Che tempo farà a Natale in Italia: il modello di Meteored rivela le prime tendenze. Ecco cosa dobbiamo aspettarci

Si avvicina Natale 2024 e l’attesa è grande: sarà Bianco e nevoso? I modelli meteo iniziano a delineare bene la situazione, ecco cosa potrebbe accadere verso il 25 dicembre, nonché nei giorni precedenti.

Albero di Natale all'aperto su un abete naturale, con luci natalizie e paesaggio innevato: sarà così il 25 dicembre 2024?

Puntuale come ogni anno, ferve l’attesa per le previsioni per il Natale. Ancor più, l’attesa è grande per il ritorno in grande stile di un bianco Natale, assente ormai da troppi anni in Italia, zone di montagna a parte.

Oggi mancano otto giorni al 25 dicembre 2024 e sebbene sia ancora presto per formulare previsioni dettagliate, i modelli sono già in grado di darci una linea di tendenza di quel che succederà.

Vediamo dunque cosa dicono le mappe, partiamo però da un ripasso del bianco Natale.

Bianco Natale: definizione e meteostoria

L’agenzia meteo degli Stati Uniti, il NWS NOAA, definisce Bianco Natale se il 25 dicembre cade almeno un pollice (2.54 cm) di neve. Il Metoffice inglese è più flessibile, perché sia Bianco Natale basta avvistare anche solo qualche fiocco senza deposito al suolo.

Stando all’Italia, il 25 dicembre 2020, in lockdown COVID, un veloce fronte freddo causò rovesci nevosi o di graupel (neve granulosa) in pianura al nord, con imbiancata di alcune città, ma molto fugace e più appunto per i graupel che per neve. Per il resto dobbiamo risalire al Natale 2000 per trovare una vera nevicata al nordovest, e addirittura al 1963 per Bologna e la Romagna.

Evoluzione sinottica dei prossimi 10 giorni

Attualmente sull’Italia giace un poderoso anticiclone ma il modello ECMWF indica una marcata ondulazione della corrente a getto segnatamente il giorno 20. Temporaneamente si formerà anche un ciclone tirrenico, con veloce ma marcato peggioramento specie al nordest e a seguire lungo le regioni centro meridionali.

situazione interessante il 20-21 dicembre 2024, col rapido passaggio di un fronte freddo e una temporanea ciclogenesi a minimo complesso sull'Italia centrale.

A seguire le correnti in quota paiono disporsi da nordovest, risultando stabili al nord ma con un’altra ondulazione attorno al 23-24 dicembre che interesserà il centro sud, anche con aria fredda polare.

Fra venerdì 20 e sabato 21 torna la neve in montagna

La citata perturbazione transitando rimescolerà l’aria inquinata della pianura padana, con scarsi fenomeni al nordovest ma con piogge in pianura e nevicate su Alpi e Appennino Tosco-Emiliano e Romagnolo al nordest. Rimandiamo ai previsionali che seguiranno per i dettagli.

Il fronte si porterà poi al centro, con neve anche in Appennino marchigiano, abruzzese e molisano, rovesci nelle altre zone, e quindi sabato raggiunge anche il sud, oltre alle piogge si avrà neve sull’Appennino meridionale ed anche sui monti interni della Sicilia. Domenica 22 migliora al nord limpido per aria secca e fredda da nord, ma sulla cresta di confine alpina svalicano le nevicate che interesseranno copiosamente Svizzera e Austria, ventoso in montagna.

Sempre su domenica, vento forte con tramontana e maestrale sui mari centro occidentali e Sardegna. Nel pomeriggio rovesci nevosi in Appennino centrale.

Antivigilia e vigilia di Natale instabili al centro sud

Sulle Alpi tempestoso verso le zone di confine, con neve portata da nord e vento freddo in quota, variabilità e limpido al nord, instabile con rovesci nevosi lungo la dorsale Appenninica rivolta all’Adriatico centrale, fiocchi anche a quote mediobasse, 500-800 m.

Neve cumulata da oggi al 22 dicembre sull'Italia secondo il modello ECMWF.

Rovesci nevosi anche nell’interno Sardegna e zone collinari del sud, specie di Puglia ma anche in Sila e Aspromonte in Basilicata nonché in Sicilia su Nebrodi e zona dell’Etna. La Vigilia meglio al nord ed Alpi e parte del centro.

E Natale e Santo Stefano?

Dai modelli pare consolidata la presenza di un vasto anticiclone sull’Europa centrale e buona parte dell’Italia specie centro settentrionale, con corrente a getto settentrionale che investe il centro sud versante Adriatico. Se questa tendenza sarà confermata, niente bianco Natale in vista, e il tempo dovrebbe essere in genere stabile, al nord con l’incognita della nebbia che potrebbe ricomparire anche in forma brinosa con ricami di galaverna.

Sulle Alpi e gran parte di Appennino si prospettano due fantastiche giornate per gli sport invernali e le escursioni. Qualche eccezione si avrà però lungo la cresta di confine del nordest, dove travalicherà neve portata dai venti da nord.

Altre eccezioni, ma principalmente per nubi irregolari, nelle regioni meridionali prossime al Mar Jonio e basso Adriatico.

Sarà un Natale freddo?

Quanto a temperature, nonostante i passaggi di fronti freddi non saranno particolarmente basse ma in genere in linea con la stagione invernale in quanto sarà semplice aria polare. In montagna lo zero termico subirà notevoli sbalzi, dopo una risalita anche a 300o m, verso la Vigilia si porterà a quote attorno a 1000-1500 m per poi rialzarsi di nuovo a 3000-3500 m da Natale. Grazie alle notti lunghe e serene però la neve reggerà bene.

Nel resto d’Italia pianeggiante, lievi le gelate al nord e nelle conche del centro, presenti dopo i passaggi frontali con i rasserenamenti.

A Natale, si prospettano minime attorno allo zero o poco sotto al nord e conche del centro, 4-8°C al sud, massime sui 10-12°C al nord, 12-14°C al centro e 15-18°C al sud.

Il bianco Natale pare dunque rimandato ad anno da destinarsi, ma sicuro sarà un buon e felice Natale per tutti!