Uova di Pasqua sempre più care: il cambiamento climatico incide ormai sul carrello della spesa
Il cambiamento climatico ha aggiunto almeno sei settimane di temperature superiori ai +32°C nelle aree produttive di questi paesi, ben oltre il limite ottimale per la crescita del cacao, con effetti a cascata fino alle tasche dei consumatori.

Con l’arrivo della Pasqua, le uova di cioccolato tornano a essere protagoniste delle tavole italiane. Ma quest’anno, il tradizionale dolce pasquale ha un sapore più amaro. I prezzi sono schizzati verso l’alto, con rincari che in alcuni casi superano il 40% rispetto al 2024.
La siccità, le piogge irregolari e le malattie delle piante hanno messo in ginocchio la filiera del cioccolato, con conseguenze che si ripercuotono sulla vita quotidiana di milioni di persone, dai coltivatori africani ai consumatori di tutto il mondo.
Una crisi del cacao: Ghana e Costa d’Avorio in ginocchio
Ghana e Costa d’Avorio, che insieme producono oltre il 60% del cacao mondiale, stanno affrontando una tempesta perfetta. Il 2023 e il 2024 sono stati anni disastrosi per i raccolti, segnati da condizioni climatiche estreme.
Prima, piogge torrenziali fuori stagione hanno inzuppato i campi, favorendo la diffusione della “malattia del baccello nero”, un’infezione fungina che fa marcire i frutti delle piante di cacao. Poi, una siccità prolungata ha colpito duramente le regioni coltivate, riducendo l’umidità necessaria agli alberi di cacao per prosperare.
Il risultato? Una drastica riduzione della produzione. In Costa d’Avorio, il raccolto medio atteso per il 2025 è sceso del 33%, passando da 600.000 a circa 400.000 tonnellate. In Ghana, la produzione è prevista a 650.000 tonnellate, contro le 850.000 dell’anno precedente.

Questo calo ha fatto esplodere i prezzi del cacao sui mercati internazionali: a dicembre 2024, il costo ha toccato un picco di 12.605 dollari a tonnellata, un aumento del 400% rispetto ai livelli pre-2023, quando si attestava stabilmente sotto i 3.000 dollari.
Il cambiamento climatico e i danni alle piantagioni di cacao
Il cacao è una coltura delicata, che richiede un equilibrio preciso tra sole e pioggia. Temperature troppo alte accelerano l’evaporazione, lasciando il terreno arido e le piante assetate. Al contrario, piogge eccessive saturano i campi, soffocando le radici e creando un ambiente ideale per funghi e parassiti.
In Ghana, la siccità del 2024 ha colpito oltre un milione di persone, devastando non solo il cacao ma anche altre colture di sussistenza. In Costa d’Avorio, le ondate di caldo umido, con indici di calore percepito fino a +60°C, hanno reso il lavoro nei campi insostenibile, aggravando la crisi.

A questi fattori si aggiunge il fenomeno di El Niño, che ha esacerbato le condizioni climatiche nell’Africa occidentale con venti secchi e polverosi provenienti dal Sahara (il famoso Harmattan), riducendo l’accesso delle piante alla luce solare.
Gli scienziati avvertono che, senza interventi significativi per mitigare il riscaldamento globale, il cacao potrebbe diventare insostenibile in queste regioni entro pochi decenni, trasformando il cioccolato da prodotto quotidiano a lusso raro.
L’Impatto sulla vita quotidiana
Per i consumatori italiani, l’aumento dei prezzi delle uova di Pasqua è un colpo tangibile. Un uovo di cioccolato di fascia alta (320-365 grammi) costa oggi oltre 18 euro, con rincari del 33-40% rispetto al 2024.
Anche i prodotti per bambini, legati a personaggi di cartoni animati, hanno subito aumenti medi del 16,7%.
Ma l’impatto va oltre il portafoglio. Il cioccolato è un simbolo di convivialità e tradizione, e il suo costo crescente rischia di trasformarlo in un bene meno accessibile.

Per le famiglie con bambini, rinunciare alla sorpresa nell’uovo di Pasqua o optare per alternative più economiche potrebbe diventare la norma. Nel frattempo, le aziende stanno reagendo riducendo la quantità di cacao nei prodotti o puntando su surrogati, come la carruba, che però non replicano del tutto il gusto autentico del cioccolato.
Per i coltivatori africani, la situazione è ancora più drammatica. La crisi climatica e i prezzi bassi li spingono ad abbandonare le piantagioni, minacciando il loro sostentamento e quello delle loro comunità.
Verso un futuro sostenibile?
La crisi del cacao è un campanello d’allarme. Ridurre le emissioni di gas serra è fondamentale per limitare l’impatto del cambiamento climatico, ma servono anche soluzioni immediate: piantare alberi per ombreggiare le coltivazioni, sviluppare varietà di cacao più resistenti e garantire finanziamenti ai coltivatori per adattarsi alle nuove condizioni.

In Italia, startup come Foreverland stanno sperimentando alternative come il “Freecao”, un cioccolato a base di carruba che riduce l’impatto ambientale, mentre Trusty usa la blockchain per tracciare la sostenibilità del cacao.
Nel frattempo, mentre spacchettiamo le nostre uova di Pasqua, vale la pena riflettere. Il costo che paghiamo oggi è solo una parte di una crisi più grande, che collega il nostro piacere quotidiano alle difficoltà di chi, dall’altra parte del mondo, lotta contro un clima sempre più ostile.
Forse, il vero prezzo del cioccolato non è solo quello sul cartellino, ma quello che il pianeta e i suoi abitanti stanno già pagando.