Il getto polare e una ciclogenesi incombono sul Natale in Italia: freddo, forte vento, pioggia e neve in queste regioni
La particolare distensione dell'anticiclone sull'Europa centro-occidentale potrebbe esporre queste regioni a diversi eventi di freddo e ondate di maltempo tipicamente invernali durante le festività natalizie, a cavallo fra il Natale e il Capodanno.
Mentre gran parte dell’Europa centro-occidentale e dell’Italia, nel periodo di Natale, continueranno ad essere penalizzate da un robusto anticiclone dinamico, che con le sue “Subsidenze atmosferiche” (lenti moti discendenti in seno alla colonna d’aria) contribuisce a peggiorare la qualità dell’area enfatizzando lo smog sulle grandi città, l’estremo sud e la Sicilia, potranno beneficiare delle continue circolazioni secondarie, in sviluppo lungo il bordo più orientale e sud-orientale di questa grossa impalcatura anticiclonica.
Grazie a queste circolazioni secondarie “retrograde” queste regioni, nel corso delle festività, saranno interessate da varie ondate di maltempo, anche severe, capaci di causare piogge, temporali, nevicate sui monti, e forti venti burrascosi, con mareggiate nei settori esposti.
Cosa accadrà durante le festività?
Come già più volte ribadito da mesi questo particolare schema configurativo, non certo nuovo, sta esponendo l’estremo sud, ed in modo particolare le nostre regioni ioniche e del basso Tirreno orientale (coste di Calabria e Sicilia), a frequenti infiltrazioni di masse d’aria più fredde in quota, con una moderata componente “retrograda” impressa dalle pulsazioni dinamiche del grande anticiclone euro-mediterraneo.
Quest’ultimo mantenendo il proprio baricentro sul bacino centro-occidentale del Mar Mediterraneo, con la radice calda sub-tropicale posizionata fra le coste marocchine e la Spagna meridionale, continuerà anche nelle prossime settimane ad estendere la propria coperta verso le Alpi e le nostre regioni centro-settentrionali.
Tale assetto favorirà una dominazione di venti al suolo e nei bassi strati dai quadranti settentrionali o orientali, sui mari che circondano l’Italia, con una prevalenza dei venti di maestrale, tramontana, grecale e levante.
In modo particolare sui bacini più meridionali, come il Tirreno centro-meridionale e lo Ionio, dove la ventilazione dai quadranti orientali nei mesi autunnali, in particolare Ottobre e inizio Novembre, ha anche favorito importanti eventi pluviometrici lungo le coste ioniche della Calabria e della Sicilia, culminati con l’alluvione lampo di Giarre.
Insomma, non possiamo parlare di una vera e propria anomalia della circolazione atmosferica nei bassi strati, ma è interessante come questo andamento si sia protratto fino ad ora.
La configurazione ideale per le piogge al Sud
Solitamente in questo tipo di configurazione spesso i fronti o le perturbazione di origine atlantica e i connessi sistemi frontali, trovandosi la strada sbarrata verso est da queste figure anticiclone, sono costretti a scendere di latitudine, entrando sul bacino centro-orientale del Mediterraneo, dove rimangono incastrati per giorni prima di colmarsi definitivamente, scaricando piogge particolarmente abbondanti e causando prolungate ondate di maltempo, con fenomeni temporaleschi anche di forte intensità.
Tendenze per la fine del 2024
In particolare sulle regioni del centro-sud e le Isole Maggiori, mentre quelle del nord dovrebbero rimanere maggiormente protette dalla coperta dell’anticiclone europeo che assicurerà maggiore stabilità.
Entro fine anno la persistenza di questo quadro configurativo, con queste vistose anomalie bariche, potrebbe esporre le nostre regioni più meridionali, specialmente le zone ioniche, alla discesa di importanti avvezioni fredde, di matrice polare continentale, che potrebbero aprirsi un canale di aria molto fredda, in discesa sia dalla Scandinavia che dal Baltico, proprio lungo il bordo più orientale dell’impalcatura anticiclonica.
Queste fredde correnti da Nord e NE saranno capaci di insinuarsi dai Balcani meridionali fino al basso Adriatico, mar Ionio e sui mari che circondano la Sicilia, dove l’affondo del ramo discendente del “getto polare” favorirebbe anche lo sviluppo di ciclogenesi in grado di apportare precipitazioni ed episodi di maltempo dalle caratteristiche invernali proprio fra Puglia, Calabria ionica e Sicilia orientale.
Pertanto non bisognerà stupirsi più di tanto se entro fine anno, fra le coste ioniche di Calabria e Sicilia e l’Egeo, si vedranno in azione dei “Cut-off” e delle depressioni colme di aria molto fredda in quota (Ionio low) che “avvetteranno” flussi di aria fredda “retrograda” che punteranno dritto proprio le regioni dell’estremo sud peninsulare e la Sicilia, con conseguenti fasi di maltempo.