I turisti se ne vanno e l'isola conta i danni: le falde acquifere di Ibiza restano senza acqua

Ibiza consuma molta più acqua dolce di quella che può permettersi. La pressione del turismo, lo sfruttamento eccessivo e la siccità porteranno a una situazione critica se non verranno adottate misure urgenti per garantire la disponibilità di acqua in futuro.

ibiza
La comunità locale di Ibiza lancia l'allarme: l'isola sta finendo l'acqua dolce.

Ibiza, come il resto delle Isole Baleari, è uno degli emblemi turistici della Spagna. E, come in altre località del Paese interessate dal turismo di massa (un problema esploso in modo particolare nell'estate 2024), si apre un dibattito tra il beneficio economico generato da questo settore e le sue conseguenze sulla vita stessa dell’isola. Negli ultimi vent'anni, l'esplosione demografica di Ibiza è stata del tutto eccessiva, il che si riflette in un aumento del 61% nel censimento della popolazione. In questi ultimi due decenni l'isola è passata da appena 100.000 abitanti a 161.823, secondo gli ultimi dati dell'INE.

A questa cifra bisogna aggiungere i 3,1 milioni di persone che visitano Ibiza ogni anno. Circa 2.000 turisti ogni 100 residenti permanenti, il che, a prima vista, sembra insostenibile. Sebbene il turismo sia un importante motore dell’economia locale – rappresenta l’84% del suo PIL – i residenti sono preoccupati per l’enorme pressione sulla terra, sull’acqua e sull’ecosistema locale causata dal massiccio afflusso di visitatori.

In termini di consumo di acqua, Ibiza consuma 265 litri per abitante al giorno, il doppio della media nazionale, e una cifra ben superiore a quanto raccomandato nel Piano Idrologico nazionale. Di queste risorse, circa 20 ettometri cubi all'anno, 7,2 provengono da falde acquifere quasi esaurite. Le uniche riserve di acqua dolce.

Perché le falde acquifere si stanno prosciugando?

La situazione delle falde acquifere dell’isola di Ibiza è preoccupante a causa di diversi fattori che, negli ultimi decenni, hanno influito in modo preoccupante sulla loro sostenibilità e qualità. I problemi principali sono i seguenti.

Sovrasfruttamento

La crescita del turismo a Ibiza ha aumentato esponenzialmente la domanda di acqua. Durante la stagione turistica aumenta direttamente, causando un'estrazione eccessiva delle riserve sotterranee o, in altre parole, un eccessivo sfruttamento.

Ciò mette a rischio la capacità delle falde acquifere di rigenerarsi, soprattutto durante i periodi di siccità che, come conseguenza dei cambiamenti climatici, sono sempre più prolungati e ricorrenti.

Salinizzazione

Un'altra conseguenza del sovrasfruttamento delle falde acquifere è l'abbassamento del loro livello idrico, che provoca l'intrusione di acqua salina nell'entroterra, provocando la miscelazione di acqua dolce e acqua salata nei pozzi.

Questa salinizzazione compromette la qualità dell'acqua, rendendola inadatta al consumo umano e controproducente per il suo utilizzo in agricoltura (bruciando i raccolti), oltre a causare danni all'ambiente, poiché gli ecosistemi acquatici sono molto sensibili alle variazioni di salinità.

Siccità ricorrenti

Come in gran parte del Mediterraneo, negli ultimi anni Ibiza ha sperimentato siccità più frequenti e più lunghe. Ciò riduce la ricarica naturale delle falde acquifere. Basti un solo esempio: nel primo trimestre di quest'anno l'isola ha registrato precipitazioni inferiori al normale, intorno ai 12,5 litri per metro quadrato.

Di conseguenza, le sue riserve idriche sono diminuite dal 43% al 39%, il che è considerato una situazione critica.

Inquinamento

A tutto ciò si aggiunge la contaminazione delle falde acquifere da parte dei nitrati, sia a causa di pratiche agricole non sostenibili, come l’uso eccessivo di fertilizzanti, sia da parte delle acque reflue, che incidono direttamente sulla qualità delle acque sotterranee.

Mancanza di infrastrutture adeguate

La mancanza di infrastrutture adeguate per una gestione efficiente dell’acqua a Ibiza ha peggiorato la situazione. Ad esempio, le perdite nelle reti di fornitura comunali sono del 25%

Il governo delle Isole Baleari ha investito in impianti di desalinizzazione per ridurre la dipendenza dalle falde acquifere - attualmente prevede di costruire un quarto impianto di desalinizzazione sull'isola - ma, al momento, non riescono a coprire completamente la domanda di acqua, soprattutto in tempi di maggiore afflusso turistico.

Ci sono soluzioni?

La situazione delle falde acquifere di Ibiza potrebbe migliorare se il problema venisse affrontato con un approccio globale che includa sia l’offerta che la domanda di acqua, migliori le infrastrutture e promuova la sostenibilità a lungo termine. Si tratta di proteggere le aree in cui le falde acquifere si ricaricano naturalmente regolando lo sviluppo urbano e agricolo, ma, soprattutto, è fondamentale ridurre il consumo di acqua, soprattutto nei settori ad alto utilizzo come il turismo e l’agricoltura.

Il settore del turismo deve impegnarsi in soluzioni che cerchino la sostenibilità negli usi dell’acqua.

L’installazione di dispositivi per il risparmio idrico negli alberghi e nelle abitazioni, l’adozione di sistemi di irrigazione più efficienti o l’incentivazione all’uso di acqua riciclata per usi non potabili in giardini, parchi e campi da golf ridurrebbero la pressione sulle falde acquifere.

Si tratta di misure urgenti quanto la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla situazione idrica a Ibiza, coinvolgendo ovviamente il settore del turismo, uno dei maggiori consumatori di acqua, che deve adottare misure per minimizzarne l’impatto, come la certificazione ambientale e l’uso efficiente dell’acqua acqua nei propri impianti.