Nell'Atlantico sta per nascere un uragano pronto ad avvicinarsi all'Europa, quali conseguenze ci saranno per l'Italia?
L’attività convettiva torna temporaneamente ad intensificarsi a ridosso delle coste dell’Africa occidentale, favorendo la formazione di un nuovo sistema tropicale organizzato, denominato “Gordon”, pronto a raggiungere lo status di uragano e condizionare l’evoluzione meteorologica sul continente.
Dopo settimane di continuo piattume, sull’Atlantico tropicale l’attività convettiva torna temporaneamente ad intensificarsi a ridosso delle coste dell’Africa occidentale, favorendo la formazione di un nuovo sistema tropicale organizzato, denominato “Gordon”.
La depressione tropicale, nata da un’onda tropicale appena fuoriuscita dalle coste dell’Africa occidentale, si trova in azione nel tratto di oceano ad ovest dell’arcipelago di Capo Verde, sopra acque superficiali molto calde, che raggiungono valori di ben +29,5°C.
Nelle prossime ore la depressione tropicale tenderà a rafforzarsi, finendo sopra un’area caratterizzata da un ambiente molto caldo e umido nei bassi strati, e un “wind shear verticale” debole, che non ostacolerà lo sviluppo dell’attività convettiva.
Gordon diventerà un uragano?
A partire da domani il sistema tropicale inizierà a virare verso nord/nord-ovest, salendo di latitudine, muovendosi lungo i margini più occidentali del famoso anticiclone delle Azzorre. Seguendo questa traiettoria, con molta probabilità, Gordon si trasformerà in una tempesta tropicale, entro la mattinata di venerdì 20, avvicinandosi verso le coste europee.
Non è escluso che, durante questa intensificazione, possa raggiungere lo status di uragano di 1^ categoria Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti capaci di raggiungere la soglia dei 130 km/h nell’area centrale, attorno il nucleo depressionario.
Quale sarà il destino di Gordon?
Ancora permane parecchia incertezza sull’evoluzione di Gordon subito dopo il weekend. Secondo le proiezioni di alcuni modelli la tempesta tropicale ad inizio della prossima settimana potrebbe avvicinarsi alle Azzorre, provocando un aumento, soprattutto della ventilazione e del moto ondoso nel tratto di oceano antistante l’arcipelago portoghese.
Poi, subito dopo aver doppiato le Azzorre, Gordon inizierà ad essere interessato dai forti venti occidentali delle medie latitudini. In questa fase i forti venti in quota stanno iniziando a spazzare le bande nuvolose spiraliformi di Gordon, facendogli cambiare veste, iniziando la fase di transizione da ciclone tropicale a ciclone dalle caratteristiche extratropicali.
Generalmente un uragano, non appena un uragano supera i 35’ 36’ di latitudine Nord, inizia a cambiare il suo volto, da un ciclone tropicale quasi perfetto (sistema “barotropico”), dotato di un occhio ben visibile e circondato da enormi bande nuvolose torreggianti, ad una depressione extratropicale particolarmente esplosiva (sistema “baroclino”), contraddistinta da un “gradiente barico orizzontale” molto ristretto.
Ciò significherà che la tempesta non sarà più alimentata dal calore latente fornito dalla superficie marina (il motore dei cicloni tropicali), ma dalle pure dinamiche atmosferiche (“Jet Streak”, “baroclinicità”) e dai forti contrasti termici fra masse d’aria completamente diverse fra loro (“gradienti termici”) che alimentano i cicloni extratropicali.
L’uragano approderà in Europa?
Secondo le simulazioni dei centri di calcolo, fra cui il centro europeo ECMWF, Gordon non dovrebbe impattare sulle coste europee, a causa della barriera offerta dall’anticiclone delle Azzorre che fa da scudo protettivo, deviando il sistema verso nord, vicino le coste irlandesi.
Anche se il suo arrivo non è previsto, Gordon potrebbe influenzare indirettamente il tempo nell'Europa occidentale e causare mareggiate alle Azzorre.
I resti di Gordon, una volta terminata la sua evoluzione in ciclone extratropicale, verrebbero assorbiti da un ampio sistema frontale nel corso della prossima settimana, che poi potrebbe colpire buona parte dell’Europa, come succede spesso quando i rimasugli dei vecchi uragani finiscano vicino all’Europa, interagendo con i cicloni extratropicali e i sistemi frontali, a carattere freddo, delle alte latitudini.
Come influenzerà il tempo sull’Europa?
Salendo verso le alte latitudini dell’Atlantico settentrionale Gordon, con il suo outflow, contribuirà a rimodulare il flusso perturbato principale che scorre sopra l’Atlantico settentrionale, liberando tantissima energia in termini di calore latente e umidità.
I resti dell’uragano, durante la risalita verso nord-est, costringeranno l’anticiclone delle Azzorre a distendersi lungo i meridiani. Proprio quest’ultimo dall’area del Maghreb si distenderà in direzione dell’Europa occidentale, assicurando piena stabilità e condizioni di tempo estivo, soprattutto fra Spagna e Francia.
Mentre sul bacino centrale del Mediterraneo, e quindi di riflesso anche sull’Italia, si potrebbe isolare una latente circolazione depressionaria, in grado di arrecare una intensa fase di maltempo.