Imminente maltempo minaccia ancora la Sicilia: dal satellite sembra l'embrione di un ciclone tropicale, ore critiche?
Nelle prossime ore il maltempo tornerà a colpire duramente la Sicilia, con piogge e nubifragi. Gli ammassi temporaleschi sul Canale rispecchiano molte analogie alla fase di nascita, e successivo sviluppo, di un ciclone tropicale.
Dopo gli estesi allagamenti e le alluvioni che hanno coinvolto nuovamente l’Emilia, parte della Toscana e la Liguria, il maltempo estremo ha colpito duramente anche la Sicilia e la Calabria, dove si sono registrate piogge di carattere alluvionale.
Solo sull’area centrali dei monti Peloritani sono caduti fino a 500 mm in 120 ore, di cui oltre 250 mm in meno di 6 ore, a causa dello stazionamento di un “temporale autorigenerante” che ha causato l’istantanea piena di quasi tutti i torrenti del messinese.
L’assetto tipico di un “rex blocking”, causa di molte alluvioni al Sud
L’intensa ondata di maltempo in atto sulla Sicilia è originata dalla tipica configurazione di blocco, meglio nota con il termine di “rex blocking”, che crea i presupposti per piogge di carattere torrenziale, come quelle cadute nelle ultimissime ore fra alto catanese e messinese.
Ma il maltempo, purtroppo, non è ancora finito. Difatti, lo stazionamento sul Canale di Sicilia di questa circolazione depressionaria al suolo, che a causa del blocco imposto dal promontorio anticiclonico sull’Europa orientale si muove in moto retrogradato, da est verso ovest, continua a convogliare masse d’aria molto umide, e ricche di vapore acqueo, verso le coste della Sicilia.
Linea di convergenza venti ad est del minimo
Ad est della modesta depressione, andata in cut/off in quota, continua ad insistere nei bassi strati una estesa linea di convergenza venti, molto pericolosa. All’interno di quest’area di discontinuità si potranno sviluppare correnti ascensionali molto intense, in grado di produrre imponenti temporali, capaci di produrre autentici nubifragi, se non addirittura locali situazioni ideali per delle alluvioni lampo.
L’approfondimento di questa circolazione depressionaria convoglierà verso le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia e la bassa Calabria, intensi e umidi venti di scirocco e levante che dal tratto di mare ad ovest di Creta e dalle coste libiche si dipaneranno molto velocemente in direzione delle coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica.
Rischio nuovi nubifragi, ecco dove
Nelle prossime ore il grosso del maltempo si sposterà verso la Sicilia meridionale e occidentale, con fenomeni a tratti localmente intensi, anche sotto forma di nubifragio, che potrebbero causare locali criticità.
Osservando le immagini del satellite visibile e quelle del canale del vapore acqueo si nota chiaramente come il settore più occidentale del Canale di Sicilia si stia riempendo di immensi sistemi temporaleschi a mesoscala, che dal tratto di mare antistante la Tunisia salgono verso la Sicilia, interessando da vicino l’isola di Pantelleria.
Questi sistemi temporaleschi, davvero immensi, stanno causando autentici nubifragi, in mare, con interessamento dell’isola di Pantelleria. Queste strutture sono veramente molto alte, tanto da avere temperature davvero gelide lungo la loro sommità, sotto i -60°C.
Analogie con l’embrione di un ciclone tropicale
A prima vista l’evoluzione di questi sistemi temporaleschi rispecchia molte analogie alla fase di nascita, e successivo sviluppo, di un ciclone tropicale.
Anche se in questo caso non ci troviamo di fronte a un vero e proprio ciclone tropicale, l’intensità e l’entità di piogge che questi temporali saranno capaci di apportare sarà molto simile agli effetti di un vero e proprio ciclone tropicale.
Quando dovrebbe colpire il grosso del maltempo?
Questi temporali, in fase di sviluppo sul Canale di Sicilia, approcceranno la Sicilia occidentale nelle prossime ore, apportando piogge, rovesci e anche autentici nubifragi, specie fra trapanese, entroterra del palermitano e agrigentino occidentale, prima di un generale miglioramento in tarda serata/notte.
Se da un lato queste piogge avranno un impatto positivo contro la gravissima fase siccitosa che ha messo in ginocchio l’Isola, dall’altra il rischio di persistenza del maltempo potrà avere un gravissimo impatto sui territori interessati.
In queste circostanze non sono da escludere eventi meteorologici estremi, come alluvioni lampo, a causa dello sviluppo di pericolosi temporali stazionari lungo questa linea di convergenza venti, capaci di insistere per molte ore nella medesima zona.