Quali venti soffiano in Italia? Ecco i nomi
La rosa dei venti rappresenta in maniera sintetica la distribuzione delle velocità del vento per direzione di provenienza in un determinato luogo. Quali sono i venti che soffiano in Italia?
La rosa dei venti è un diagramma che rappresenta schematicamente la provenienza dei venti che insistono in una determinata regione o area geografica, durante un periodo di tempo piuttosto lungo. La rosa dei venti più semplice è a quattro punte, le quali corrispondono ai quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest.
In campo meteorologico viene utilizzata per rappresentare in maniera sintetica la distribuzione delle velocità del vento per direzione di provenienza in un determinato luogo. Ad esempio, per gli aeroporti, o altri luoghi dove è importante conoscere come si comporta il vento nel lungo periodo, per elaborare importanti dati statici.
La Tramontana e il Grecale
La tramontana e il grecale sono dei venti freddi e rafficosi che possono soffiare tutto l’anno, ma si presentano con una maggiore frequenza durante la stagione invernale, accompagnando le ondate di freddo (aria polare continentale e artica continentale) che investono l’Italia fra Dicembre e Marzo.
Generalmente questi venti freddi e spesso molto intensi si formano quando sull’Europa centro-orientale si isola un anticiclone, mentre contemporaneamente una circolazione depressionaria rimane attiva sul Mediterraneo. In questo caso una massa di aria molto fredda e densa dal bordo dell’anticiclone europeo si versa verso il Mediterraneo centrale, attraverso l’attivazione di forti e turbolenti venti da Nord, N-NE e NE che fuoriescono dai valichi delle Alpi Dinariche.
Nell’alto Adriatico, e all’interno del Golfo di Trieste, a causa della particolare conformazione orografica del Carso, questo tipo di ventilazione si incanala tramite il valico di Postumia, sotto forma di un violento vento discendente da E-NE che prende il nome di “bora”.
Proprio in quest’area, a causa dei forti contrasti termici e “pressori” fra l’altopiano carsico, molto freddo, ed il mare più caldo, il vento tende a rinforzarsi raggiungendo velocità davvero ragguardevoli che spesso possono oltrepassare i 130-140 km/h.
Il levante
Il levante è un vento fresco e umido che soffia da Est e solitamente porta con sé molto nuvole e precipitazioni. I venti di levante, fra l’autunno e la primavera, si accompagnano al passaggio di depressioni fra la Tunisia, lo Ionio e il mar Libico, che richiamano aria più fresca dai vicini Balcani, dall’Albania e dalla Grecia (aria temperata continentale).
In questi casi può causare anche burrasche e mareggiate improvvise, specie sulle isole minori del Tirreno. Fra la tarda primavera e l’estate, invece, il levante può presentarsi anche secco, accompagnandosi a condizioni anticicloniche, specie quando i massimi di pressione si localizzano a nord delle Alpi.
Lo Scirocco e l’Ostro
Sono dei venti caldi che si originano sopra le vaste distese desertiche della Libia e della Tunisia. La loro frequenza è massima in autunno, e soprattutto durante la stagione primaverile, fra Marzo e Maggio, quando sul Mediterraneo, sui mari ad ovest dell’Italia, o sull’entroterra nord-africano, si forma una depressione, mentre contemporaneamente più ad est, fra la Libia, la Turchia e il mar Nero insiste un promontorio anticiclonico. I venti spirano da SE, S-SE e Sud. In origine sono venti caldi e molto secchi visto l’origine desertica (aria subtropicale continentale).
Ma passando sopra le tiepide acque del basso Mediterraneo, già all’altezza di Malta, si caricano di umidità e raggiungono le coste italiane come venti umidi e apportatori di piogge e fenomeni temporaleschi. In primavera sulle regioni meridionali si ha pure la variante secca ma polverosa dello scirocco che causa anche dei bruschi rialzi termici, spingendo i termometri anche oltre la soglia dei +30°C sulle coste della Sicilia settentrionale.
Il Libeccio
In Italia, specialmente lungo le coste tirreniche, è uno dei venti più noti e famosi. Esso spira con una componente da SW, accompagnandosi a tempo instabile e perturbato. Il vento di libeccio può soffiare tutto l’anno, ma presenta i suoi massimi fra autunno e primavera, quando può causare anche delle forti burrasche e grandi mareggiate sulle coste tirreniche. Il libeccio si accompagna sempre durante il passaggio di un fronte caldo (trasporta aria subtropicale marittima) e precede l’arrivo del fronte freddo al suolo.
Interagendo con l’orografia appenninica i venti di libeccio sono i principali responsabili dei grandi eventi precipitativi sull’area tirrenica. Quando sul mar Ligure si sviluppa il classico minimo da sottovento (Genova low) si può presentare improvvisamente e con grande violenza sul Tirreno, con raffiche che possono superare i 100 km/h.
Il Ponente
Il ponente è un vento mite e generalmente umido che soffia spesso sui mari che circondano l’Italia. Presentandosi spesso anche come brezza durante l’estate è il vento dominante per molte località costiere italiane, lungo la costa tirrenica, e sulle Isole Maggiori. In autunno e inverno soffia spesso in maniera moderata o forte durante il passaggio di un fronte freddo o un fronte occluso.
La sua attivazione indica il passaggio della perturbazione e quindi l’arrivo delle schiarite con il rialzo della pressione. Provenendo sempre dal mare le temperature anche in inverno risultano essere sempre molto miti (aria temperata marittima). Può essere anche un vento tempestoso e turbolento, capace di produrre grosse mareggiate fra le coste occidentali della Sardegna e il basso Tirreno, quando si accompagna ad una profonda depressione, in transito da ovest verso est.
Il Maestrale
E’ un vento freddo dal quadrante nord-occidentale che spira frequentemente sulle coste della Francia meridionale, in particolare lungo la parte più bassa della Valle del Rodano e sul Golfo del Leone. Da qui esce impetuoso, aprendosi a ventaglio sul Mediterraneo centro-occidentale per propagarsi verso la Sardegna e i bacini dell’Italia centro-meridionale, dove assume il nome di maestrale.
Si attiva ogni qual volta un promontorio anticiclonico, piuttosto robusto, dal vicino Atlantico tende ad estendersi verso la penisola Iberica, le coste atlantiche francesi e le isole Britanniche, mentre contemporaneamente una ciclogenesi va a svilupparsi sul bacino centrale del Mediterraneo e sui mari che circondano l’Italia.
Quando trasporta aria di origine artica dal nord Atlantico il vento si può presentare molto freddo o addirittura pungente su tutto il Mediterraneo centro-occidentale, causando drastici cali termici e fenomeni nevosi fino a bassa quota su Sardegna e coste tirreniche. In estate, il maestrale si presenta mite o addirittura fresco, causando delle flessioni termiche visto che l’aria di origini oceaniche si presenta sempre un po’ più fredda delle masse d’aria che stazionano e transitano sull’area mediterranea nella stagione estiva.