La grande tempesta di polvere prevista in Libia e Tunisia raggiungerà l’Italia? Si alzerà un muro dal Sahara
La nuvola di polvere che si formerà tra il Nord Africa e il Mediterraneo meridionale sarà impressionante, lasciando una qualità dell'aria pericolosa in queste aree. Sarà interessata dal fenomeno pure una porzione del nostro territorio nazionale.
Nelle prossime ore, la depressione fredda in quota, meglio conosciuta anche con il termine di goccia fredda, scivolata ieri sul Nord Italia, dopo aver raggiunto la Corsica e la Sardegna, scivolerà rapidamente verso l’Algeria nord-orientale, finendo nel bel mezzo dei deserti sabbiosi del Sahara.
Lungo il lato ascendente di questa circolazione depressionaria in quota, lì dove i venti spireranno intensamente dai quadranti meridionali, si solleveranno ingentissime quantità di polveri desertiche.
Gigantesca nuvola di polvere in sollevamento sul Sahara
Parte di questo pulviscolo desertico, agganciato dai moti ascensionali (instabilità della massa d’aria) della stessa goccia fredda, si solleveranno ulteriormente di quota, raggiungendo la media troposfera.
Una volta sollevate nella bassa e media troposfera queste polveri sono pronte a percorrere lunghissime distanze, fino a raggiungere l’area del Mediterraneo e l’Europa, arrivando ad offuscare i nostri cieli e a sporcare ogni oggetto, incluse le auto, presente in un ambiente esterno.
Come si formano?
Le nuvole di polvere desertiche vengono prodotte da particolari condizioni meteorologiche. Innanzitutto ci devono essere venti piuttosto forti, superiori ai 50/60 km/h, su vaste aree desertiche sabbiose.
Tali venti intensi sollevano per aria ingenti quantità di polvere e pulviscolo desertico, producono delle vere e proprie nuvole di polvere, sollevate verso la media troposfera da moti convettivi (correnti ascensionali) che favoriscono uno spostamento su grandi distanze. Soprattutto se tale sollevamento viene forzato da moti ascensionali indotti dalla presenza di importanti catene montuose, come i rilievi dell’Atlante.
Come arriva a depositarsi al suolo (o sulle nostre auto)?
I granelli di polvere desertica, che spesso sporcano le nostre auto e i nostri terrazzi o balconi, si possono depositare al suolo in due modi: tramite la “deposizione umida” e la “deposizione secca”.
Nella “deposizione umida” la gocciolina di pioggia, cadendo per gravità verso terra, assorbe le polveri presenti in sospensione in atmosfera, depositandole al suolo, o sulle nostre auto posteggiate all’aperto, creando delle macchioline di color giallo o marrone.
Nella “deposizione secca” la polvere si accumula sul terreno per sedimentazione, lasciando piccoli accumuli, come capita sul davanzale di una finestra, nei terrazzi, soprattutto negli angoli, o nel tergicristallo della nostra auto.
Attesa una gigantesca nuvola di sedimenti sul Mediterraneo
La nuvola di polvere che si formerà tra il Nord Africa e il Mediterraneo meridionale sarà impressionante, lasciando una qualità dell'aria pericolosa in queste aree. Anche l’Italia sarà interessata, seppur più marginalmente, in modo particolare la Sicilia, la Calabria e la Sardegna, le regioni maggiormente influenzate dalla circolazione depressionaria, penetrata nel cuore del Sahara. In queste regioni avremo un deciso peggioramento delle PM10.
La foschia (in questo caso è più preciso chiamarla caligine) prodotta dalla presenza di queste polveri in sospensione provoca un peggioramento della qualità dell'aria e una riduzione della visibilità che può influire sull'aviazione. Le particelle più piccole, note come PM2,5, se inalate, possono aggravare precedenti problemi respiratori e causare secchezza delle mucose.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità fissa la soglia massima a 15 microgrammi per metro cubo per le particelle PM2,5 e a 45 microgrammi per le particelle PM10. Con l'ultimo afflusso di polvere registrato in Italia un paio di settimane fa le concentrazioni di PM10 hanno superato la barriera dei 200 microgrammi in diverse città, specie al meridione.
Effetti positivi delle polveri sahariane
Le polveri desertiche non provocano solo disagi. Hanno anche degli aspetti positivi sugli habitat naturali, in modo particolare per le grandi foreste. Diversi studi di letteratura hanno dimostrato come le polveri del Sahara forniscono agli ecosistemi terrestri e marini importanti nutrienti come il ferro che è un micronutriente necessario per la fotosintesi nei produttori primari marini, tipo il fitoplancton e altri batteri marini.
La polvere contiene anche ferro, un nutriente limitante in molte aree dell’oceano, quindi quando la polvere cade nell’oceano, può fungere da fertilizzante per la crescita di alghe o fitoplancton.
Proprio lo spostamento verso occidente della polvere è stato oggetto di ricerche da parte della NASA che ha scoperto come la foresta amazzonica sia cosi fertile grazie all’arricchimento di fosforo presente nelle nubi di polvere che dal Sahara occidentale raggiungono i Caraibi e l’area amazzonica, dopo aver attraversato l’Atlantico.