Il Pantheon di Roma e gli eventi astronomici
Oltre a essere uno straordinario monumento, il Pantheon di Roma presenta anche delle curiosità astronomiche grazie alla grande finestra che si apre sulla sua cupola. Scopriamo quali sono queste caratteristiche, e perché il Pantheon è così eccezionale.
Il Pantheon è uno dei monumenti di Roma più celebri per lo stato di conservazione e la singolarità e sapienza della costruzione, in particolare quella della grande cupola, che fu d’esempio per gli architetti del Rinascimento.
Il nome Pantheon potrebbe derivare dalla dedica a “Tutti gli Dei” secondo un’ipotesi, secondo un’altra ipotesi invece sarebbe dedicato alla “Natura Tutta”. Il tempio fu fatto costruire nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa genero di Augusto; inizialmente aveva forma rettangolare. Dopo aver subito due incendi fu ricostruito nella forma attuale dall’imperatore Adriano nel 118-125. Attualmente vi sono sepolti il pittore Raffaello Sanzio e due re d’Italia, Vittorio Emanuele II e Umberto I, con la consorte Margherita.
Il Pantheon di Roma
Sorge in un luogo simbolico per la storia di Roma, la Palus Caprae, tra i colli Quirinale e Campidoglio, dove la tradizione narrava che Romolo fu trasportato in cielo dal dio Marte. L’edificio, un tempo più in alto dell’attuale, è preceduto da un pronao con sedici colonne disposte su tre file. La grande aula alla quale si accede attraverso un portone di bronzo, richiama la sfera, forma geometrica perfetta per eccellenza.
La grande cupola e l'occhio circolare
Infatti ha una pianta circolare e la grande cupola che sovrasta la muratura cilindrica ha un diametro di 43,3 m pari all’altezza dal pavimento al suo colmo. Fu costruita su un’unica centina emisferica con un getto di conglomerato contenente lapillo vulcanico in modo da alleggerirlo. Al centro della grande volta si apre un grande occhio circolare del diametro di 9 metri. L’asse dell’edificio è orientato approssimativamente in senso Nord-Sud, il portale d’ingresso è rivolto a Nord.
La luce del sole che entra nell'occhio
La luce del sole che entra dall’occhio proietta all’interno un’ellisse luminosa in punti variabili a seconda dell’epoca dell’anno e dell’ora del giorno. A mezzogiorno l’asse verticale dell’ellisse luminosa proiettata sulla parete del tempio coincide con l’asse del portale d’ingresso, ma si sposta in senso verticale al variare delle stagioni, indicando con precisione la data degli equinozi e dei solstizi.
Solstizi ed equinozi, cosa succede nel Pantheon?
Al solstizio d’estate il Sole ha la massima altezza sull’orizzonte e l’ellisse luminosa si trova nel punto più basso, sul pavimento; al solstizio d’inverno il Sole è molto basso sull’orizzonte e a mezzogiorno il fascio luminoso colpisce il punto più alto, sulla cupola. Agli equinozi a mezzogiorno la macchia di luce è proprio sopra il portale d’ingresso.
Probabilmente il gioco di luce complessivo serviva ad individuare un calendario della ripartizione dell’anno. Se l’orientamento dell’asse del Pantheon fosse esattamente Nord-Sud, dato che la longitudine di Roma è spostata di qualche grado verso ovest rispetto al meridiano centrale del fuso orario dell’Italia, il fenomeno descritto dovrebbe avvenire qualche minuto dopo il mezzogiorno segnato dagli orologi; ma il tempio non è orientato rigorosamente in senso Nord-Sud perché l’asse trasversale dell’edificio già al tempo di Agrippa non era orientato esattamente in senso Est-Ovest, ma si dirigeva verso il punto ove nasce il pianeta Venere il 1° aprile, giorno dedicato alla dea da cui discendeva la gens Julia. La differenza è minima poiché il 1° aprile sono passati solo 8 giorni dall’equinozio.