Gennaio 2022, possibilità di importanti ondate di freddo?
Delle novità potrebbero arrivare tra la seconda e la terza decade del mese di gennaio, in vista di un importante cambio circolatorio.
Analizzando le ultimissime proiezioni del modello europeo ECMWF si evidenzia come l’inizio del 2022 possa essere caratterizzato dal dominio di anomalie positive, sia di pressione che di geopotenziale in quota, su quasi l’intera area del mar Mediterraneo e l’Europa meridionale.
Mentre sull’Europa settentrionale, in modo particolare sul comparto russo-scandinavo, avremo ancora una persistenza di vaste anomalie negative di pressione, anche intense, che determineranno intense ondate di maltempo, dalle caratteristiche invernali, con varie ondate di freddo pronte a riversarsi in direzione del Baltico e dell’Europa orientale.
Come sarà la prima decade del mese?
I primi giorni del 2022 sull’Italia saranno caratterizzati da condizioni anticicloniche, con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi su gran parte del Paese. Non mancheranno nebbie e locali foschie al nord e sulle vallate più interne del centro Italia.
Nella seconda parte della prima decade di gennaio sull’Italia si potrebbe aprire una fase di tempo meno più dinamica, con il passaggio di qualche veloce fronte freddo, da NW o da Nord, che precederà l’ingresso di aria fredda dal nord Europa. In questo caso le regioni adriatiche e il centro-sud sarebbero quelle maggiormente esposte a questi episodi instabili, che potrebbero portare anche delle nevicate, fino a bassa quota lungo l’Appennino.
Novità importanti per la seconda decade?
Le elaborazioni del modello europeo ECMWF mostrano possibili cambiamenti, a partire dalla seconda decade del mese, con una inversione delle anomalie di pressione fra nord e sud Europa.
Alle alte latitudini si potrebbe sviluppare un’area, con anomalie di pressione e di geopotenziale in quota positive, mentre sul Mediterraneo si aprirebbe una fase di maggiore instabilità, con lo sviluppo di ciclogenesi lungo il Mediterraneo, apportatrici di piogge e ondate di maltempo su buona parte del territorio nazionale. Forse solo le aree più settentrionali potrebbero rimanere maggiormente protette dall’anticiclone sul nord Europa, con un tempo più asciutto.
Ipotesi di “stratwarming” a gennaio?
Al momento non si vedono importanti novità all’orizzonte, capaci di causare importanti riscaldamenti stratosferici. Dei flussi di calore rimarranno attivi fra il Pacifico settentrionale, che in misura minore sul nord Atlantico. Questi flussi di calore, per ora, non sembra che potranno incidere più di tanto sulla circolazione emisferica, lungo le medie latitudini, almeno in questa parte iniziale del 2022. Inoltre il vortice polare stratosferico rimane molto freddo e compatto, e con molta probabilità lo rimarrà fino a buona parte del mese di gennaio.
Ciò però non toglie le possibilità di vedere delle ondate di freddo, anche significative, per semplici dinamiche troposferiche, visto che al momento non ci sono collegamenti fra stratosfera e troposfera.
Possibilità di importanti ondate di freddo a gennaio?
Probabilmente tra la seconda e la terza decade di gennaio, il possibile cambio circolatorio, sull’area euro-atlantica, potrebbe favorire l’apertura di quei “canali di aria fredda”, che trasportando le masse d’aria molto fredde, di natura propriamente artica o polare, dalle alte latitudini europee fino al cuore dell’Europa, tramite il gelido soffio dei venti dai quadranti settentrionali.
In questa fase le ondate di freddo potrebbero essere “richiamate” da depressioni secondarie che si isolerebbero sul bacino del Mediterraneo, fra i mari attorno l’Italia e la Grecia. Questo tipo di schema barico potrebbe facilitare l’arrivo delle ondate di freddo in direzione del vecchio continente e dell’Italia, con possibilità di eventi nevosi, anche importanti.