La Niña sta perdendo intensità, cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi nel mondo e in Italia?
La Niña, il fenomeno climatico che influenza le temperature e le precipitazioni globali, sta perdendo slancio. Decifriamo le previsioni globali e regionali, con particolare attenzione all'Italia.

Dopo diversi mesi sotto l'influenza di La Niña, gli ultimi rapporti dell'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) annunciano un imminente ritorno alle condizioni ENSO-neutrali. Questo cambiamento potrebbe avere conseguenze importanti sulle temperature, sulle precipitazioni e sugli eventi estremi in tutto il mondo.
Breve promemoria: cos'è La Niña?
La Niña è una fase del fenomeno climatico ENSO (El Niño - Oscillazione Meridionale), caratterizzato da un rafforzamento dei venti orientali (alisei) sul Pacifico equatoriale. Questo rafforzamento favorisce la risalita di acqua fredda dalle profondità, provocando un calo anomalo della temperatura superficiale dell'oceano (almeno 0,5°C al di sotto della media).
Per essere considerato un episodio di La Niña, questa anomalia deve persistere per diversi mesi. Questo fenomeno modifica le correnti atmosferiche e ha un impatto sui modelli climatici su scala globale, anche se la sua influenza varia a seconda della regione.
Un rapido indebolimento
A partire da dicembre 2024, questa fase di La Niña è stata relativamente debole. Secondo le ultime analisi, la probabilità di tornare alle condizioni ENSO-neutrali entro marzo-maggio 2025 è stimata al 60%, e questa probabilità aumenta al 70% per il periodo aprile-giugno 2025. Secondo Celeste Saulo, Segretario generale dell'OMM:
L'evoluzione del fenomeno La Niña viene monitorata attentamente, soprattutto a causa della transizione alla primavera boreale, un periodo in cui le previsioni a lungo termine sono più incerte.
Le temperature continuano a salire
Nonostante la presenza del fenomeno La Niña, gennaio 2025 è stato il mese di gennaio più caldo mai registrato. Questo paradosso illustra l'impatto del cambiamento climatico antropogenico, che tende ad aggravare gli estremi termici.
Le proiezioni dell'OMM indicano temperature superiori alla norma in quasi tutte le aree terrestri, ad eccezione di alcune zone equatoriali del Pacifico. La combinazione del riscaldamento globale e della transizione ENSO potrebbe accentuare le ondate di calore, in particolare in Europa, Nord America e Asia.
Quali sono le conseguenze per le precipitazioni?
Si prevede che il ritorno a condizioni ENSO-neutrali modificherà i modelli di precipitazione globale. Le principali tendenze previste sono le seguenti:
- Aumento delle precipitazioni nell'Africa orientale e in Australia, regioni che spesso sono più aride a causa del fenomeno La Niña.
- Riduzione delle precipitazioni in Sud America e nel Sud-Est asiatico.
- Persistono condizioni di aridità in alcune parti del Sahel e nel sud degli Stati Uniti.
Prossime tendenze per Europa e Italia?
A differenza di El Niño, che ha effetti climatici notevoli su molte regioni del mondo, La Niña ha un'influenza più discreta in Europa. Tuttavia, durante episodi La Niña prolungati o intensi, si osserva generalmente una maggiore frequenza di situazioni anticicloniche sull'Atlantico settentrionale, che possono favorire condizioni più secche del normale sull'Europa occidentale.

Per quanto riguarda le temperature, l'effetto La Niña tende in teoria a moderare l'aumento termico in Europa. Tuttavia, questa influenza rimane limitata rispetto alla tendenza generale del riscaldamento globale.
Negli ultimi anni, La Niña ha coinciso con temperature record in Europa, come nel 2022 e nel 2023, dimostrando che il suo impatto può essere mascherato da altri fattori, come le anomalie della temperatura nell'Atlantico settentrionale o lo stato dell'Oceano Indiano.
Una primavera più calda e secca del solito in Italia?
Le proiezioni stagionali di ECMWF per marzo-aprile-maggio 2025 confermano un'elevata probabilità di temperature superiori alla norma su tutto il territorio dell'Italia. Questa anomalia rientra in una tendenza più ampia che interesserà l'intera Europa e il bacino del Mediterraneo.
L'influenza delle condizioni ENSO-neutrali combinata con le anomalie del Nord Atlantico rimane un fattore chiave da monitorare per adattare queste previsioni nel corso dei mesi.
Vigilanza climatica
Sebbene le tendenze attuali indichino una primavera più calda e secca, le previsioni stagionali restano probabilistiche. Non ci permettono di prevedere con precisione la variabilità climatica giornaliera. Questo contesto evidenzia l'importanza di monitorare regolarmente gli sviluppi meteorologici, in particolare per settori sensibili come l'agricoltura, la gestione delle risorse idriche e l'energia. Per ora, i modelli climatici non prevedono un ritorno immediato di El Niño.
Tuttavia, permane un clima di incertezza a lungo termine, soprattutto a causa delle complesse interazioni tra ENSO e altri fenomeni climatici, come l'oscillazione nordatlantica e l'oscillazione dell'oceano indiano. L'OMM sottolinea che questi fenomeni naturali devono essere inquadrati nel contesto più ampio del riscaldamento globale. La scomparsa del fenomeno La Niña non significa la fine degli eventi meteorologici estremi: le previsioni indicano temperature elevate e precipitazioni alterate.
Fonti dell'articolo
World Meteorological Organization. (2025, March 6). La Niña event is expected to be short-lived [Press release].
Météo-France. (2025, February 20). Les tendances à trois mois.