Allerta rossa per il caldo in 13 città, ma attenzione ai violenti temporali attesi nel weekend in queste regioni

Sul Mediterraneo la struttura anticiclonica si irrobustirà ulteriormente, dominando almeno fino alla parte finale del mese, ma in alcune aree del Paese non mancheranno situazioni per forti temporali.

Il robusto promontorio anticiclonico subtropicale che domina sull’area del Mediterraneo ha assunto ormai un carattere di blocco. Distendendosi lungo i meridiani, dal Sahara fino all’Europa meridionale, sta creando un blocco alle piovose perturbazioni atlantiche che transitano verso l’Europa settentrionale.

Sul Mediterraneo la struttura anticiclonica si irrobustirà ulteriormente, dominando almeno fino alla parte finale del mese, venendo alimentata da una massa d’aria calda e secca, proveniente dai deserti del Marocco e dell’Algeria.

I moti discendenti dell’anticiclone enfatizzano l’intensa calura

A differenza di quanto si pensi il caldo non è il solo prodotto dell’intensa radiazione solare di luglio o dell’afflusso di masse d’aria molto calde, subtropicali continentali, provenienti dai deserti del Maghreb. Anzi, in questi giorni sull’Italia i venti al suolo sono disposti dai quadranti settentrionali.

Il caldo di questi giorni è frutto di più complessi processi fisici dinamici che contribuiscono a scaldare l’aria lungo l’area interessata dalla circolazione anticiclonica. Difatti il caldo che ci sta interessando in questi giorni è originato da una massa d’aria molto calda in quota che dal Marocco e dal Mediterraneo occidentale si sposta verso i mari italiani.

caldo, afa
Sulle regioni meridionali, come nell’interno della Sicilia, Calabria ionica e Tavoliere, le temperature massime potranno sfondare la soglia dei +40°C +42°C, mentre sulle aree costiere avremo massime comprese fra i +32°C e i 36°C, ma accompagnate da elevati tassi di umidità relativa, che renderanno l’afa insopportabile

Man mano che l’aria si sposta verso nord all’interno del promontorio tende a scendere di quota, dai 4000/3500 metri iniziali fino ai 1500/1000 metri, a causa della struttura dell’anticiclone stesso. Durante questa discesa, l’aria viene compressa adiabaticamente, ossia senza scambio di calore con l’ambiente circostante.

Questo processo di compressione causa un intenso riscaldamento dell’aria, ben evidente negli strati più bassi. In pratica, all’altezza dell'Italia, la massa d’aria calda dai 4000 metri iniziali arriva fino a 1500/1000 metri, comprimendosi verso il basso e scaldandosi, attraverso le famose “subsidenze atmosferiche”. Ossia lenti moti discendenti che non fanno altro che comprimere l’aria verso il basso, scaldandola ulteriormente.

Spesso i massimi di questi promontori anticiclonici dinamici si hanno in corrispondenza delle aree dove si hanno le massime vorticità negative, nel punto ove le “subsidenze atmosferiche” sono più intense.

Ai piani inferiori, vicino al suolo, i valori di pressione rimangono medio/bassi, a causa dell’intenso riscaldamento diurno per irraggiamento. Ciò favorisce pure la formazione, nello strato d’aria prossimo la pianura o il fondovalle, di moti ascensionali che però vengono “tappati”, ad una certa altezza dal suolo, dalle correnti discendenti indotte dallo stesso anticiclone, tramite le sopra citate subsidenze, che inibiscono sul nascere questi moti ascendenti.

Ciò spiega perché il cielo rimane quasi sempre sereno o poco nuvoloso e questi moti ascensionali, noti anche come “termiche”, vengono bloccati sul nascere, senza raggiungere particolari altezze.

Oggi bollino rosso in 13 città

Il Ministero della Salute ha aggiornato il bollettino per i prossimi giorni relativo all’ondata di caldo e nell’elenco delle città con bollino rosso (il massimo livello di allerta, pericoloso anche per la salute di tutta la popolazione).

Sono Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Palermo e Viterbo. Negli scorsi giorni tre persone, tutte anziane, sono morte a causa delle temperature elevate: una a Roma e due in Puglia.

Il picco di caldo atteso venerdì

Nelle prossime ore questo anticiclone si spingerà ulteriormente verso nord, fino all’area alpina, favorendo una ulteriore stabilizzazione della colonna troposferica anche sulle regioni più settentrionali, dove la calura andrà ulteriormente ad intensificarsi.

Sulle regioni meridionali, come nell’interno della Sicilia, Calabria ionica e Tavoliere, le temperature massime potranno sfondare la soglia dei +40°C +42°C, mentre sulle aree costiere avremo massime comprese fra i +32°C e i 36°C, ma accompagnate da elevati tassi di umidità relativa, che renderanno l’afa insopportabile.

Di notte in molte località del Sud il termometro non scenderà al di sotto dei +25°C +26°C, il tutto con tassi di umidità relativa elevatissimi, indotti sia dalle subsidenze che dal forte riscaldamento dei mari, con una conseguente crescita dell’evaporazione.

Venerdì rischio temporali

Nella giornata di venerdì l’irrompere di un fronte atlantico su buona parte del Nord potrà favorire lo sviluppo di intensi temporali, anche violenti, in varie aree, a nord del corso del fiume Po. Già dal pomeriggio di venerdì i primi forti temporali colpiranno le Alpi occidentali e le Prealpi.

Ma verso sera delle celle temporalesche, anche intense, si potrebbero sviluppare sulle zone pedemontane, investendo soprattutto alta Lombardia, alto Veneto e la parte più settentrionale della pianura friulana, con forti rovesci, rischio grandinate, e forti raffiche di vento associate a “downbursts”.

Qualche temporale si potrebbe vedere, in forma più isolata, sull'Appennino settentrionale e localmente potrà scivolare verso i settori pedemontani dell'Emilia Romagna. Altrove regnerà il gran caldo, l’afa e temperature molto elevate, soprattutto al meridione e sulle Isole Maggiori, con picchi fino a +40°C +42°C, specie in Sicilia e Puglia.

Cosa ci attende nel weekend?

Questa situazione meteorologica andrà avanti anche nel prossimo fine settimana, con il gran caldo e temperature elevate attese su tutta Italia, eccetto al Nord, dove si registrerà un calo termico.

temporali
Nella giornata di venerdì l’irrompere di un fronte atlantico su buona parte del Nord potrà favorire lo sviluppo di intensi temporali, anche violenti, in varie aree, a nord del corso del fiume Po. Già dal pomeriggio di venerdì i primi forti temporali colpiranno le Alpi occidentali e le Prealpi.

Anzi, sulle regioni settentrionali rimarrà attiva ancora dell’instabilità, con rischio di rovesci e temporali su Alpi e Prealpi. Non è escluso che qualche fenomeno possa sconfinare fino alle sottostanti pianure.

Al Sud e Isole continuerà il caldo e l’afa, anche se entro domenica è atteso un lieve calo delle temperature, soprattutto le massime. Ma nonostante questo i termometri rimarranno sopra le medie stagionali.