Come sarà il 2023? Prospettive meteo climatiche per l’anno nuovo
Auguri di un felice e nevoso 2023! In questo articolo proviamo a tracciare in linea di massima cosa ci aspetta dal punto di vista meteoclimatico nel nuovo anno. Il 2023 si prospetta come un ennesimo anno di caldo record a livello globale, e in Italia?
Buongiorno e buon 2023! Con questo articolo cerchiamo di andare in avanscoperta sull’andamento meteoclimatico dell’anno nuovo. Premettiamo subito che non intendiamo, naturalmente, fornire qui una previsione puntuale, ma solo cercare di capire, a grandi linee, come si susseguiranno il tempo e le stagioni nel corso dell’anno.
La previsione stagionale, come ben sappiamo, non fornisce un quadro puntuale e deterministico ma solo tendenze probabilistiche delle prossime settimane, mesi e delle stagioni imminenti. Vediamo dunque fin dove possiamo spingerci con la previsione.
Gennaio inizia mite, e febbraio?
Per la prima parte del mese di gennaio possiamo avvalerci delle classiche mappe a medio termine, che vedono ancora un inizio mese anticiclonico e con masse d’aria molto miti per la stagione.
Insomma, senza entrare nei dettagli per i quali vi rimandiamo ai nostro previsionali, l’inverno è attualmente nel cassetto. Qualcosa potrebbe però cambiare dopo l'Epifania, con l'arrivo di una perturbazione atlantica che potrebbe riportare la neve sulle Alpi, ma al momento non in pianura.
Per la seconda parte del mese facciamo invece affidamento alle mappe substagionali ECMWF su base settimanale. Prendiamo come speranza che, quanto meno, a tratti qualche ingresso di aria fredda polare possa portare un’aria un po’ più invernale. Non prevedibile invece se, quando e dove arriverà la neve.
Guardando febbraio, sembrano dominare nuovamente anomalie positive, ovvero calde. Non dovrebbero però essere estreme come ora, e le precipitazioni nel complesso dovrebbero risultare nella media o, in alcune zone del centro e parte del nord, anche leggermente superiori.
Cosa dicono le previsioni stagionali per la primavera 2023?
ECMWF su base mensile lascia sperare in un mese di marzo non troppo caldo, con temperature solo di poco sopra la media e precipitazioni finalmente sopra la media al nord e in parte del sud, specie zone tirreniche. Pur disponendo di mappe mensili, preferiamo non spingerci oltre e guardare la tendenza stagionale nel suo complesso.
Estate: scommettiamo che il caldo non mancherà
Arrivando all’estate, lasciamo da parte la modellistica e passiamo a parlare della stagione estiva su base climatologica. Basandoci sugli ultimi anni, ormai le ondate di caldo sono diventate una nuova normalità e sempre più frequenti e intense.
Altrettanto i temporali intensi, che arrivano violenti al termine delle onde di calore. Di recente l’unica eccezione è stato il 2014, molto piovoso soprattutto al nord. Tuttavia non c’è ragione di pensare che il 2023 faccia eccezione, le ondate di caldo, scommettiamo, non mancheranno. Impossibile invece stabilire ora se sarà nuovamente una estate record.
Anno 2023 globalmente: sempre più a rischio gli 1.5°C
Riguardo l’anno intero, il Metoffice, servizio meteo inglese, ha rilasciato una previsione o meglio outlook, prospettiva, per il 2023 in cui si dice che il nuovo anno sarà uno degli anni più caldi della Terra mai registrati.
Il dottor Nick Dunstone del Met Office ha dichiarato: “La temperatura globale negli ultimi tre anni è stata influenzata dall'effetto di una prolungata La Niña – dove le temperature della superficie del mare sono più fredde della media nel Pacifico tropicale. La Niña ha però un effetto solo temporaneo di raffreddamento”.
Per il prossimo anno il modello climatico inglese indica la fine dei tre anni consecutivi con lo stato di La Niña, anche se per fortuna non dovrebbe subentrare l’opposto El Niño. È probabile che questo cambiamento porti la temperatura globale nel 2023 a essere più calda del 2022.
Evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico
La previsione climatica annuale si basa sui fattori chiave del clima globale, ma non include eventi imprevedibili come grandi eruzioni vulcaniche, che causerebbero un temporaneo raffreddamento.
Le temperature globali stanno aumentando sempre più ed è necessario agire rapidamente per mantenere la temperatura media globale al di sotto di 1,5°C per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico.
Il dottor Doug Smith , uno dei nostri maggiori esperti di previsioni climatiche, ha sottolineato che alcune località come l'Artico si sono riscaldate di diversi gradi sin dall'epoca preindustriale.
Anche il Mediterraneo però è un hot spot, punto caldo, del cambiamento climatico. Lecito attendersi dunque anche per l’Italia un anno in cui non mancheranno anomalie ed eventi estremi.