Tre mesi di eruzione vulcanica alle Canarie, un po' di curiosità

Quando è iniziata l'eruzione alle Canarie, quando è terminata? Quanta lava è stata espulsa, quanti ettari di territorio sono stati coperti...e di quanto è cresciuta l'isola di La Palma? Alcune curiosità sui tre mesi di attività presso il vulcano Cumbre Vieja.

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L'eruzione del Cumbre Vieja è durata quasi 3 mesi, devastando un'area dell'isola di La Palma.

Sono passati tre mesi dall'inizio dell'eruzione vulcanica nell'isola di La Palma, alle Canarie, presso il vulcano Cumbre Vieja. Era il 19 settembre, infatti, quando dopo un forte aumento dell'attività sismica nella parte meridionale dell'isola, si verificava una forte esplosione nella zona di Cabeza de Vaca.

Proprio in quest'area sarebbe sorto un nuovo cono vulcanico dal quale, nelle settimane a seguire, sarebbe fuoriuscita una enorme quantità di lava. Proprio quando si stavano per compiere i tre mesi dall'inizio dell'eruzione, l'attività vulcanica nella zona del Cumbre Vieja si è fermata. Quanti ettari sono stati coperti dalla lava, quante case sono state distrutte, qual è la situazione adesso? Ecco il punto della situazione e qualche curiosità.

Quanti giorni è durata l'eruzione?

L'eruzione del nuovo cono vulcanico sorto nell'isola di La Palma è iniziata il 19 settembre del 2021 e si è fermata il 14 dicembre dello stesso anno, dopo 86 giorni di attività. I vulcanologi hanno comunque invitato alla prudenza, perché se è vero che l'attività si è fermata e si è ridotta fortemente l'emissione di gas, ed anche il tremore vulcanico, è anche vero che è ancora presto per sapere cosa accadrà nelle prossime settimane. Questa è stata comunque una delle eruzioni più significative degli ultimi secoli nell'arcipelago delle Canarie, e da quando ci sono testimonianze la più lunga nell'isola di La Palma.

La lava ha coperto più di 1.200 ettari di territorio

In questi 86 giorni di eruzione sono stati coperti dalla lava 1.241 ettari di territorio secondo i dati satellitari raccolti dal programma europeo Copernicus. Di questi, 369 ettari erano coltivazioni, che sono state quindi irrimediabilmente compromesse. Le colate laviche hanno creato gravi distruzioni nei centri abitati situati nella parte meridionale dell'isola, obbligando settemila persone a lasciare le proprie case.

In totale sono stati distrutti interamente dalla lava quasi tremila edifici, per l'esattezza 2.988, e 3.039 sono stati danneggiati. Gravissimo quindi il danno per migliaia di persone: sono 2.300 quelle rimaste senza tetto. Secondo i dati del catasto regionale, 1.345 case sono scomparse sotto la lava. Inoltre, 92 chilometri di strade sono state spazzate via dall'eruzione.

Quanta lava è stata emessa dal vulcano?

Sapere con esattezza quanta lava è stata emessa è difficile, ma secondo le prime stime effettuate dall'analisi dei dati satellitari si tratterebbe di almeno 159 milioni di metri cubi. Un volume enorme.

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L'eruzione del nuovo vulcano al Cumbre Vieja nel mese di ottobre 2021.

Le colate laviche si sono mosse in modo diverso in questi mesi, anche sulla base della morfologia attraversata e della viscosità del materiale. In generale, però, si sono mosse verso ovest, verso la costa sud-occidentale dell'isola di La Palma creando una vasta area che in spagnolo viene chiamata "malpaìs", caratterizzata da una superficie molto irregolare sulla quale è praticamente impossibile qualsiasi attività umana. In certi punti il fronte delle colate ha raggiunto decine di metri di altezza modificando completamente il paesaggio.

L'isola di La Palma è diventata più grande

In questi mesi le colate laviche hanno raggiunto il mare, e si è formato lungo la costa un "delta lavico", simile a quelli che si formano alla foce dei fiumi, formato da lava solidificatasi al contatto con l'acqua. Alle Canarie questo tipo di "delta" vengono chiamati con il nome di "fajana". La fajana creatasi questi mesi sulla costa ovest de La Palma ha raggiunto una estensione di circa 43 ettari, aumentando di fatto la superficie dell'isola.

Lava, lapilli e bombe vulcaniche: quello che abbiamo imparato

In questi mesi di eruzione abbiamo imparato molte cose, ad esempio che la lava è un fluido siliceo che raggiunge temperature intorno ai 1000°C, e che questa parola viene dal dialetto napoletano, e a sua volta dal latino labes, che significa 'caduta, frana' e veniva usato per indicare i fenomeni di scivolamento lungo i versanti del Vesuvio.

Un altro nome che abbiamo imparato è quello di "lapilli", che sono piroclasti (quindi materiali eruttati dal vulcano) con dimensioni comprese fra 2 mm e 64 mm. Un lapillo è più grande delle particelle di cenere, e più piccolo delle "bombe", i blocchi di grosse dimensioni che a volte escono dal cratere del vulcano. Con dimensioni superiori ai 6,4 cm, queste rocce possono essere scagliate dal vulcano a grande distanza, rappresentando un ulteriore pericolo. Qui sotto, un video di fine ottobre mostrava una bomba vulcanica appena uscita dal cratere mentre rotola verso valle a gran velocità.

Il nuovo cono vulcanico che si è formato in questi tre mesi

Il paesaggio si è trasformato anche nell'area del cono vulcanico, che è sorto in un'area del Cumbre Vieja dove non vi erano strutture di questo tipo. Il nuovo cono vulcanico ha raggiunto diverse centinaia di metri di elevazione. Nel corso dell'eruzione, nelle ultime settimane, si è formato anche un secondo cono vulcanico secondario, e si sono aperte decine di altre fessure che hanno avuto un'attività più limitata nel tempo.

Tre mesi di terremoti, alcuni avvertiti in altre isole delle Canarie

Oltre alle colate laviche, che come dicevamo hanno devastato la parte meridionale di La Palma, anche i terremoti hanno segnato questi tre mesi di eruzione. L'attività sismica è stata intensa, con centinaia di eventi sismici al giorno. Le giornate con più terremoti hanno fatto registrare oltre 300 eventi in 24 ore. Sono stati registrati cinque terremoti di magnitudo superiore a 5.0, avvertiti anche in altre isole dell'arcipelago. Il più forte ha avuto magnitudo 5.1.

E adesso? La situazione a dieci giorni dalla fine del 2021

In questi giorni l'attenzione intorno al vulcano continua ad essere massima. I parametri osservabili, sia quelli provenienti dai sistemi di vigilanza sia quelli da osservazione diretta, mostrano segnali di esaurimento dell'eruzione. Il tremore vulcanico rimane ai minimi, con un'attività sismica quasi a zero, così come l'emissione di SO2, che continua ad essere molto bassa (è un ulteriore segno di esaurimento del processo eruttivo). Rimane invece più elevata l'emissione di CO2 nell'area dove è avvenuta l'eruzione, e questo può rappresentare un pericolo per le persone.

Le stazioni della Rete Geodesica spagnola hanno rilevato anche l'inizio di un processo di deformazione del suolo negli ultimi giorni, di diversi centimetri. La deformazione ha poi iniziato un processo inverso da lunedì. Gli esperti non escludono una ripresa dell'attività stromboliana ed emissione di colate laviche, ma più passano i giorni più si avvicina il giorno in cui i vulcanologi daranno per conclusa la disastrosa eruzione di questo autunno 2021 alle Canarie.