Il meteo in Italia: giorni della Merla tra inversioni termiche, smog e temperature insolite. Cambiamenti a febbraio?
Straordinaria ondata di caldo invernale sull’Europa occidentale sfiora l’Italia e ne condiziona il tempo. Verso record invernali di zero termico? Vediamo se ci sono prospettive di cambiamenti a febbraio.
L’irruzione fredda di venerdì-sabato scorsi ha portato a un abbassamento delle temperature e al ritorno delle gelate al nord e in parte al centro, ma ancora una volta le anomalie fredde sono brevi e passeggere e in fretta subentrano opposte anomalie calde, più marcate e più durature.
Non fatevi trarre in inganno dal fatto che sentire ancora “freddo”, tutto deve essere messo in relazione alla stagione, siamo in prossimità dei giorni della Merla e ci si aspetterebbero in inverni veri ben altre temperature.
Inoltre, nella pianura padana e nelle valli del centro e in parte del sud, l’inversione termica filtra l’aumento di temperatura, che già si osserva marcato in quota. Il Monte Cimone, 2165 m nell’Appennino tosco-emiliano ed importante stazione sinottica del Servizio Meteo AM, in 36 ore ha visto il termometro passare da -14°C a +5°C ieri, e non è finita.
Situazione sinottica
La coda di una debole perturbazione si sta allontanando, e al suo seguito si espande un promontorio di un poderoso anticiclone che avrà anomalo massimo di 1040 hPa sulla Spagna. Sulla penisola Iberica e Francia porterà una vera e propria ondata di caldo invernale, ma i suoi effetti si avvertiranno anche sulla nostra penisola e sulle isole.
Nel corso della settimana il massimo si attenuerà e sposterà fra Francia e nord delle Alpi, ma non pare che questo favorisca infiltrazioni fredde ed anzi potrebbe causare a tratti blandi effetti di föhn al nord, specie nelle valli alpine di confine. L’inversione termica farà avvertire meno l’aumento di temperature nelle pianure, ma causerà forte inquinamento nelle città e temperature primaverili in montagn a media e alta quota.
Il tempo della settimana: mappe precipitazioni piatte
Capita poche volte di vedere mappe di previsione precipitazioni senza alcun segnale in tutt’Italia per tanti giorni. Insomma, da domani mercoledì 24 a domenica 28 gennaio non sono previste piogge e men che meno nevicate.
Il sole dominerà gran parte d’Italia, soprattutto sulle Alpi, saranno splendide giornate per gli amanti degli sport invernali, con un occhio però allo zero termico di cui parliamo a seguire. Belle giornate anche in Appennino, ma qui purtroppo la neve è proprio scarsa o assente, almeno quella naturale. Molto sole anche in Sicilia, Sardegna e al centro sud, inizialmente giornate serene anche al nord.
Alta pressione però non è sempre bel tempo: ci saranno eccezioni, al nord l’aria sarà resa molto inquinata per effetto delle inversioni termiche, e il sole impallidita dal particolato in sospensione. Da metà settimana aumentano le nebbie, prima in banchi poi anche persistenti.
Annuvolamenti a tratti anche nelle coste del centro e Liguria, e transiti occasionali di nubi alte o formazione di scie di condensazioni (cirrus aviatucus); niente di complottistico, è l'effetto del transito degli aerei di linea.
Temperature in aumento specie in montagna
Cominciamo dalla montagna a parlare del caldo anomalo: lo zero termico si porterà a metà settimana addirittura prossimo a 4000 m o sopra non solo in Sicilia e Sardegna, ma anche sulle Alpi Marittime. L’isoterma 0°C in libera atmosfera sarà sui 3500-3700 m sulle Alpi centro occidentali e lungo l’Appennino. Sulle Alpi orientali dovrebbe assestarsi invece sui 3000 m, a tratti 2700-2800 m, comunque troppi per la stagione.
Marcate inversioni termiche favoriranno temperature minime sui +2,+4°C al nord, ma saranno rare le gelate. +4,+6°C si troveranno al centro, 8-12°C al sud e isole.
Quanto a massime la giornata più mite dovrebbe essere giovedì 25, con 12-16°C al nord, 15-18°C al centro sud con locali 20°C in Sardegna e Sicilia.
Modesta flessione termica verso il fine settimana, ma sempre con temperature sopra media.
Maltempo anticiclonico: siccità e smog
L’aspetto negativo di questa situazione oltre all’assenza di precipitazioni e al persistere della siccità nevosa specie in Appennino sarà l’inquinamento.
Come vedete dalla mappa, il nord sarà in emergenza qualità aria scadente, o sarebbe meglio dire aria insalubre. Anche nelle valli del centro e perfino lungo le coste si prevedono sforamenti dei limiti di legge del PM2.5 e PM10.
Ricordiamo che il fattore meteo è solo una forzante, altrettanto l’orografia contribuisce al ristagno ma non è colpevole, le montagne sono li da milioni di anni. La vera causa dell’emergenza smog risiede nelle emissioni di una pluralità di settori: trasporti terrestri, riscaldamento degli edifici, ma anche agricoltura, zootecnia, gestione rifiuti. Aerei e navi spesso citate da alcuni come dimenticati sono senz’altro un problema ambientale, ma in percentuale molto inferiore ai settori prima citati. Ci torneremo.
Fine gennaio e febbraio porteranno novità?
I giorni della Merla, dal 29 al 31 gennaio, non sembrano forieri di cambiamenti e l’ipotizzata modesta irruzione pare ulteriormente ridimensionata. Le mappe substagionali per inizio febbraio prevedono dominanti anomalie positive di temperatura, ovvero ancora sopra media.
Certo questa situazione meriterà analisi sulle cause, appare evidente che il cambiamento climatico sta apportando anche cambiamenti di circolazione generale dell’atmosfera. Approfondiremo anche questo argomento nei prossimi articoli.