Il meteorologo Luca Lombroso avverte: nuove piogge torrenziali potrebbero colpire a breve queste zone dell’Italia
Anomala situazione di blocco fra un anticiclone al suolo e una saccatura in quota rischia di provocare altre abbondanti precipitazioni. Preoccupazioni in Emilia Romagna, ma a rischio anche altre regioni. A quando un cambiamento coi primi freddi?
Ennesime alluvioni in Italia, come diamo conto in altre notizie Calabria e Sicilia sono state duramente colpite dal maltempo da cambiamenti climatici. L’Emilia Romagna ancora è sotto gli effetti residui della violenta perturbazione dello scorso fine settimana, con allerta rossa idraulica vigente nella bassa Ferrarese.
E mentre ancora l’acqua ristagna nei campi e perfino in alcuni sottopassi, si inizia a guardare con preoccupazioni a nuove fasi perturbate, una imminente e un’altra che si delinea nel fine settimana. Ecco i motivi meteorologici dei prossimi peggioramenti.
Situazione sinottica
Siamo alle prese con una situazione a bassa forzatura sinottica al suolo, infatti nella mappa in superficie con la pressione su valori medio alti indotta da un anticiclone presente sui Balcani verrebbe da pensare a tempo stabile sull’Italia. Tuttavia, analizzando la mappa in quota si nota a 500 hPa un minimo chiuso (cut off) sull’entroterra della Libia, isolatosi dalla vecchia saccatura. E’ questo che ha indotto i nubifragi fra Sicilia e Calabria.
Nelle prossime 36-48 ore questo cut-off si aprirà e convoglierà correnti meridionali verso il nord, riattivando instabilità anche sull’Emilia Romagna. Nel fine settimana, una saccatura si avvicinerà dall’Atlantico riattivando ulteriormente i fronti stazionari. Elemento che induce preoccupazione è il persistere del blocco anticiclonico sui Balcani.
Temporali da mercoledì in Emilia Romagna e anche in altre regioni
Domani Mercoledì 22 ottobre molte nubi su tutt’Italia, con riattivazione di precipitazioni anche a componente convettiva temporalesca sul Mar Tirreno, questo sistema interesserà anche le coste della Sardegna orientale e dal pomeriggio sera Liguria di levante e coste della Toscana, a tratti con forti rovesci. Qualche pioggia anche nelle zone interne del centro.
Veniamo ora all’Emilia Romagna, premesso che i fenomeni non saranno estremi come sabato scorso, sono comunque attese piogge anche temporalesche a tratti forti sia in Appennino che pianura. Temporali anche in Lombardia, precipitazioni sul Veneto, Trentino Alto Adige, marginalmente in Friuli V.G. Neve relegata alla sommità dei ghiacciai oltre 3000 m. Al Sud, qualche pioggia nelle zone interne.
Giovedì 23 al Centro probabile formazione di intenso sistema convettivo alla mesoscala fra Lazio, Umbria e Marche e in parte Toscana meridionale, con rischio temporali forti e anche nubifragi.
Temperature miti per la stagione, anche tiepido al Sud, e molto umido, fattore che carica le nubi di molta acqua precipitabile.
Nuova intensa perturbazione nel fine settimana
Da venerdì, e in particolare sabato, nuova situazione a rischio forti precipitazioni temporalesche stazionarie per la Liguria e basso Piemonte, e quindi anche in Lombardia ed Emilia occidentale. Temporali intensi anche in alta Toscana e Appennino Tosco Emiliano, nella parte montana degli affluenti di destra del Po che scorrono in Emilia Romagna.
Piogge e temporali interesseranno inoltre la Sardegna, mentre Lazio, Abruzzo, Molise e il sud Italia, incluso Sicilia, vedranno venti caldi di scirocco ma più stabili, con cielo lattiginoso per nubi alte e polvere sabbia dal Sahara.
Temperature in aumento, al nord pioverà con circa 20°C, certo non estivo ma in passato le piogge autunnali avvenivano con temperature di 14-16°C. al sud fino a 24-26°C, molto umido ovunque.
Quando cesserà il maltempo da cambiamenti climatici?
Un cambiamento di circolazione potrebbe avvenire a fine mese e primi di novembre, con scenari però incerti. Si va da un classico anticiclone autunnale che porterebbe a tempo stabile, prime nebbie e ristagno inquinanti addirittura alle vaghe ipotesi di prime incursioni di aria fredda quasi invernale. Smentiamo ogni scenario di neve a bassa quota, al più potrebbero giovare delle prime nevicate le Alpi, ma a quote di media alta montagna.