"L'universo ci sta parlando": astronomi celebrano il rilevamento di una singolare eco dall'universo primordiale
Per anni, gli astronomi hanno formulato teorie su come potrebbe essere l'eco dell'universo primordiale. Per rilevarla si sono concentrati sulle onde gravitazionali a bassa frequenza: attraverso le pulsar, hanno rilevato per la prima volta le vibrazioni!
Una scoperta incredibile! La collaborazione internazionale di NANOGrav (North American Nanohertz Observatory for Gravitational Waves) ha annunciato mercoledì 28 giugno la scoperta di un fondo di onde gravitazionali. Cosa significa questo e perché è importante per la comunità scientifica?
Una serie di pubblicazioni recenti confermano il segnale ricevuto dall'intero cosmo. Si tratta di onde gravitazionali a bassa frequenza che probabilmente provengono dalla fusione di buchi neri supermassicci. In una conferenza trasmessa in diretta giovedì 29 giugno, sono stati commentati i dettagli, che condividiamo di seguito in questo video in inglese.
Senza dubbio, questa scoperta rivoluzionerà la comprensione dell'origine e dell'evoluzione dell'universo. Per 15 anni, gli astronomi di NANOGrav hanno raccolto le prove. I dati sono stati raccolti da tre radiotelescopi: Green Bank Telescope (GBT), Very Large Array negli Stati Uniti e Arecibo a Porto Rico.
Onde gravitazionali
Nel 2015, gli scienziati sono stati in grado di osservare direttamente le cosiddette onde gravitazionali, qualcosa che era stato previsto da Albert Einstein cento anni prima nella sua teoria della relatività. In quel caso si trattava di onde gravitazionali ad alta frequenza e quindi diverse da queste, che sono più lontane e potenti.
Ma cosa sono? I processi più violenti ed energetici possono generare "increspature" nello spazio-tempo. Ad esempio, la collisione di due buchi neri supermassicci produce onde gravitazionali.
Come si possono misurare?
Quando un'onda gravitazionale si propaga, comprime lo spazio-tempo in una direzione e lo allunga nell'altra. Per rilevare le onde gravitazionali a bassa frequenza, sono state utilizzate le pulsar.
Quando passano, influenzano minimamente il tempo di arrivo di ciascun impulso, qualcosa che NANOGrav è stato in grado di rilevare. Ciò conferma l'accuratezza dei modelli di crescita dei buchi neri e di formazione delle galassie. Pur ricevendo un segnale debole, possiamo dire che "l'universo ci sta parlando", hanno festeggiato gli astronomi nel comunicato in diretta.