Riscaldamento globale: molto difficile raggiungere l'obiettivo 1,5°C
Il tempo stringe. Solo in pochi scenari realistici potremmo raggiungere l'obiettivo di un riscaldamento globale contenuto entro gli 1,5°C entro il secolo. Le prospettive non sono buone.
Degli oltre 400 scenari climatici valutati nel rapporto 1,5°C dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), per limitare a 1,5°C l'innalzamento della temperatura rispetto all'era pre-industriale, solo una cinquantina di scenari evita un superamento significativo della soglia di 1,5°C entro il secolo.
Di questi, solo una ventina fa ipotesi realistiche sulle possibilità di mitigazione del cambiamento climatico, ad esempio la velocità e l'entità della rimozione del carbonio dall'atmosfera o l'entità della piantumazione di nuovi alberi, come mostra un nuovo studio. La finestra temporale realistica per raggiungere l'obiettivo di 1,5°C si sta però chiudendo molto rapidamente e Luca Lombroso, meteorologo e collaboratore per Meteored Italia aggiunge: "difficile anche l'obiettivo di 2°C entro il secolo".
È ancora possibile raggiungere l'obiettivo di 1,5 gradi
Se ci fosse un impegno massiccio per la protezione del clima, potrebbe essere ancora possibile limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro la fine del secolo, in conformità con l'accordo di Parigi del 2015.
Gli scenari di emissione differiscono a seconda dei paesi, ma tutti gli scenari che vengono considerati realistici si basano su azioni che vengono considerate "impegnative", afferma l'autore principale Lila Warszawski del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK).
"Nessuno degli scenari realistici si basa su un unico rimedio, su una unica panacea". Tutti gli scenari realistici si basano su un'azione che dovrà avvenire su diversi fronti. "Il settore energetico è ovviamente la chiave per l'obiettivo di 1,5 gradi, da un lato riducendo la domanda di energia e dall'altro decarbonizzando il consumo e la produzione di energia", sottolinea Warszawski. "Ma non possiamo fare a meno delle altre strategie. Anche rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera e immagazzinarla sottoterra, per esempio, è praticamente essenziale a questo punto".
Dobbiamo accelerare e sbrigarci
"Serve un'immediata accelerazione dell'azione globale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra con tutti i mezzi disponibili", afferma il coautore dello studio, Tim Lenton, dell'Università di Exeter. "Abbiamo bisogno di una rivoluzione della sostenibilità che possa competere con la rivoluzione industriale. Altrimenti, coloro che sono più esposti ai cambiamenti climatici sopporteranno il peso del fallimento nel raggiungimento dell'obiettivo di 1,5° C. Questa è una sfida. A livello di sistema, l'azione frammentaria, sparsa, e gli impegni retorici, non saranno sufficienti".
"L'umanità deve affrontare una triplice sfida per stabilizzare il riscaldamento globale senza superare in modo significativo l'obiettivo di 1,5° C", afferma il coautore dello studio, Nebojsa Nakicenovic, dell'International Institute for Applied Systems Analysis, IIASA.
"Prima cosa, bisogna dimezzare le emissioni globali ogni decennio, il che richiede uno sforzo erculeo e una rivoluzione basata sulla decarbonizzazione attraverso l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, un balzo in avanti in termini di efficienza e auto-sufficienza, nonché comportamenti e regimi rispettosi del clima.
Secondo, fissare il carbonio attraverso il rimboschimento e il cambiamento d'uso del suolo, e terzo, garantire il funzionamento sicuro dei sistemi terrestri, che ora eliminano la metà delle emissioni atmosferiche globali ".
"Anche l'obiettivo dei 2°C di riscaldamento è molto difficile"
"È dura ammetterlo, ma la sfida di stare dentro 1.5°C è ormai persa, a meno che non si accetti di usare tecnologie controverse come il CCS e la rimozione della CO2 con tecniche oggi non disponibili - afferma Luca Lombroso interpellato sul tema. "Anche stare dentro ai 2°C di riscaldamento entro il secolo è molto difficile. Dobbiamo comunque mettere in campo tutto quanto è possibile per decarbonizzare l’economia. Oltre alla mitigazione dobbiamo investire sempre di più nell’adattamento, per convivere con gli eventi meteo estremi che ormai sono una nuova normalità".