Zanzare e Dengue, primi causi autoctoni in Italia nel 2024. Aumentano anche i contagi di West Nile. Come difendersi?

Primi casi autoctoni di Dengue in Italia, aumento dei casi di febbre del Nilo Occidentale in alcune regioni. Meteo estremo fra caldo e nubifragi e cambiamenti climatici creano l'ambiente ideale per il proliferare delle zanzare. Come possiamo prevenire le malattie tropicali portate da insetti?

La diagnosi della febbre dengue oltre che dai sintomi, febbre, mal di testa, dolori ossei, rush cutanei ecc deve essere confermata da un apposito test.

La diffusione delle malattie tropicali portate da insetti e in particolare da zanzare è fin dai primi rapporti IPCC, negli anni 1990, uno degli scenari più temuti conseguenti i cambiamenti climatici. Si pensava a questo scenario come appartenente al futuro lontano, invece l’accelerazione del riscaldamento globale ce lo sta già presentando oggigiorno, non solo in centro sud America, Africa e asia equatoriali ma anche in Europa.

Un anno fa di questi giorni, parlavamo dei primi focolai autoctoni di dengue in Italia. Nel 2024 finora si erano presentati solo casi importati, ora sono arrivi nuovamente i primi casi autoctoni. Questi focolai si aggiungono ad un altro problema emergente, la febbre del Nilo occidentale o West Nile Fever.

Le preoccupazioni sulla West Nile

Nell'estate del 2024, la febbre del Nilo occidentale ha destato preoccupazione in regioni italiane, in particolare al Nord, come Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Il virus è trasmesso dalle zanzare “nostrane”, la ben nota Culex attiva al tramonto e di sera e notte.

Il virus del Nilo Occidentale viene veicolato da cavalli e da alcuni uccelli, ma in qualche caso può passare all’uomo. La buona notizia è che non passa, secondo quanto noto, da uomo a uomo, ma le condizioni di gran caldo estivo intervallate da forti temporali e nubifragi hanno creato le condizioni ideali per la diffusione sia delle zanzare che del virus.

Solitamente viene passata in forma asintomatica o con febbre lieve confondibile con sintomi parainfluenzali. Tuttavia l’aumento dei contagi ha anche avuto come conseguenza un incremento di casi gravi, principalmente fra persone anziane e con patologie preesistenti. In forma severa infatti possono insorgere problemi neurologici, encefaliti e altre complicazioni che richiedono il ricovero. Purtroppo, ci sono stati anche alcuni decessi tra soggetti vulnerabili. Le autorità sanitarie hanno rafforzato il monitoraggio e le misure preventive per contenere la diffusione del virus

I primi focolai di dengue autoctona del 2024

La febbre dengue, detta anche “febbre spaccaossa”, è veicolata da altre zanzare, principalmente la Aedes aegypti, non presente in Italia, per nostra fortuna non sopporterebbe infatti il freddo autunnale e invernale. Tuttavia la Aedes albopictus, nota come zanzara tigre, può trasmettere anch’essa il virus, sebbene in modo meno efficiente. Da anni è presente in Italia ed è molto attiva e aggressiva di giorno.

LA zanzara tigre, Aedes albopictus, è attiva di giorno e le sue punture sono molto fastidiose, talora dolorose. Può essere vettore della dengue, anche se con minor efficia della aegipty, diffusa ai tropici e che almeno per ora non sopporta il clima invernale italiano.

Il primo caso del 2024 è stato segnalato ad Albinea, in provincia di Reggio Emilia lo scorso 22 agosto. Sono subito scattati protocolli sanitari e di disinfestazioni straordinarie, ed è rimasto così circoscritto. Altrettanto nel Bresciano, a Ospitaletto il 12 settembre una persona è stata ricoverata in ospedale per febbre alta e sintomi che si sono poi confermati dovuti alla Dengue. Per fortuna il paziente non è grave e anche in questa zona non si è diffusa oltre.

Diversa la situazione nelle Marche, a Fano è in corso un focolaio, finora con 20 casi, col ricovero anche di una donna in gravidanza. Il sindaco ha emesso un’ordinanza che prevede disinfestazioni straordinarie per tre notti, con divieto di usare i prodotti di orti e piante da frutto e consigli di tenere al riparo gli animali domestici.

Vaccini per malattie tropicali

Per la febbre west Nile, non esiste vaccino né cura preventiva. Per la febbre dengue, da alcuni mesi è disponibile anche in Italia il vaccino, approvato dall’Agenzia per il Farmaco. Tuttavia è consigliato solo per chi affronta viaggi prolungati ai tropici, di diverse settimane in zone endemiche, o per chi ha già contratto la malattia e viaggia ai tropici in quanto un secondo contagio può aumentare il rischio di complicazioni nella forma emorragica.

Altre malattie tropicali, come febbre gialla e malaria, hanno appositi vaccini o profilassi, ma non sono presenti in Italia e sono somministrati solo a chi viaggia in zone affette da queste malattie. Unica forma di prevenzione dunque è combattere le zanzare.

Come difendersi dalle zanzare

Vengono invocate da molti massicce disinfestazioni. I trattamenti adulticidi tuttavia hanno grosse controindicazioni: sono dannosi per gli insetti utili, aumentano la resistenza agli insetticidi delle zanzare stesse e sono dannosi per uomo e animali domestici. Vengono dunque praticati solo in casi di emergenza e focolai noti, meglio invece intervenire sulle larve, con appositi larvicidi da mettere in caditoie e ristagni di acqua. Questi vanno comunque evitati, specie in sottovasi, ciotole di animali e pensando alla meteorologia, ai pluviometri!

Si passa poi alle classiche azioni: evitare di farsi pungere da zanzare. Come noto, si possono usare repellenti per la pelle, installare zanzariera, usare abiti chiari e quando possibile lunghi, in cene all’aperto usare spirali, candele e torce alla citronella e via dicendo.