente legata al forte riscaldamento stratosferico in atto.
La rapida risalita di quasi 50 gradi della temperatura sopra il Polo Nord alle quote di 20/30 km, ha iniziato ad influenzare la troposfera sottostante sconvolgendo il normale assetto che contempla la presenza della depressione quasi permanente, meglio nota come vortice polare.
Con queste particolari condizioni il vortice polare si divide in due circolazioni depressionarie, disposte l’una sul Canada e l’altra sull’Asia. In area polare si afferma un campo anticiclonico. L’alta pressione, con il suo lento movimento di rotazione oraria ed in collaborazione con il lobo asiatico del vortice polare, determina i presupposti per il trasporto di masse d’aria gelida in moto retrogrado verso le latitudini medio-basse (esempio di possibile retrogressione fredda in questa carta del modello GFS verso fine periodo).
Uno dei target possibili, senza alcuna certezza deterministica al momento, è anche l’area mediterranea Italia compresa.
L’evento in atto potrebbe avere ripercussioni dirette sul settore centrale mediterraneo ed in Italia come, differentemente, lasciarci un po’ ai margini e concentrare le colate gelide più ad est, ad esempio. Un fatto evidente è come i modelli numerici di previsione stiano iniziando ad “annusare” qualcosa nel lungo termine ma con scenari ancora molto “ballerini”, come se faticassero ad inquadrare una tendenza, sia pure di massima.
I cluster delle proiezioni a lungo termine Ensemble, dopo il giorno 20, tendono a divergere sensibilmente. In effetti è un fatto noto, i modelli globali di previsione numerica soffrono non poco le configurazioni circolatorie che determinano moti retrogradi delle correnti in un contesto solitamente dominato dal flusso occidentale.
La prima settimana di marzo potrebbe riservare sorprese non da poco
Fare previsioni su epocali ondate di gelo non è al momento possibile, oggi possiamo al massimo ipotizzare un’ultima settimana di febbraio caratterizzata da alcuni tentativi di retrogressione fredda con obiettivo principale l’est Europa e i Balcani, a tratti forse anche parte dell’Italia.
La prima settimana di marzo potrebbe invece riservare sorprese non da poco con la formazione di un’area anticiclonica sull’Europa settentrionale e corrispondente genesi di una depressione, alimentata da aria molto fredda, sui mari italiani. Uno scenario ancora remoto ma non impossibile visti i precedenti.
Da non sottovalutare il fatto che tutto questo avverrebbe nella fase iniziale della Primavera meteorologica con contributi convettivi locali da valutare. Seguiremo naturalmente l’evolversi della situazione informando tempestivamente circa l’eventuale delinearsi di situazioni atmosferiche eccezionali.
In attesa di possibili eventi gelidi ecco il tempo che farà nel prossimo week-end
Cosa attendersi a breve termine per i prossimi giorni ed in particolare il week-end?
La prossima fine settimana non vedrà particolari sconvolgimenti rispetto alla fase attuale, solo un calo della pressione sul Mar Mediterraneo occidentale e sui mari italiani, in particolare del settore ovest, con aumento dell’umidità sia nei bassi strati che in quota nella giornata di domenica.
Dopo un sabato in compagnia di un blando campo anticiclonico in allontanamento verso est, l’alta pressione atlantica inizierà ad espandersi verso l’Islanda e le Isole Britanniche determinando un calo della pressione tra Gibilterra, Mar Tirreno e Canale di Sicilia.
Sabato 17 febbraio: tempo prevalentemente stabile su tutte le regioni con più sole sul versante adriatico e nubi medio-alte in aumento su Isole Maggiori, regioni tirreniche, dorsale appenninica e Nordovest. Basso il rischio di precipitazioni, solo qualche debole pioggia verso sera tra Sardegna e Corsica, levante ligure, coste e zone interne limitrofe della Toscana.
Domenica 18 febbraio: nubi in aumento su zone occidentali del Nord, peninsulari ed Isole Maggiori. Già al mattino piogge tra deboli e moderate su Nordovest e regioni centrali ad esclusione di Lazio, Sardegna e Sicilia occidentale.
Successiva estensione delle piogge alle altre regioni del Sud ma di minore intensità e a carattere sparso su Calabria jonica e Puglia. Deboli piogge sparse e intermittenti sul Nordest con miglioramento verso sera. Nevicherà a quote basse sia sulle Alpi centro occidentali che sull’Appennino Tosco-Emiliano, non esclusi fiocchi a tratti fino a Bologna, Piacenza e Torino. Temperature in lieve diminuzione al Nord e sulle regioni centrali adriatiche. Soffieranno venti sostenuti tra est e nordest su Alto e Medio Adriatico con Bora fredda sul Golfo di Trieste.