Gelicidio: ecco cos'è questo raro fenomeno meteorologico
Il gelicidio sta causando problemi alla circolazione nel Nord Italia, con ferrovie ed autostrade bloccate. Intanto in molti si chiedono qual è il significato di questo termine e qual è il suo corretto utilizzo. Ecco la definizione di questo raro fenomeno meteorologico.
In queste ore in Italia si sta parlando molto di gelicidio. L’ultima ondata di maltempo, che ha portato freddo, neve e gelo al Nord, ha portato con sé anche questo fenomeno meteorologico poco comune nel nostro paese, ma comunque noto da tempo.
La parola, che ricorda altri termini italiani con connotazioni piuttosto tetre, sta facendo molto discutere, ma si tratta di un termine corretto, anche se molto specialistico.
La parola viene dal latino gelicidium, composto di “gelo” e “cadere”. Indica quel fenomeno meteorologico per il quale la pioggia arriva al suolo a temperature sotto zero, e si congela immediatamente creando patine o lastre ghiacciate.
Né grandine, né neve bagnata, né pioggia ghiacciata
Il dato da sottolineare è che si tratta di pioggia per soprafusione: inizia a cadere allo stato nevoso da nuvole che si trovano ad una temperatura sotto gli 0°C, e si scioglie nel tragitto verso terra per la presenza di masse d’aria più calda. Prima di arrivare al suolo trova nuovamente strati di aria con temperature sotto gli 0°C, ma non si congela subito, perché non fa in tempo: lo fa appena arrivata al suolo, formando delle lastre o patine di ghiaccio limpido e liscio. Si tratta quindi di pioggia sopraffusa che poi congela al suolo. Non va confusa né con la grandine, né con la neve bagnata.
Il gelicidio crea seri problemi non solo alla circolazione, con pesanti disagi sulle linee ferroviarie e sulle strade, ma anche all'agricoltura, essendo particolarmente insidioso per la vegetazione. Proprio in queste ore la circolazione ferroviaria e stradale nel Nord Italia sta subendo pesanti disagi per la formazione di ghiaccio dovuto a questo fenomeno.
Pioggia congelante (ma non è ghiacciata)
Il fenomeno del gelicidio viene chiamato in inglese freezing rain, la cui traduzione corretta però non è “pioggia ghiacciata”, come si legge a volte. Una miglior traduzione sarebbe “pioggia congelante”, o ancora meglio “pioggia che gela al suolo” (quest’ultimo però un po’ troppo lungo). In spagnolo è stato scelto il termine “lluvia engelante” o “lluvia gelida”.
Parlare di pioggia ghiacciata vorrebbe dire infatti che cade già in stato di ghiaccio, ma così non è: la caratteristica del fenomeno del gelicidio è che si trova ancora in stato liquido quando tocca il suolo. È una pioggia gelida, questo sì, ma ancora acquosa (sebbene possano esserci piccoli pezzi di ghiaccio, che cadendo sulla pelle possono sembrare piccoli aghetti). Una volta giunta al suolo questa pioggia si congela, formando delle lastre o patine di ghiaccio compatte e difficili da rompere, simili al vetro. Anche sugli alberi il gelicidio causa un curioso fenomeno, formando una patina di ghiaccio sottile.
Altri termini per indicare il gelicidio sono “vetrato” o “vetrone”, che indicano più che altro gli effetti di questo fenomeno, con la formazione di lastroni di ghiaccio simile al vetro.
Insomma, il fenomeno del gelicidio non è né neve, né grandine, né neve bagnata. Il termine, usato in meteorologia, è diventato di uso comune anche sui giornali ed in generale sui mass media negli ultimi anni, forse per via della sua "novità" e poca popolarità. Questo ha causato però qualche perplessità per la sua similitudine con altre parole del vocabolario italiano che hanno ben altre connotazioni, come “omicidio” o “genocidio”. Da sottolineare però che l'etimologia è diversa.
Una parola poco nota e poco attraente
Proprio per via della perplessità di molti nel leggere questa parola diventata di uso comune, è recentemente intervenuta anche l’Accademia della Crusca, con un tweet nel quale confermava che la parola è corretta, anche se prettamente di uso tecnico e specialistico nel campo meteorologico.
Una parola più piacevole da sentire ed in fondo corretta è “pioggia congelante”, anche se, volendo essere pignoli, è ancor più corretto parlare di “pioggia sopraffusa”. Un motivo di confusione può essere anche il mescolarsi degli effetti al suolo, con la natura del fenomeno.