Violento downburst si abbatte su Catania (non un tornado): i video
Il passaggio di un sistema temporalesco a mesoscala ha prodotto sulla città etnea forti raffiche di vento che hanno causato danni e disagi. Ecco cos'è successo nel pomeriggio del 5 ottobre a Catania.
Il vasto sistema temporalesco a mesoscala che in mattinata ha interessato la Sicilia occidentale, con temporali e nubifragi, si è spostato verso est, dispensando piogge e forti rovesci anche su agrigentino, nisseno, ragusano, siracusano e catanese. Durante il passaggio della linea temporalesca, lungo il fronte, si sono generate forti raffiche di vento lineare, collegate al “downburst” prodotto dallo stesso temporale. Quindi nessuna tromba d’aria, come erroneamente scritto o segnalato da molti utenti sui social.
I “downbursts” corrispondono ad una colonna d’aria, molto fredda, in rapida discesa che però incontra la superficie del suolo perpendicolarmente tendendo poi ad espandersi orizzontalmente (divergenza) in tutte le direzioni. Sono all’origine dei violenti colpi di vento che molto spesso accompagnato il passaggio di un intenso fronte temporalesco, specie durante il periodo primaverile ed estivo.
Si formano a seguito dell’intenso scompenso che si crea all’interno del temporale (che sia una cella singola o un complesso sistema multicellulare) fra “updraft” (forte corrente ascendente che alimenta il cumulonembo) e “downdraft” (forte corrente discendente che si localizza nell’area delle precipitazioni) e nella maggioranza dai casi sorgono da nubi cariche di pioggia e forti rovesci, la cui temperatura è più bassa rispetto all’ambiente circostante.
Si innesca cosi un “gradiente termico” che fa aumentare la pressione nella nube temporalesca, causando una conseguente differenza di pressione, fra la zona temporalesca e le aree circostanti, molto più calde.
Tale differenza barica genera un intenso e turbolento flusso d’aria verso l’esterno che serve a bilanciare la pressione. In genere, in presenza di fortissimi “updrafts” (correnti ascensionali all’interno dei cumulonembi) l’aria trasportata dalle correnti ascensionali riesce a raggiungere la parte sommitale del cumulonembo (l’incudine), ghiacciandosi e divenendo molto più pesante e gelida rispetto le masse d’aria circostanti.
Si forma cosi una sacca d’aria molto fredda e pesante che con il supporto della forza gravitazionale tende a ridiscendere molto rapidamente verso la base del cumulonembo impattando col suolo tramite le precipitazioni. Una volta raggiunto il terreno le forti raffiche di vento originate divergono dal punto di impatto determinando delle forti e alle volte violente raffiche di vento con velocità e direzione mutevole a seconda delle zone.
Nel caso delle forti raffiche che hanno interessato Catania, inclusa l’area dell’aeroporto Internazionale di Catania, creando tanti danni e disagi, sono stati registrati picchi fino a 80-90 km/h.
Purtroppo, come capita spesso in questi casi, le forti raffiche di vento, se interessano aree urbanizzate, possono causare diversi danni, per rami di alberi spezzati e insegne pubblicitarie divelte. Da notare come durante l’arrivo delle raffiche a Catania la temperatura è scesa a +15°C. Segno di come l’aria molto densa e pesante, presente lungo la parte sommitale del cumulonembo, sia scivolata di colpo verso il basso, assieme al muro di pioggia.