Il profondo ciclone nato sui mari italiani causerà furiose tempeste di neve fra Russia e Ucraina
Il profondo ciclone nato sull'Italia meridionale si sposterà molto rapidamente verso l’Europa orientale, originando la prima vera ondata di maltempo invernale, con nevicate, forti venti e fenomeni di scaccianeve fra Ucraina e Russia. Sul mar Nero venti di tempesta.
Il piccolo ciclone responsabile degli intensi e freddi venti settentrionali che stanno sferzando l’Italia, in particolare il centro-sud, nel corso delle prossime 24/48 ore si sposterà molto rapidamente verso l’Europa orientale, originando la prima vera ondata di maltempo invernale, con nevicate, forti venti e fenomeni di “scaccianeve” (turbini di neve sollevati dal vento), in diverse nazioni, come Ucraina e Russia.
La profonda depressione extratropicale che in queste ore si è rapidamente sviluppata fra il medio-basso Tirreno e il basso Adriatico, nelle prossime ore impatterà sulle coste albanesi, prima di transitare sopra il Nord della Grecia, attraversare rapidamente il mar Egeo settentrionale e il mar di Marmara, finendo sul settore più occidentale del mar Nero.
Profondo minimo sul mar Nero, sotto i 970 hPa
Proprio sul mar Nero, a largo delle coste della Romania, la circolazione depressionaria a carattere freddo verrà raggiunta da una intensa avvezione di vorticità positiva, annessa al transito di una profonda saccatura artica, che dopo aver interessato l’Italia si sposterà velocemente verso i Balcani, prima di raggiungere l’area dei Carpazi, il mar Nero e l’Ucraina.
L’apporto di vorticità dall’alta troposfera, indotto dal transito di questa saccatura, determinerà un rapido approfondimento di questo ciclone, che entro la serata di domenica 26 potrebbe raggiungere valori barici di ben 970-968 hPa, nel tratto di mare a largo della città di Odessa. La profonda depressione in tarda serata dovrebbe sfiorare la costa occidentale della Crimea, per impattare sulle coste meridionali ucraine, ad est dell’area di Kherson, con un minimo stimato sui 968 hPa (ma potrebbe essere più basso).
Il brusco calo della pressione barometrica, atteso su un’ampia area del mar Nero, fra Moldavia, Ucraina e Russia meridionale, produrrà venti molto forti, fino a tempesta (forza 10 Beaufort), dai quadranti settentrionali dall’area di Odessa fino alle foci del Danubio, dove si attendono raffiche anche di oltre 100-120 km/h.
Mentre venti molto forti, di burrasca forte e tempesta (forza 9/10 Beaufort), prima da SW in rotazione da Ovest, sferzeranno la Crimea e il mar d’Azov, causando non pochi disagi, e mareggiate sui tratti di costa esposti ad ovest e sud-ovest.
Perché un ciclone così profondo sul mar Nero?
Scivolando verso latitudini più meridionali, verso la Romania e la Bulgaria, questa massa d’aria fredda, partita dal Plateau groenlandese, comincia ad interagire, più ad est, con aria decisamente più calda e anche umida, che sosta fra la Turchia e il bacino del mar Nero, risalendo il lato occidentale di un anticiclone dinamico, posizionato con i propri massimi sul Medio Oriente.
I forti contrasti termici che si verranno a creare fra le differenti masse d’aria favoriranno la formazione di una “banda baroclina”, ben strutturata nei bassi strati, fra i Carpazi orientali e il mar Nero.
Il passaggio in quota, nell’alta troposfera, di una saccatura colma di aria gelida, ha favorito il rapido innesco di una ciclogenesi a carattere freddo, secondo l’”IPV-thinking“. L’effetto di innesco della circolazione depressionaria avviene sempre ad opera di una ondulazione della tropopausa, dettata dall’affondo della saccatura artica, colma di aria molto fredda d’origine polare.
Conseguentemente a questa prima azione di “forcing” l’avvezione calda ad est del minimo barico ha causato una anomalia di temperatura potenziale positiva, mentre ad ovest del minimo l’avvezione fredda determinava una anomalia di temperatura potenziale negativa.
Lungo la linea di demarcazione, tra le due avvezioni nei bassi strati, si assisterà ad una intensificazione della circolazione depressionaria che interagirà in quota con l’anomalia positiva di vorticità potenziale. Quest’ultima, a sua volta, raggiungendo più facilmente la circolazione “baroclina” nei bassi strati, l’ha forzata per una seconda volta.
L’effetto sinergico della circolazione a due livelli determinerà una mutua amplificazione che si estenderà a tutta la colonna d’aria, evolvendosi in una ciclogenesi strutturata nei medi e bassi strati, prima dell’arrivo sul territorio ucraino.
Il ciclone, in ulteriore approfondimento sul mar Nero, man mano che si muoverà verso nord-est, verso le coste dell’Ucraina, comincerà a incamerare, al suo interno, attraverso intensi venti da E-NE e NE, una parte del blocco di aria fredda, di origine polare continentale, scivolato verso i Carpazi.
Attese autentiche tempeste di neve
Nel corso della giornata di lunedì 27 novembre, questa profonda circolazione depressionaria extratropicale assieme all’annesso sistema frontale, ormai interamente riempito da masse d’aria fredde d’estrazione polare continentale, produrrà lungo l’area del fronte occluso nevicate forti e diffuse su gran parte dell’Ucraina centro-orientale, enfatizzate dall’interazione fra l’aria fredda continentale, che scivolava da NE e N-NE, con le più miti e umide correnti sud-occidentali, attive fra il mar Nero e l’Ucraina orientale, lungo il settore caldo del ciclone extratropicale.
Proprio l’interazione fra le differenti masse d’aria e l’apporto di un significativo quantitativo di umidità dal mar Nero saranno gli elementi che rischiano di produrre nevicate veramente molto intense su tutta la parte centro-orientale del territorio ucraino. Accompagnate da venti freddi e intensi, dai quadranti orientali, pronti ad originare vere e proprie tormente, con drastiche riduzioni della visibilità orizzontale.
Le bufere di neve dovrebbero depositare al suolo fino a oltre 10/20 cm di neve, in una vasta area che dalla capitale Kiev si estenderà fino a Kharkiv. La neve sommata al vento causerà non pochi disagi alla popolazione. Ma in alcune aree, specie quelle a nord di Kiev, gli accumuli potrebbero superare pure i 30 cm, causando non pochi disagi nei trasporti.
Le precipitazioni nevose, con lo spostamento della depressione verso nord-est, fino al territorio della Russia sud-occidentale, si estenderanno anche al Donbass e alla Russia occidentale, colpendo in particolare il territorio di Kursk.