Meteo, Daniele Ingemi avverte: "un fiume atmosferico arriverà in Italia tra pochi giorni, concreto rischio alluvioni"

Una nuova e intensa ondata di maltempo nel weekend colpirà duramente le regioni centro-settentrionali, col rischio di nuovi nubifragi capaci di causare notevoli criticità.
In queste ore l’Italia è interessata da correnti di aria fredda nord-orientali che stanno portando la prima ondata di freddo tardivo. Sui mari italiani spirano freddi venti di bora e grecale che stanno rendendo l’atmosfera un po’ frizzante.
Questa struttura anticiclonica ci regalerà un paio di giornate tranquille, con tempo soleggiato e temperature massime in rialzo. Ma purtroppo questa fase molto mite sarà destinata a durare poco.
Confermato: un paio di giorni tranquilli, poi nuovo peggioramento dal weekend
Dall’Atlantico si avvicinerà una vasta depressione a carattere freddo che già venerdì sera causerà un primo peggioramento al Nord-Ovest e Sardegna.
L’avanzata verso levante di questa vasta depressione sarà preceduta da calde correnti meridionali, secche al Sud e molto umide al Centro-Nord.
Anche perché l’arrivo del ramo caldo della perturbazione sarà supportato pure da un “fiume atmosferico” in risalita dall’Africa settentrionale.
Attenzione a quel “fiume atmosferico”
Le regioni settentrionali nel prossimo fine settimana si dovranno preparare per bene, poiché si preannuncia un’altra fase di maltempo un po’ bruttina. A preoccupare sono i quantitativi di acqua precipitabile attesi nei prossimi giorni su tutto il Centro-Nord, a causa dell’arrivo di un “fiume atmosferico”.

Questo termine, sempre più utilizzato nel campo della meteorologia, indica una stretta fascia di vapore acqueo concentrato trasportata da forti correnti d’aria, capace di generare precipitazioni intense e prolungate.
Cos’è un fiume atmosferico e perché preoccupa?
Un “fiume atmosferico” è un corridoio di umidità che si forma solitamente sopra gli oceani, e che può viaggiare per migliaia di chilometri, trasportando enormi quantità di vapore acqueo.
L’Italia, per la sua posizione geografica e la conformazione del territorio, potrebbe trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità.
Il flusso di aria umida e calda proveniente da Sud-Ovest, interagendo con l’aria più fredda presente più ad ovest, rischia di ampliare l’intensità delle precipitazioni.
Le regioni a rischio
Sebbene ancora mancano parecchi giorni all’arrivo della perturbazione atlantica già oggi possiamo dire quali saranno le regioni più a rischio. Le regioni del Nord-Ovest, come Liguria, Piemonte, Liguria e Lombardia, potrebbero subire piogge intense a causa dell’effetto di sbarramento delle Alpi, che costringe l’aria umida a condensarsi rapidamente.
Il pericolo maggiore non risiede solo nella quantità di pioggia, ma nella sua persistenza.
Un “fiume atmosferico” può durare diversi giorni, saturando il terreno e aumentando il rischio di frane e allagamenti, specialmente in zone già fragili dal punto di vista idrogeologico, già recentemente colpite da precipitazioni abbondanti, dove fiumi e torrenti sono già in piena.
Un fenomeno in crescita
Non è la prima volta che si parla di fiumi atmosferici in relazione all’Italia, ma il loro impatto sembra essere sempre più frequente e intenso, un segnale che molti esperti collegano ai cambiamenti climatici.

L’aumento delle temperature globali, infatti, permette all’atmosfera di trattenere maggiori quantità di vapore acqueo, alimentando eventi meteorologici estremi. Questo specifico “fiume atmosferico” potrebbe essere un esempio lampante di come il clima stia evolvendo, portando con sé nuove sfide per la gestione del territorio e la protezione civile.
Intanto, gli occhi sono puntati sui modelli meteorologici, che nei prossimi giorni chiariranno l’esatta intensità di questa perturbazione. Quel che è certo è che l’ultima settimana di marzo potrebbe mettere alla prova la resilienza dell’Italia di fronte a un clima sempre più estremo.