Il meltemi, l'intenso monsone mediterraneo che domina l'estate nell'Egeo

Gli etesii, conosciuti anche come meltemi, sono dei venti periodici che spirano frequentemente sul bacino centro-orientale del mar Mediterraneo, in particolare fra la Grecia, l’Egeo, Creta e le coste della Turchia occidentale, durante il periodo tardo primaverile ed estivo.

Gli etesii, conosciuti anche come meltemi, sono dei venti periodici che spirano frequentemente sul bacino centro-orientale del mar Mediterraneo, in particolare fra la Grecia, l’Egeo, Creta e le coste della Turchia occidentale, durante il periodo tardo primaverile ed estivo.

Gli etesii, conosciuti anche come meltemi, sono dei venti periodici che spirano frequentemente sul bacino centro-orientale del mar Mediterraneo, in particolare fra la Grecia, l’Egeo, Creta e le coste della Turchia occidentale, durante il periodo tardo primaverile ed estivo.

Sono dei venti molto caratteristici, molto ben conosciuti dai pescatori delle isole del mar Egeo, che con il loro costante soffio da Nord e N-NE riescono a mitigare l’opprimente calura estiva.

Il cosiddetto monsone mediterraneo

Gli etesii rappresentano l’elemento meteorologico che contraddistingue l’estate fra la Grecia, le isole del mar Egeo e le vicine coste turche. Spesso possono spirare in modo moderato o forte, mantenendo una direzione di provenienza costante per intere giornate, assicurando così le condizioni meteo marine ideali per i velisti e gli amanti dei vari sport acquatici, come il Wind-Surf ed il Kite.

Provenendo da Nord e N-NE, quindi dall’entroterra della Macedonia e dalla Tracia, essi si mantengono relativamente secchi e, come tali, in genere vengono accompagnati da cieli sereni o poco nuvolosi, con aria piuttosto limpida e pulita. Il vento da Nord può raggiungere velocità davvero importanti sul settore sud-orientale dell’Egeo, arrivando a spirare anche ad oltre i 60-70 km/h.

Spesso, quando spirano in modo teso e costante lungo l’Egeo e le numerose isole che vi sorgono, si estendono verso sud, arrivando a soffiare fino alle coste egiziane, dove generano un “mare vivo” con onde che possono superare anche i 1,5-2,0 metri di spessore o anche più. Nelle condizioni ideali gli etesii riescono a penetrare sull’entroterra egiziano, mitigando, seppur temporaneamente, il clima rovente estivo

Quando si attivano?

L’attivazione di questa ventilazione generalmente viene preannunciata da un breve periodo, intorno alla fine di maggio, in cui insorgono deboli venti settentrionali, detti prodromi. Un paio di settimane dopo la cessazione dei prodromi entrano in scena gli Etesii, che continueranno a spirare ininterrottamente fino alla fine di agosto, se non si presentano importanti cambiamenti del campo barico sull’area mediterranea.

L’attivazione di questa ventilazione generalmente viene preannunciata da un breve periodo, intorno alla fine di maggio, in cui insorgono deboli venti settentrionali, detti prodromi. Un paio di settimane dopo la cessazione dei prodromi entrano in scena gli Etesii, che continueranno a spirare ininterrottamente fino alla fine di agosto, se non si presentano importanti cambiamenti del campo barico sull’area mediterranea.

Se l’andamento barico sul Mediterraneo rimane inalterato, con persistenza di un robusto campo anticiclonico di matrice sub-tropicale (sovente rappresentato dal noto anticiclone ibrido, frutto della fusione fra l’azzorriano e l’alta pressione africana in quota) gli etesii assumono una spiccata persistenza e raggiungono la forza di venti moderati, con una frequenza media che da metà luglio a fine agosto può anche superare l’80%, specie in pieno Egeo e nell’Egeo sud-orientale.

Lungo le coste, invece, sono meno persistenti, sia per quel che concerne la direzione e la forza, per effetto della formazione delle varie brezze di terra e di mare, le quali in certe località, come a Smirne, in Turchia, giungono a mascherare completamente la loro direzione.

Sulle coste della Turchia occidentale, a causa della particolare morfologia delle coste e della topografia del vicino retroterra, con la presenza di numerose baie e insenature, gli Etesii si mostrano molto irregolari, tanto da venire deviati dai venti termici locali come dei venti dai quadranti occidentali, mentre a largo mantengono la componente da Nord e N-NE.

Origine del flusso

L’origine degli etesii, conosciuti anche come i monsoni del Mediterraneo orientale, visto la loro periodicità, è riconducibili alla genesi della vasta depressione termica che nella stagione estiva, già da fine maggio, si va a formare e approfondire tra il nord dell’India, lungo le pianure del Gange, e il Pakistan orientale, favorendo l’attivazione dell’umido Monsone di SO e dell’annessa stagione delle piogge lungo le coste dell’Asia meridionale.

Lo sviluppo della profonda bassa pressione termica sul sub-continente indiano causa a sua volta un importante calo del campo barico in tutta l’area medio-orientale fino all’Africa nord-orientale e alle coste orientali del Mediterraneo (Asia minore).

Il cedimento della pressione atmosferica sul mare di Levante e sulla Turchia spesso determina la formazione di un discreto “gradiente barico orizzontale” (differenze di pressione), esaltato dalla presenza di un campo anticiclonico che colloca i propri massimi barici in corrispondenza del Mediterraneo centro-occidentale, fra la penisola Iberica e l’Italia.

Le differenze di pressione che si vengono a creare fra il Mediterraneo orientale, lambito dai margini della vasta circolazione monsonica asiatica, e quello occidentale, interessato da valori barici alti e livellati, innesca questi tesi venti dai quadranti settentrionali che spirano con grande costanza fra le coste greche, l’Egeo e la Turchia occidentale.