Come si misura la quantità di pioggia caduta?

Come si misura la quantità di pioggia che cade in una determinata area? E con che strumento si effettuano le misure? Ecco alcune nozioni di pluviometria.

pioggia
La misura della quantità di pioggia riveste grande importanza

La misura della quantità di pioggia che cade al suolo in una determinata area riveste una gran importanza. Il dato può essere usato infatti per valutare l’entità di un fenomeno temporalesco, per stimare quale sarà la piena di un fiume, per conoscere l’entità della ricarica delle falde acquifere o per valutare se un campo agricolo ha ricevuto abbastanza precipitazioni in un determinato periodo. Su larga scala ci permette di valutare, anno per anno, periodi di siccità o di piogge più abbondanti della media. E di stabilire la media delle precipitazioni in un dato luogo.

La domanda che ci si pone però è: in che modo viene misurata la quantità di pioggia che cade al suolo? Se per misurare una lunghezza ci viene spontaneo usare un metro, così come usiamo una bilancia espressa in chilogrammi per misurare un peso, la misura della pioggia comporta qualche problema in più.

In Italia la misura delle precipitazioni avviene utilizzando i millimetri (mm) e ci permette di esprimere la cosiddetta “altezza pluviometrica”. In sostanza la quantità di pioggia viene immaginata come un’altezza. Il motivo è semplice: a partire da un dato espresso in millimetri si può risalire facilmente al volume di acqua che è caduto su una determinata superficie. Questo tipo di misura è usato anche all'estero. Nei paesi anglosassoni si usa il pollice (inch).

L’altezza pluviometrica viene espressa in millimetri

Un millimetro di accumulo è pari come quantità a un litro caduto su una superficie di un metro quadrato. Se ad esempio diciamo che la quantità di pioggia caduta in un determinato luogo è pari a 20 mm, stiamo dicendo che in ogni metro quadrato di superficie sono caduti 20 litri di acqua.

Il millimetro (mm) di precipitazione equivale quindi all’unità di misura l/m2, cioè litro per metro quadrato. In Spagna, ad esempio, al posto dei millimetri si preferisce usare questo tipo di unità, esattamente equivalente.

Per avere una misura di questo tipo bisognerebbe predisporre dei recipienti con una superficie di 1 metro quadrato e misurare poi, ad ogni precipitazione, quanti litri sono finiti dentro.

I pluviometri permettono di misurare la quantità di pioggia

Sarebbe però un sistema un po’ scomodo. I pluviometri invece, gli strumenti usati per raccogliere e misurare il quantitativo di precipitazioni, hanno sempre bocche ben più piccole di 1 metro quadrato. Quelli standard usati dai Servizi Idrografici regionali hanno un diametro fisso di 36 cm. Sono strumenti calibrati in modo tale da darci già il valore in millimetri della pioggia raccolta.

Quanto più fitta è la maglia di pluviometri situati sul territorio, quanto più accurata sarà l’informazione sulla quantità di pioggia caduta.

La misurazione in millimetri delle precipitazioni permette facilmente di calcolare i volumi di pioggia caduti su grandi estensioni areali. I volumi verranno espressi in metri cubi, e ci daranno un'informazione preziosa sulla quantità di pioggia che ha potenzialmente ricaricato le falde acquifere, ad esempio, o sull'entità di un'ondata di piena che potrebbe mettere in pericolo un centro abitato. Questi dati vengono usati per la gestione delle emergenze e per la pianificazione territoriale in campo agricolo, così come per la regolazione del livello degli invasi artificiali, solo per fare alcuni esempi.

Infine, resta la pura curiosità di sapere quanta pioggia ha rovesciato al suolo un determinato episodio piovoso. Sono centinaia le stazioni meteo pluviometriche amatoriale disseminate per l'Italia e migliaia quelle in tutto il mondo, grazie alle quali possiamo conoscere quanto ha piovuto, e con che intensità, in un determinato intervallo di tempo.