Come sarà l'autunno 2023? Ci aspettano tanti eventi meteo estremi?
L'autunno (settembre, ottobre e novembre) è un periodo molto complesso dal punto di vista meteorologico e climatico. Le notti sono più lunghe, le temperature iniziano a calare, soprattutto in montagna e sulle pianure e aree interne del centro-nord.
Il 23 settembre, esattamente alle 08:49, inizia con l'equinozio d'autunno la stagione autunnale, già iniziata meteorologicamente lo scorso 1 di settembre. Questo momento nella fase di rivoluzione della Terra intorno al Sole, segnerà l’inizio della nuova stagione autunnale e la fine dell’estate nell’emisfero settentrionale (boreale). Mentre nell'emisfero meridionale (australe), inizierà la primavera.
Come sempre i principali centri di ricerca internazionale per le previsioni meteo, pubblicano le previsioni stagionali per i mesi futuri. Si tratta sempre di previsioni sperimentali, quindi vanno presi con le molle, ma allo stesso tempo sono il frutto di studi molto avanzati che rappresenteranno il futuro delle previsioni meteorologiche.
A proposito dell’autunno
L'autunno (settembre, ottobre e novembre) è un periodo molto complesso dal punto di vista meteorologico e climatico. Le notti sono più lunghe, le temperature iniziano a calare, soprattutto in montagna e sulle pianure e aree interne del centro-nord.
Anche se a volte la prima parte della stagione può vedere un prolungamento di condizioni tipicamente estive, fino a ottobre inoltrato, con ondate di calore tardive, a seguito di temporanee rimonte dell’anticiclone africano.
In molte aree costiere italiane l’autunno è la stagione più piovosa dell’anno, e quella dove si verificano i massimi apporti pluviometrici, a seguito di eventi meteorologici estremi, come nubifragi, alluvioni lampo, o precipitazioni di carattere torrenziale, apportate da profonde circolazioni depressionarie, di origine extratropicale o subtropicale (vedi “medicanes”).
Come sarà l’inizio dell’autunno?
Secondo le previsioni sperimentali di ECMWF, l'European Center Medium Weather Forecast, la parte iniziale dell’autunno potrebbe vedere temperature sopra le medie stagionali su gran parte del nostro Paese, mentre valori attorno la media sono attesi nelle aree del meridione.
La parte finale di settembre e il mese di ottobre, sempre secondo l’analisi di ECMWF, vedrà una prevalenza di geopotenziali e valori di pressione al suolo superiori alle medie del periodo su buona parte dell’Europa e sull’area del Mediterraneo. Una configurazione, dettata dalla presenza di ingenti quantitativi di calore in media troposfera non ancora smaltiti, che potranno favorire lo sviluppo di solidi promontori anticiclonici dinamici, garanti di lunghi periodi di stabilità e clima secco.
Ciò non toglie la possibilità di vedere il temporaneo passaggio di veloci saccature e perturbazioni atlantiche, capaci di originare severe ondate di maltempo sul Paese, con fenomeni anche estremi. Soprattutto sui settori tirrenici peninsulari.
Questo tipo di assetto barico dovrebbe proseguire indisturbato, almeno fino alla metà del mese di ottobre. Dopo tale data si farà avanti un fisiologico deterioramento delle condizioni bariche, con un vortice polare sempre più incisivo sulla regione artica, pronto a rafforzare il flusso perturbato principale fino al Mediterraneo.
Attenzione ai fenomeni violenti
Con l’ingresso delle prime saccature atlantiche e lo sviluppo di profonde ciclogenesi sul bacino del Mediterraneo si apre la stagione dei fenomeni meteorologici violenti. Come accade spesso in questi mesi, soprattutto fra il mar Ligure, il Tirreno e i mari che circondano la Sardegna e la Sicilia.
La formazione dei primi cicloni sul mar Ligure o sul mar di Corsica spesso produce una intensa ventilazione dai quadranti meridionali nei bassi strati, con formazione di “linee di confluenza” in mare che generano intensi “forcing” convettivi.
Le forti correnti ascensionali che si sviluppano al traverso di queste “linee di confluenza venti”, lungo il settore caldo pre-frontale, salendo alle alte quote vengono, a loro volta vengono spazzate dai fortissimi venti presenti nell’alta troposfera, collegati al passaggio di un ramo del “getto polare”. Da qui si viene a creare una vasta area di “convezione inclinata” (slantwise convection), che favorisce la formazione di grossi sistemi convettivi a mesoscala che viaggiano allineati in sequenza entro il flusso meridionale.
Questi ultimi, raggiungendo le catene montuose, come l’Appennino Ligure, possono sostare per intere ore, se non addirittura giorni, sulle medesime aree, causando precipitazioni di carattere torrenziale.
I cumulativi di 200-400 mm in 24 ore non sono così insoliti, con conseguenti eventi alluvionali e inondazioni. Inoltre le ciclogenesi secondarie mediterranee spesso sono accompagnate da intensi venti meridionali nei bassi strati, mentre in quota prevalgono intensi flussi dai quadranti sud-occidentali o occidentali che enfatizzano lo “shear” del vento lungo l’intera colonna atmosferica, favorendo lo sviluppo di “supercelle” (soggetti convettivi dotati di una propria rotazione) e tornado.
In questa stagione autunnale si potranno vedere tanti MCS (mesoscale convective system) capaci di apportare severe fasi di maltempo, con forti piogge e nubifragi piuttosto intensi, in grado di causare anche eventi alluvionali lampo, spesso enfatizzati dall’azione orografica, come accade spesso fra la Sardegna, la Liguria, l’alta Toscana, le coste campane, la Calabria, la Sicilia.