Il ciclone bomba sull'Atlantico provocherà per 48 ore i venti più intensi del mondo: gli effetti sull'Italia

Si tratterà di un ciclone molto potente per il mese di novembre, con valori di pressione da capogiro, che potranno scendere anche al di sotto dei 940 hPa. Si tratta di un valore pressorio molto basso, anche se non da record.

Nelle prossime ore l’Europa sarà interessata dallo sviluppo di una ciclogenesi bomba, che avrà un impatto diretto sull’andamento atmosferico su gran parte del vecchio continente, nel corso del prossimo weekend.

Si tratterà di un ciclone molto potente per il mese di novembre, con valori di pressione da capogiro, che potranno scendere anche al di sotto dei 940 hPa. Si tratta di un valore pressorio molto basso, anche se non da record.

Un profondissimo ciclone sta per nascere sul Nord Atlantico

Fra giovedì 21 e venerdì 21 novembre 2024 l’intensificazione del “gradiente di geopotenziale” in quota, che si verrà a realizzare fra l’Artico canadese, la Groenlandia e l’Atlantico occidentale, causerà un significativo rinforzo del ramo principale del “getto polare”.

Proprio i “Jet Streaks”, come capita in Atlantico, sono i veri motori del tempo atmosferico e innescano lo sviluppo dei più grandi cicloni extratropicali.

Questo potentissimo fiume d’aria, che passerà nell’alta troposfera, determinerà lo sviluppo di una importante anomalia della tropopausa, ossia un notevole abbassamento di quest’ultima, agevolando l’intrusione di aria dalla stratosfera, molto secca e gelidissima, la quale scorrendo al di sopra dell’aria molto più tiepida e umida, in scorrimento nei medi e bassi strati, contribuirà ad instabilizzare l’intera colonna d’aria, accelerando l’intero processo ciclogenetico a ridosso delle coste meridionali della Groenlandia.

La circolazione depressionaria, si troverà nell’uscita sinistra del “getto polare”, e verrà interessata da una cospicua “dry intrusion stratosferica” che darà ulteriore enfasi all’approfondimento del maestoso ciclone extratropicale, facendogli assumere, nella mattinata di domani, le sembianze di una vera e propria “depressione-uragano”, con un minimo barico da capogiro che potrebbe toccare valori sui 940 hPa.

venti tempestosi, ciclone bomba
Fra giovedì 21 e venerdì 21 novembre 2024 l’intensificazione del “gradiente di geopotenziale” in quota, che si verrà a realizzare fra l’Artico canadese, la Groenlandia e l’Atlantico occidentale, causerà un significativo rinforzo del ramo principale del “getto polare”.

Le mappe mostrano che tra le 15:00 di venerdì e sabato si verificherà un calo di pressione di 40 hPa o più. Si tratterebbe di un ciclone extratropicale molto avverso e anomalo per il mese di novembre, che genererà onde gigantesche, piogge torrenziali e venti da uragano in un ampio raggio d'azione.

Si tratterà dei venti più forti osservati sulla Terra nel fine settimana. Nell'area prossima al minimo barico da capogiro, il fenomeno dello "sting jet" potrebbe innescare raffiche violentissime, capaci di raggiungere valori di ben 160-170 km/h.

La ciclogenesi esplosiva del gennaio 1993

Basti pensare che una situazione meteorologica molto simile a quella che si verificherà nel weekend, nel gennaio 1993, favorì la formazione sull’Atlantico settentrionale del più potente ciclone extratropicale mai osservato dalle agenzie meteorologiche, che passò nel tratto di mare appena a sud dell’Islanda, con una pressione centrale che scese fino ai 914 hPa.

Il potentissimo ciclone extratropicale, avvicinandosi al Regno Unito, porto violenti venti di tempesta che raggiunsero picchi estremi di ben 194 km/h nel nord-ovest della Scozia.

Gli effetti sul territorio italiano

Nonostante l’Italia sarà lontana dal centro di questa grande tempesta, molto potente ed estremamente profonda per il periodo dell'anno, anche alle nostre latitudini si sentiranno gli effetti.

Il primo effetto sarà un intenso richiamo di correnti meridionali, pronte a spingere una massa d’aria, molto calda per il periodo, verso l’Europa meridionale e l’Italia, con un conseguente aumento delle temperature.

Sulle regioni meridionali si potranno raggiungere punte di +22°C +24°C nel weekend, specie sulla Sicilia settentrionale e sulle coste della Sardegna orientale. L’aria calda in quota contribuirà a stabilizzare la colonna atmosferica, aumentando il geopotenziale in quota, con conseguente formazione di un modesto promontorio interciclonico.

Nonostante il rialzo di pressione il tempo non sarà soleggiato e bello in tutte le regioni. Mentre sulla Val Padana il ristagno dell’umidità nei bassi strati favorirà la formazione di nebbie e nuvole basse, lungo le coste tirreniche la ventilazione umida da S-SO favorirà la formazione di nubi basse, come gli stratocumuli, che nella parte finale del weekend potranno produrre qualche locale pioviggine o breve piovasco.