La storica acqua alta del novembre 1966 a Venezia
Il 4 novembre 1966, mentre Firenze veniva investita dall’alluvione, la città di Venezia veniva sommersa da un’acqua alta eccezionale, l'"aqua granda".
Il 4 novembre del 1966 non fu una data drammatica solo per Firenze. Anche Venezia venne colpita quel giorno da un’alluvione che creò pesanti danni. A differenza di Firenze però, dove l’Arno esondò inondando il centro cittadino e causando decine di vittime, in questo caso non fu un fiume a causare gli allagamenti. Nella città lagunare esiste da tempo il fenomeno dell’acqua alta, dovuto alla somma di una serie di fattori, meteorologici ed astronomici (qui un approfondimento).
Ogni anno si verificano a Venezia diversi episodi di acqua alta, ma quello del 1966 superò di gran lunga i livelli precedenti. Alle ore 18 il mareografo di Punta della Salute, dove si misurano i picchi raggiunti dalle alte maree, raggiunse i +194 centimetri. Un livello mai raggiunto nella storia contemporanea della città e da quando esistono rilevazioni. Del resto, per avere un metro di paragone, l’alta marea del 29 ottobre 2018, la più importante degli ultimi dieci anni, ha raggiunto i +156 cm. Parliamo di quasi 40 centimetri in meno, che per un'alluvione sono davvero tanti.
L'"aqua granda" causò pesanti danni in città
A causare quell’alta marea eccezionale, che i veneziani ricordano come “aqua granda”, furono diversi fattori concomitanti. Lo scirocco fortissimo sull’Adriatico che spingeva masse d'acqua all'imbocco della laguna, la storica mareggiata che colpì le barriere protettive della laguna, una zona di bassa pressione particolarmente pronunciata, le piogge incessanti e un’alta marea astronomica, sommate insieme, diedero luogo a questo episodio eccezionale.
Gli effetti furono pesanti. Praticamente tutta la città andò sott’acqua, e vennero allagati i monumenti e i luoghi storici del centro cittadino. Il Palazzo Ducale venne invaso da un metro e mezzo d’acqua. La città andò letteralmente in tilt. Anche i Vigili del Fuoco avevano difficoltà a spostarsi, e la città visse un lungo black out delle linee elettriche e telefoniche, restando isolato dal resto del paese.
Gli effetti dell’alluvione di Venezia furono molto pesanti, stimati in miliardi di vecchie lire. La città si scoprì fragile, e solo dopo quel fatidico episodio sarebbero iniziati processi di recupero e restauro.
Le alte maree a Venezia restano ancora oggi un problema. Si considera eccezionale una marea uguale o superiore ai 140 centimetri sopra lo zero mareografico di Punta della Salute. Questo accade in media una volta ogni tre anni. Le maree eccezionali sopra i 140 cm portano ad un allagamento di circa il 59% della città, secondo i dati del Comune di Venezia.
Da molti anni sono in corso i lavori per la costruzione del MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico), una serie di paratoie mobili a scomparsa collocate alle bocche della laguna, con l'obiettivo di bloccare l'ingresso delle masse d'acqua provenienti dall'Adriatico. Su questa grande opera ci sono state controversie e critiche da una parte della società. Ad oggi l’opera non è ancora entrata in funzione.