Come sarà giugno? Tanti temporali di calore in vista, ecco le tendenze meteo
Giugno sarà un mese dominato da fasi d’instabilità a ciclo diurno, con lo sviluppo dei consueti temporali di calore sui rilievi, soprattutto fra Alpi e Appennini, con fenomeni localmente intensi e molto localizzati, pronti ad esaurirsi entro la serata successiva.
Come ogni mese andiamo a scoprire la linea di tendenza del mese successivo, cercando di capire come si potrebbe comportare. E soprattutto se sarà più piovoso o più caldo del solito. In questo articolo cercheremo, con l’ausilio dei grandi centri di calcolo internazionali, come si comporterà il mese di giugno.
Ricordiamoci sempre che le cosiddette previsioni stagionali, che è meglio chiamare "linee di tendenza", sono di tipo sperimentale e presentano incertezze, ma sono comunque degli strumenti di elevato valore scientifico, soprattutto in chiave futura.
Come sarà la prima decade di giugno?
Al momento non si intravedono nel lungo termine, sia ondate di calore degne di nota che lunghi periodi di tempo stabile e soleggiato. Difatti anche il mese di giugno rischia di aprire all’insegna dell’instabilità, con clima relativamente più fresco per il periodo e precipitazioni poco sopra la media su gran parte del Paese.
Tutto per colpa di questa anomalia che vede e vedrà anche nella prima parte di giugno la distensione dell’anticiclone oceanico verso l’Europa centrale, a nord delle Alpi, che favorirebbe delle infiltrazioni di aria più fresca dai vicini Balcani verso l’Italia, lasciando il bacino centrale del Mediterraneo scoperto.
Ciò assicurerebbe instabilità pomeridiana, soprattutto sulle regioni centro-meridionali e sulle Isole. I temporali interesseranno soprattutto l’Appennino, con sconfinamenti fin sulle sottostanti aree costiere. Il clima si manterrà tutto sommato mite, con temperature in linea con le medie del periodo.
Cosa potrebbe accadere nella seconda decade?
Tale scenario visto nella prima decade potrebbe persistere anche nella seconda decade di giugno. Infatti anche fino alla metà di giugno non avremo figure anticicloniche capaci di garantire lunghi periodi di stabilità atmosferica.
Ciò favorirà delle fasi d’instabilità a ciclo diurno, con lo sviluppo dei consueti temporali di calore sui rilievi, soprattutto fra Alpi e Appennini, con fenomeni localmente intensi e molto localizzati, pronti ad esaurirsi entro la serata successiva.
Le temperature pertanto rimarranno su valori non troppo elevati, con valori in genere in linea con le medie climatologiche del periodo, o addirittura poco sotto. Sulle regioni meridionali saranno possibili degli aumenti termici, anche al di sopra della media del periodo.
Novità per la terza decade
Al momento i grandi centri di calcolo internazionali, fra cui l’europeo ECMWF, malgrado la grande incertezza previsionale non vedono importanti novità anche per la terza decade, anche se generalmente verso la parte finale di giugno l’anticiclone subtropicale inizia a distendere la sua coperta sul Mediterraneo, contribuendo a stabilizzare il tempo su buona parte delle nostre regioni.
Quindi è probabile che anche nella parte finale del mese possa persistere dell’instabilità pomeridiana, anche se in forma decisamente più ridotta, principalmente concentrata sull’area alpina e prealpina.
Giugno sarà un mese piovoso
Dal punto di vista pluviometrico, invece, giugno rischia di essere un mese più piovoso del solito, secondo gli standard della climatologia del mese. Le precipitazioni potrebbero risultare più abbondanti soprattutto al centro-nord e sull’area alpina e prealpina.
Ma anche sul resto delle regioni italiane il giugno 2023 rischia di risultare più piovoso della media, grazie ai continui temporali di calore che interesseranno le aree interne, sconfinando fin sulle sottostanti vallate.