Un gigantesco progetto industriale minaccia i cieli stellati delle Ande: a rischio i telescopi dell'ESO

Nonostante i progressi tecnologici e scientifici dell'Astronomia osservativa degli ultimi anni, non mancano le minacce, sia dal cielo ma anche da terra, che rischiano di comprometterne il futuro.

Paranal
Le quattro unità del Very Large Telescope (VLT) dell'ESO con la Via Lattea di sfondo al cerro Paranal in Cile. Credit: ESO/P. Horálek

L'astronomia osservativa, cioè quella parte di astronomia che grazie al progresso tecnologico sta permettendo di accedere a regioni (remote) dell'Universo fino ad oggi inesplorate, è sotto attacco. Alle minacce dal cielo si aggiungono minacce da terra.

In due recenti articoli abbiamo parlato dei satelliti artificiali per le telecomunicazioni che messi in orbita nell'ordine di decine di migliaia di unità rischiano di produrre "strisciate" nelle immagini astronomiche rendendole possibilmente inutilizzabili.

Ma altra minaccia viene anche da terra con il progressivo aumento dell'inquinamento luminoso da parte dei centri abitati e degli impianti industriali.

Ultima notizia al riguardo è quella della costruzione di un mega impiando industriale a ridosso di uno dei maggiori osservatori astronomici al mondo.

La presenza di questo impianto comporterà un livello di inquinamento luminoso, di polveri sospese e di tubolenza dell'aria tale da poter compromettere l'attività osservativa.

Il progetto industriale

Il progetto è stato proposto dalla AES Corporation. Questa, nella home page del suo portale web, si presenta come “società energetica di prossima generazione con oltre quattro decenni di esperienza nell’aiutare la transizione mondiale all’energia pulita e rinnovabile" ed ancora “AES è profondamente radicata nella cultura e nei costumi locali. Investiamo nelle comunità nel modo più sensato per loro”.

La AES Andes, una filiale cilena della AES Corporation, ha presentato un progetto per un imponente complesso industriale. Si tratta di un progetto che comprende un complesso industriale di oltre 3.000 ettari (30 km quadrati), con annessa costruzione di un porto, impianti di produzione di ammoniaca e idrogeno e migliaia di unità di generazione di elettricità.

Il problema con questo progetto nasce dalla vicinanza del sito prescelto con il cerro Paranal, sede di uno dei più importanti osservatori astronomici al mondo, il Very Large Telescope (VLT) gestito dall’Osservatorio Europeo Australe (ESO).

Dove è prevista la costruzione

La sede in cui opera il VLT fu selezionata nel 1999 a motivo delle eccezionali qualità dei cieli notturni, nello specifico il bassissimo inquinamento luminoso, la trasparenza dell’atmosfera e la sua bassa turbolenza.

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Classifica dei maggiori osservatori astronomici in base all'inquinamento luminoso del sito in cui si trovano. Ad oggi il meno inquinanto è il Paranal. Credit: Falchi et al. 2023

Queste tre caratteristiche che permettono all’Osservatorio di realizzare scienza di primissimo ordine rischiano di essere compromesse proprio dalla costruzione nelle vicinanze di questo enorme impianto industriale della EAS Andes.

Giusto per citare alcuni dei risultati scientifici ottenuti grazie all’Osservatorio del Paranal ricordiamo la prima immagine di un esopianeta, la scoperta che l’espansione dell’Universo sta accelerando, la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra Galassia, ...

Ulteriore aggravante per il progetto è che a circa 20 km di distanza in linea d’aria, al cerro Armazones, è in costruzione un altro telescopio dell’ESO, l’Extremely Large Telescope (ELT) che con il suo specchio primario di 30 metri sarà il più grande fino ad oggi costruito destinato a rivoluzionare ciò che conosciamo dell’Universo.

Il progetto della EAS Andes suscita grandissima preoccupazione nella comunità astronomica, come si evince dalle parole di Xavier Barcons, direttore generale dell’ESO “La vicinanza del megaprogetto industriale AES Andes al Paranal rappresenta un rischio critico per i cieli notturni più incontaminati del pianeta.

Le emissioni di polvere durante la costruzione, l’aumento della turbolenza atmosferica e soprattutto l’inquinamento luminoso avranno un impatto irreparabile sulle capacità di osservazione astronomica, che finora hanno attratto investimenti multimiliardari da parte dei governi degli Stati membri dell’ESO”.

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Cielo stellato sopra il Paranal, sede del VLT (Very Large Telescopes). Credit: ESO/B. Tafreshi

Essendo questo megaprogetto assolutamente incompatibile con la presenza degli Osservatori astronomici al Paranal e all'Armazones, unica soluzione è una valutazione del suo riposizionamento in aree sufficientemente più lontane.

Citando le parole di Itziar de Gregorio, rappresentante dell’ESO in Cile “Il Cile, e in particolare il Paranal, è un posto davvero speciale per l’astronomia: i suoi cieli bui sono un patrimonio naturale che trascende i suoi confini e avvantaggia tutta l’umanità. È fondamentale considerare luoghi alternativi per questo megaprogetto che non mettano in pericolo uno dei tesori astronomici più importanti del mondo”.