Riescono a tradurre la lingua più antica del mondo utilizzando l'Intelligenza Artificiale: i dettagli
Ci sono diverse aree della scienza che stanno già utilizzando la tecnologia dell'Intelligenza Artificiale, e ora il suo utilizzo più recente è nel campo della traduzione, per svelare un'antica scrittura. Scopri di più qui!
L'intelligenza artificiale (AI) è un'area della scienza e della tecnologia dell'informazione che mira a creare "macchine intelligenti". In altre parole, è la capacità dei dispositivi elettronici di funzionare come se fossero pensiero umano, riproducendo modelli di comportamento simili a quelli umani mediante dispositivi e programmi per computer.
Questa tecnologia è stata ampiamente utilizzata, ad esempio, per studiare le tempeste di sabbia e le tempeste solari, per prevenire il rischio di uragani e per generare immagini di buchi neri. Ora è stata utilizzata per svelare il significato di quella che è considerata la lingua più antica del mondo: l'accadico. Il risultato è stato pubblicato in un articolo sulla rivista PNAS Nexus.
La lingua più antica del mondo
L'accadico è una scrittura cuneiforme rinvenuta su tavolette di argilla, risalenti a 5mila anni fa. La lingua era usata in diverse regioni dell'antica Mesopotamia, culla della più antica civiltà che conosciamo, da Assiri e Babilonesi.
Gli esseri umani all'epoca contrassegnavano le tavolette di argilla con un alfabeto basato sulla forma a cuneo (da cui il nome cuneiforme) già nel 2500 a.C. Lo stesso accadico era parlato nella regione tra il 3000 a.C. e 100 d.C., posteriormente alla lingua sumera.
Fino ad oggi, in vari luoghi del mondo sono conservate registrazioni di migliaia di tavolette e solo una piccola parte di questi documenti è stata tradotta, a causa della mancanza di specialisti qualificati per questo e della condizione frammentaria della maggior parte dei testi. Ed è esattamente ciò che ha motivato i ricercatori israeliani a utilizzare l'intelligenza artificiale per semplificare e velocizzare queste traduzioni.
Come è stata istruita l'intelligenza artificiale per tradurre la lingua?
Per iniziare l'addestramento all'intelligenza artificiale, i ricercatori hanno messo in atto la tecnologia per trascrivere il cuneiforme accadico nell'alfabeto latino, portando la lingua in un ambiente più leggibile per chi è nuovo all'antica scrittura. Questa traslitterazione è stata incredibilmente accurata al 97%, semplificando notevolmente il processo.
Un'altra versione del modello AI ha eseguito la traduzione direttamente dall'accadico all'inglese, e si è rivelata ragionevole, con più agilità di quanto un essere umano tradurrebbe, sebbene occasionalmente generasse "allucinazioni" - sequenze di frasi inglesi grammaticalmente corrette ma che non avevano nessun senso in accadico.
Le prestazioni dell'IA in questa parte non sono perfette, ma eccellevano nella traduzione di testi fino a 118 caratteri e documenti come decreti reali e profezie. I testi poetici e letterari, invece, erano molto più propensi a generare queste “allucinazioni”. Tuttavia, i ricercatori credono in un'efficace collaborazione tra umani e macchine.
Il piano prevede che l'IA produca una prima traduzione che riproduca fedelmente lo stile di ogni testo, e poi i ricercatori si attivino per affinare il risultato generato dal software. "Tradurre tutte le tavolette può riportarci ai primi giorni della storia, alla civiltà di quelle persone, a cosa credevano, di cosa parlavano, cosa documentavano", ha detto Gai Gutherz, autore principale dello studio, dell'Università di Tel Aviv.