L'avviso del meteorologo Daniele Ingemi: attenzione al maltempo nel weekend, rischio eventi meteo estremi in queste aree
Dopo un Ferragosto prevalentemente caldo e afoso in molte aree del Paese, dal weekend si registreranno i primi importanti cambiamenti, con il ritorno del maltempo e il rischio di eventi meteorologici estremi.
La gigantesca coperta anticiclonica che da oltre un mese, ininterrottamente, sta interessando l’Italia, e l’intero bacino del Mediterraneo, inizia pian piano a bucarsi. Il cedimento del campo dei geopotenziali in quota favorisce, a sua volta, lo scoppio dei primi temporali.
Come quelli che ieri hanno interessato le Alpi occidentali, sconfinando sulle pianure piemontesi. O le celle temporalesche che, sempre ieri, si sono formate sull’Appennino e sull’entroterra sardo.
Dopo un Ferragosto prevalentemente caldo e afoso in molte aree del Paese, dal weekend si registreranno i primi importanti cambiamenti, con il ritorno del maltempo e il rischio di eventi meteorologici estremi.
Avanza una saccatura atlantica seguita da aria più fredda
La saccatura atlantica, alimentata da un ramo della “corrente a getto polare” notevolmente rinforzata sul Nord Atlantico, dopo aver raggiunto le nostre regioni di Nord-Ovest e la Sardegna, entro il weekend si sposterà molto lentamente verso levante, rimanendo col proprio asse poco ad ovest dell’Italia.
Proprio a cavallo del prossimo fine settimana l’ondulazione ciclonica, spingendosi verso est, riuscirà ad avvettare un flusso di aria fresca, d’estrazione temperata oceanica, fino al cuore del Mediterraneo centrale, causando un brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche in diverse regioni italiane.
L’avvento di questo flusso d’aria più fresca sopra i mari caldissimi (valori fino a +30°C in superficie), fra domenica 18 e lunedì 19, causerà rovesci e forti temporali, con il rischio nubifragio in diverse aree del Paese.
Domani arriva il maltempo, ecco le aree a rischio temporali
Domani l’avanzata del ramo ascendente della saccatura i primi temporali dalle Alpi occidentali si estenderanno al Nord-Ovest e alla Liguria, per interessare il resto delle Alpi nel corso del pomeriggio/sera.
Attenzione alla Sardegna dove entro il pomeriggio sono attesi dei rovesci e dei temporali che colpiranno l’Isola, con rischio anche di locali nubifragi, specie nel caso di formazione sul mare di Sardegna di grossi “mcs” (mesoscale convective system) pronti ad attraversare tutta la regione.
Sulle rimanenti regioni, a parte un aumento della nuvolosità sulle regioni tirreniche e qualche piovasco sulla Toscana e aree interne dell’Appennino centrale, non sono ancora attesi fenomeni degni di nota. Al Sud continuerà a fare molto caldo, con temperature sopra le medie stagionali.
Attenzione al maltempo atteso domenica
Nella giornata di domenica il maltempo diverrà diffuso sulle regioni settentrionali, inizialmente solo fra Piemonte e Lombardia, in estensione nel corso della giornata anche al Triveneto e alle altre aree del Nord. Non sono esclusi fenomeni di forte intensità, con rischio di grandinate e forti colpi di vento.
Dalla seconda parte di domenica 18 agosto l’instabilità temporalesca si sposterà sulle regioni tirreniche centro-meridionali, dove si svilupperanno dei sistemi temporaleschi alla mesoscala che punteranno le coste di Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e infine la Sicilia.
Alcuni di questi temporali potrebbero risultare davvero molto intensi, con rischio di nubifragi, grandinate e forti raffiche di vento che potranno causare non pochi problemi, specialmente se investiranno aree fortemente urbanizzate.
Le temperature subiranno un calo vistoso anche al centro-sud, tanto da spingersi su valori al di sotto delle medie del periodo per diversi giorni.
Rischio microburst sulle coste tirreniche
Fra domenica 18 e lunedì 19 agosto sulle coste tirreniche i temporali più intensi potrebbero essere preceduti o accompagnati da intensi “downburst”, le forti raffiche d’aria fredda discendente che scendono dalle nuvole temporalesche.
Visto l’intensità dei fenomeni, con elevati indici di rain/rate, e l’aria molto calda preesistente nei bassi strati, sopra la superficie del mare, il rischio di microburst di una certa energia sarà molto elevato.
Tale differenza barica genera un intenso e turbolento flusso d’aria verso l’esterno che serve a bilanciare la pressione. In genere, in presenza di fortissimi “updrafts” l’aria trasportata dalle correnti ascensionali riesce a raggiungere la parte sommitale del cumulonembo (l’incudine), ghiacciandosi e divenendo molto più pesante e gelida rispetto le masse d’aria circostanti.
Si forma cosi una sacca d’aria molto fredda e pesante che con il supporto della forza gravitazionale tende a ridiscendere molto rapidamente verso la base del cumulonembo, impattando col suolo tramite le precipitazioni.