Il meteorologo Daniele Ingemi avverte: "maltempo estremo imminente al Sud, rischio nubifragi sulla Sicilia”

Sembra ormai certo che nel prossimo fine settimana il grosso del maltempo colpirà la Sicilia e il settore ionico della Calabria, dove si potranno registrare accumuli anche a 3 cifre sui versanti esposti a scirocco e levante, con rischio di fenomeni estremi e conseguenti criticità

La perturbazione che in queste ore si sta accanendo sul Nord Italia ha iniziato a rallentare il suo moto verso levante, causa la presenza sull’Europa orientale di un robusto anticiclone dinamico, con massimi al suolo di oltre 1032 hPa fra Polonia e Lituania.

La presenza di un solido anticiclone ad est non è mai una buona notizia, soprattutto durante il periodo autunnale, in cui l’atmosfera è molto carica di energia.

Questo tipo di configurazione può favorire l’avvento di nuove intense fasi di maltempo che si accaniranno soprattutto sulle nostre Isole Maggiori e sulle regioni meridionali, dove nei prossimi giorni si potranno registrare significativi surplus pluviometrici, in aree duramente colpite dalla siccità.

Occhi puntati sulla saccatura in ingresso sul Mediterraneo

Gli occhi sono tutti puntati sull’evoluzione meteorologica del prossimo weekend, che potrebbe degenerare in una acuta fase di maltempo, inasprita dal blocco anticiclonico che si è appena strutturato sull’Europa orientale.

In particolare nella giornata di domani, giovedì 17 ottobre, l’ampia saccatura che dalla Spagna penetra sul bacino del Mediterraneo verrà tagliata, nella sua parte più meridionale, da un modestissimo cuneo anticiclonico, che dal vicino Atlantico si spinge verso la Bretagna, favorendo lo sviluppo di una giovane depressione nel Sud della Francia.

meteo estremo
Proprio fra sabato 19 e domenica 20 ottobre, fra l’alto Canale di Sicilia e l’omonima isola, si svilupperà una linea di convergenza venti molto pericolosa. All’interno di quest’area di discontinuità si potranno sviluppare correnti ascensionali molto intense, in grado di produrre imponenti temporali, capaci di produrre autentici nubifragi, se non addirittura locali situazioni ideali per delle alluvioni lampo.

Lo sviluppo di questo minimo, pronto a chiudersi sui mari ad ovest della Penisola, intensificherà nei bassi strati un flusso di aria tiepida, ma molto umida e instabile, pronta a convergere attorno a una depressione al suolo alla mesoscala, che si muoverà verso il Tirreno, prima di scendere di latitudine, fino alla Sicilia.

Da venerdì maltempo severo da ovest

Lungo il lato ascendente della saccatura, pronta a evolvere in una depressione in quota (il classico cut/off), lì dove scorrono i venti meridionali, sarà presente una intensa avvezione di umidità, pronta ad essere evidenziata dallo sviluppo di un esteso warm conveyor belt che dall’entroterra algerino, attraverso la Tunisia, risalirà in direzione della Sicilia e del Tirreno centro-meridionale, andando ad apportare le prime piogge, generalmente di moderata intensità, ed in seguito i primi temporali sulla Sicilia occidentale.

Generalmente i “warm conveyor belt” sono caratterizzate da moti prevalentemente ascendenti fino a 700 hPa. Tuttavia essi risultano più intensi in corrispondenza dell’interazione con il sistema frontale, o con il fronte freddo, dove le infiltrazioni di aria più fredda nella media troposfera, inasprendo il “gradiente termico verticale” (notevoli differenze di temperatura fra bassa e media troposfera), possono favorire lo sviluppo di intensi moti convettivi, con la conseguente formazione di “cellule temporalesche” e di meglio organizzati sistemi temporaleschi a mesoscala che risalgono in parallelo rispetto al fronte avanzate, generando precipitazioni intense sotto forma di rovescio o temporale.

Dall’analisi del modello di riferimento di Meteored, basato su dati forniti da ECMWF, già dalla seconda parte di venerdì 18 ottobre il ramo più attivo di questo fronte raggiungerà la Sicilia occidentale, apportando piogge, ma anche temporali, che si concentreranno lungo una linea di confluenza frontale, fra venti di maestrale e lo scirocco.

Nel weekend rischio nubifragi

Sembra ormai certo che nel prossimo fine settimana il grosso del maltempo colpirà la Sicilia e il settore ionico della Calabria, dove si potranno registrare accumuli anche a 3 cifre sui versanti esposti a scirocco e levante.

Proprio fra sabato 19 e domenica 20 ottobre, fra l’alto Canale di Sicilia e l’omonima isola, si svilupperà una linea di convergenza venti molto pericolosa. All’interno di quest’area di discontinuità si potranno sviluppare correnti ascensionali molto intense, in grado di produrre imponenti temporali, capaci di produrre autentici nubifragi, se non addirittura locali situazioni ideali per delle alluvioni lampo.

Le più fredde correnti di maestrale, che seguiranno il fronte freddo, essendo molto più dense rispetto l’aria calda e molto umida trasportata dai venti di scirocco e ostro sul Canale di Sicilia e sullo Ionio, costringerà quest’ultimi a salire verso l’alto, condensandosi in imponenti “torri di acqua e ghiaccio” (grossi cumulonembi) che scaricheranno piogge intense.

Tale confluenza, nei medi e bassi strati, evolvendo verso est, agevolerà le condizioni ideali per la formazione di convezione organizzata e “clusters temporaleschi pre-frontali” che dal Canale di Sicilia alto si muoveranno verso le coste della Sicilia occidentale e meridionale, dove sono attesi fenomeni anche di forte intensità. Visto l’intenso “shear” del vento potrebbero anche presentare le caratteristiche delle cold v-shaped storm sui mari attorno l'isola, con interessamento dei settori occidentali e meridionali.

In particolare sabato 19 il grosso dei fenomeni si sposterà verso la Sicilia centrale e orientale, dove finalmente pioverà come si deve, con fenomeni a tratti localmente intensi, anche sotto forma di nubifragio, che potrebbero causare locali criticità.

Purtroppo in queste situazioni non sono da escludere eventi meteorologici estremi, come alluvioni lampo, a causa dello sviluppo di pericolosi temporali stazionari lungo questa linea di convergenza venti.

Inoltre bisogna ricordare che i terreni dell’isola, eccetto solo il Messinese, sono ancora molto secchi, ed in caso di precipitazioni molto intense non riusciranno ad assorbire queste enormi quantità di acqua pronte a cadere dalla base di un cumulonembo. Ciò produrrà fenomeni di erosione, ruscellamento selvaggio delle acque e piene instantanee di piccoli corsi d’acqua e torrenti.