Quanta pioggia è caduta? Ecco perché le precipitazioni si misurano in millimetri
Quanta pioggia è caduta? Ecco perché le precipitazioni che cadono al suolo si misurano in millimetri, e a quanto corrispondono in volume.
Ogni volta che si verifica in Italia un'alluvione, con piogge molto abbondanti che cadono in poco tempo su un territorio modificato dalle attività umane, sentiamo parlare di millimetri di pioggia. Questa infatti è l'unità di misura internazionale che ci permette di capire quanto ha piovuto su un certo territorio.
A seguito dell'ultima alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna, ad esempio, nel maggio del 2023, sappiamo che sono caduti in poche ore oltre 100 millimetri di pioggia ed in due settimane fino a 500 mm. Ci sono poi gli eventi alluvionali che hanno colpito la Liguria nell'ottobre 2021, con picchi di pioggia da brivido, con oltre 700 mm in 24 ore. Ma che cosa vogliono dire? A quanto corrispondono?
Perché la pioggia si misura in millimetri?
Per misurare una lunghezza ci viene spontaneo usare un metro, o una bilancia per sapere il peso di un oggetto, mentre la misura della pioggia comporta qualche problema in più. Per misurare la pioggia si utilizzano i pluviometri, che sono contenitori che raccolgono al loro interno la pioggia caduta al suolo. Sono dei recipienti, posizionati in punti diversi del territorio, che raccolgono un determinato volume di acqua.
Questi strumenti permettono di conoscere la quantità di precipitazioni cadute esprimendole come un'altezza, che viene definita “altezza pluviometrica”. La misura dell'altezza pluviometrica viene fatta utilizzando i millimetri (mm), in altri paesi si usa il litro al metro quadrato (l/m2), ma il significato è lo stesso. Questa misura esprime un volume rispetto a una superficie di territorio.
Cosa sono i millimetri di pioggia?
La pioggia viene misurata in millimetri (mm) o litri per metro quadrato. Un millimetro di pioggia corrisponde a un litro di acqua caduto su una superficie di un metro.
Le precipitazioni infatti (sia pioggia, che grandine e neve) una volta cadute al suolo vanno raccolte e costituiscono un determinato volume di acqua. Il problema è che non è la stessa cosa raccogliere la pioggia che cade in una piscina, o in un piccolo bicchiere: i volumi saranno ben diversi perché è diversa la superficie di raccolta.
Bisogna quindi rapportare il volume di acqua che cade, ad una superficie unitaria, che viene scelta pari a 1 metro quadrato. Solo così possiamo avere misure che sono confrontabili in tutto il mondo. Questo è un principio alla base di tutte le unità di misura: un metro dev'essere un metro dappertutto, così come un chilogrammo. Un millimetro di pioggia deve quindi essere la stessa misura ovunque.
L'utilità di misurare la pioggia in questo modo è che possiamo subito risalire ai volumi di acqua caduti sul territorio.
Ad esempio, immaginiamo che su una certa località siano caduti in poco tempo, durante un temporale, 20 mm di pioggia. Significa che su una superficie di 1 metro quadrato (un quadrato con lati di 1 metro per 1 metro), sono caduti 20 litri d'acqua. In sostanza, se durante quel temporale avessi lasciato un recipiente con una superficie di 1m2, avrei trovato alla fine del nubifragio 20 litri d'acqua.
A cosa serve sapere quanto piove?
Sapere quanta pioggia cade in un luogo è fondamentale per molti motivi. Se disponiamo di dati registrati per tutto l'anno, più anni di seguito, possiamo conoscere il regime pluviometrico di un luogo, cioè quanta pioggia cade in quel posto nel corso di ogni anno, ed ogni mese. Sapremo ad esempio quali sono i mesi più piovosi, quelli più secchi, eccetera.
Se disponiamo di almeno 30 anni di dati pluviometrici possiamo anche stabilire il clima, perché la media delle piogge annuali sarà rappresentativa di quanto piove mediamente in quel luogo.
In Italia ci sono aree dove in un anno possono cadere in media più di 2000 mm di pioggia - come alcune aree delle Alpi - ed altre, come le coste meridionali della Sardegna, dove in media ne cadono meno di 500 mm.
Conoscere il regime pluviometrico di un luogo ci permette di pianificare le attività agricole, l'uso dell'acqua, eccetera.
Poi c'è l'importanza di conoscere quanto piove in tempo reale: gli eventi alluvionali si verificano dopo forti piogge, e conoscere in tempo reale quanto sta piovendo (ancora meglio la previsione di quanto pioverà) aiuta a prevenire le piene o le alluvioni.
I pluviometri permettono di misurare la quantità di pioggia
I pluviometri sono gli strumenti usati per raccogliere e misurare il quantitativo di precipitazioni. Sono dei recipienti che permettono di registrare la quantità di pioggia che cade sul territorio.
Quanto più fitta è la maglia di pluviometri situati sul territorio, quanto più accurata sarà l’informazione sulla quantità di pioggia caduta. La pioggia infatti non cade sul territorio in modo uniforme: lo vediamo bene durante un temporale, quando località situate a poca distanza l'una dall'altra, o quartieri di una città, possono veder piovere abbondantemente, o per nulla.
Tanti pluviometri posizionati nel territorio, garantendo una fitta maglia di misurazioni, permettono di avere un'idea più precisa delle precipitazioni che stanno cadendo al suolo.
Risalire al volume di acqua
Se un millimetro di pioggia è pari, come quantità, a un litro caduto su una superficie di 1 metro quadrato, basterà moltiplicare questo valore per l'area che ci interessa, per conoscere quanti litri o quanti metri cubi di acqua sono caduti al suolo. Il risultato, nel caso di piogge molto intense come quelle che investono sempre più spesso l'Italia, è impressionante.
Nel caso ad esempio di eventi di maltempo con 100 mm in 24 ore, significa che su un'area di 1 chilometro quadrato cadono 100 milioni di litri di pioggia. Si capisce che i valori di precipitazione misurati in alcuni eventi di maltempo degli ultimi anni, con 300, 400 o anche 700 mm di pioggia in poco tempo, sono enormi, e diventano molto pericolosi su un territorio antropizzato, reso impermeabile dal cemento, e formato da una geografia con montagne che scendono rapidamente verso il mare...come l'Italia.